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Messaggio Da anna Mar 17 Mag - 0:32

Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 79629 grazie Lucy
non mi stupisce aver letto pareri discordi, proprio per i motivi che hai detto
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Messaggio Da Lucy Gordon Mar 17 Mag - 17:20

aiaiaaiiiiiiii...........delude "The beaver" il primo film con alla regia Jodie Foster.



Foster. Il film della regista-attrice lascia molto tiepida la platea di addetti ai lavori; del resto il film - storia di un uomo che rinasce grazie al "legame" con un pupazzo di peluche - non è andato bene nemmeno al botteghino americano. Ma la sua autrice - bionda, affascinante, elegante nel suo semplice abito da giorno al momento di incontrare la stampa internazionale - viene accolta come sempre con calore. Lei, come ha sempre fatto strenuamente in questi mesi, difende l'amico e collega Gibson - divo con precedenti per ubriachezza molesta e insulti antisemiti, prima dell'attuale vicenda di maltrattamenti - con calore: "Spero che questa per lui sia la pellicola della rinascita. E' un attore straordinario, ha un lato umoristico, divertente, e un lato oscuro. Proprio come il personaggio che interpreta in The Beaver: un uomo che combatte una lotta interiore, col suo carattere. Qualcuno che vuole cambiare, che non vuole essere come è, una parte perfetta per Mel". E se lo dice lei...
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Peccato dopo il semi flop ai bottegjini USA speravo fosse un film di gusto molto "europeo".
Invece sembra proprio che la raffinata Jodie abbia deluso. Comunque andrò a vederlo.

Come al solito invece i critici di Cannes si sono scorticati le mani per applaudire il solito Aki Kaurismaki ......che du palle.........



Forti, sentiti applausi a fine proiezione stampa per Le Havre, il film del regista finlandese Aki Kaurismaki. Tema della pellicola: l'immigrazionem con toni da favola e con personaggi popolari e amabili disposti ancora ad aiutare chi viene da lontano. Protagonista un lustrascarpe pieno di dignità e ironia, che fa di tutto perché un giovane immigrato di colore possa raggiungere la madre a Londra. Un classico cult festivaliero e cinefilo.

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Messaggio Da ubik Mar 17 Mag - 21:48

Applausi per favola immigrazione di Kaurismaki

Il regista finlandese con 'Le Havre' porta in scena la solidarieta'

17 maggio, 18:24

L'umanità che ha un cuore, anche verso l'immigrazione, oggi era tutta nel film di Aki Kaurismaki 'Le Havre' molto applaudito stamani alla prima proiezione stampa e in corsa per La Palma d'oro in questa 64/a edizione del Festival di Cannes. Protagonista: la gente senza Mercedes in garage e conto corrente, ma ancora capace di una solidarietà naturale. E' il caso di Marcel Max (André Wilms), ex scrittore esiliatosi in una cittadina di mare e che ora, per vivere, si adatta a fare il lustrascarpe.

Un vero decaduto, pieno di ottimismo, che però appena incontra Idrissa (Blondin Miguel), ragazzino extracomunitario clandestino appena fuggito da un container, sa subito cosa fare: dargli una mano. Lo accoglie così nella sua modesta casa dove la dolce compagna Arletty (Kati Outinen Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 57089 ) lo aspetta per la cena e mette i soldi da lui guadagnati in una scatola di latta. Ma a dare una mano al ragazzo come alla stessa Arletty, una volta ammalatasi, sarà anche tutta la comunità di amici e vicini (in questo caso non c'é molta differenza) che frequenta il povero quartiere dove vive la coppia. Anche l'unico cattivo di questa favola piena di ottimismo, il commissario Monet (Jean-Pierre Darrousin) - baffetti, basette e impermeabile scuro -, alla fine si rivelerà quel buon diavolo che è sempre stato. "Non volevo con questo Le Havre - ha detto il regista oggi in conferenza stampa, inizialmente con tanto di sigaretta accesa - dare una risposta al tema dell'immigrazione, ma mi sembrava importante affrontare la cosa in un film che, sicuramente, è irreale".

Comunque per Kaurismaki, che ha girato il film in francese (sarà distribuito in Italia dalla Bim), "non c'é per ora in Europa alcuna volontà politica di risolvere il problema". La fraternità che si trova nel quartiere di Le Havre dove si svolge la vicenda "spero che esista ancora". E che questo sia un film della speranza, il regista lo ribadisce più volte: "Ho fatto questo lavoro con questa idea: che ci sia ancora nel pianeta e nella gente che lo abita la speranza insieme alla voglia di ridere". Frase cult di questo film del regista finlandese, autore di capolavori come 'Le Lumieres du Faubourg' (2006), quella che dice uno dei protagonisti del film con un certo pessimismo: "Questo non è il quartiere dove accadono miracoli". E invece a Le Havre il miracolo ci sarà, e sarà anche un grosso miracolo.

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Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 731826434 Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 731826434 Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 731826434
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Messaggio Da Lucy Gordon Gio 19 Mag - 12:50

Ubik a me il fillandico nun me piace Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 456612


Invece ieri ne ha fatta una delle sue il solito Lars von Trier Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 511968576

Alla presentazione del suo nuovo "Melancholia" ha sparato una marea di cazzate.....(scusate, ma quando ho fatto domanda di ammissione ad Oxford era chiuso Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 1532903768 )....

Reputo questo regista di notevole talento visionario, ma a volte non riesco proprio a capire che bisogno ci sia di queste provocazioni stupide:


di Emanuele Bigi


Von Trier shock: "Capisco Hitler, le mie attrici su un set porno"


Lars von Trier non passa mai inosservato, per i suoi film, le sue dichiarazioni e i suoi eccessi. Nel 2009 aveva portato a Cannes il discusso Antichrist, questa volta presenta in concorso Melancholia con Kirsten Dust (la Jane di Spiderman), Charlotte Gainsbourg (la sua attrice feticcio) e Kiefer Sutherland. Preparatevi a un tuffo in quello che il regista aveva già definito un “catastrophic movie sentimentale”. La Terra sta per essere spazzata via dall’impatto con un pianeta ben più grande, denominato Melancholia, nel frattempo si sta svolgendo in un castello da favola il matrimonio di Justine (Dust), organizzato dalla sorella Claire (Gainsbourg). Sembra tutto perfetto, ma la limousine che sta accompagnando gli sposi verso il posto incantato rimane incastrata nella strada impervia. È il sintomo di una giornata poco fortunata. In un’atmosfera che ricorda Festen, del quasi conterraneo Thomas Vintemberg, si anima una festa solo apparentemente gioiosa. Tra i convitati non corre buon sangue, soprattutto tra la sposa, i genitori, il suo capo e soprattutto il futuro marito. Una crisi depressiva (appunto melancholia) la contagia imprevedibilmente mandando a monte quello che doveva essere il giorno più bello della sua vita. E proprio questa istintiva avversione nei confronti concilia con qualcosa di tragico e inaspettato: un evento che distruggerà l’umanità (come ci viene mostrato in un ralenti alla von Trier nell’incipit del film). “Mi è piaciuto dichiarare sin dall’inizio il finale per poi concentrami sulla reazione dei personaggi”, afferma il regista che si diverte a intrattenere i giornalisti con dichiarazioni spesso fuori luogo.

Inizia con il nudo. Non poteva mancare, Kirsten Dust, nella sua bellezza naturale e quasi metafisica, la vediamo sdraiata su un prato preraffaelita sotto la luce del pianeta misterioso.



Mi fermo qui perchè voglio rimanere con questa immagine nella mente per le prossime due ore Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 561231

il seguito ....... http://spettacoli.tiscali.it/articoli/cinema/cannes2011/von-trier-provocazioni.html
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Messaggio Da anna Gio 19 Mag - 17:53

Almodovar firma horror-thriller con vendetta
'La pelle che abito' applaudito alla prima per la stampa


Applausi stamani alla prima proiezione stampa dell'atteso quanto inedito film di Pedro Almodovar in concorso alla 64/ma edizione del Festival di Cannes: 'La pelle che abito' che uscirà in Italia per la Warner il 23 settembre. Tra toni thriller-horror, atmosfere da Bunuel e una sceneggiatura che ricorda un po' Frankstein, si svolge questa storia che racconta l'orribile vendetta di un più che freddo chirurgo plastico (Antonio Banderas) che sa davvero come punire il ragazzo che gli ha violentato la figlia.

Nel film ci sono tutti gli stili del regista spagnolo più una deriva thriller, horror, insieme e tanti temi di attualità come la chirurgia plastica, la trasformazione dei corpi, la transgenesi, la violenza carnale, la famiglia allargata un po' psicopatica, la voglia di essere di un altro sesso e, infine, l'incomprensione.

Ovvero, nessuno sa davvero quanto sia difficile vivere in un corpo di cui non riconosciamo la sessualità. Protagonista della storia, il chirurgo plastico Robert Ledgard (Banderas), la cui moglie, dopo essere fuggita con il fratellastro Zeca (Roberto Alamo), si è suicidata dopo essere diventata un mostro per le ustioni dovute a un incidente d'auto. Ora il chirurgo vive in un'enorme villa con la vecchia tata Marilia (Marisa Paredes), ma non è solo. In questa grande casa c'é anche anche una donna segregata, Vera (Elena Anaya), che somiglia tanto alla vecchia moglie del chirurgo, e che sembra oggetto sacrificale di un'interminabile operazione plastica (ha ancora sulla faccia una maschera di lattice protettiva).

Si torna poi indietro nel tempo. A sei anni prima. Troviamo qui la figlia di Robert, Norma (Bianca Suarez) violentata da un ragazzo, Vicente (Jan Cornet), durante una festa. Il chirurgo sa bene chi è stato a far male alla figlia che, dopo lo stupro, si è suicidata, proprio come la madre, gettandosi da una finestra. E Robert sa anche dove andare a cercare il colpevole. E' quello che farà a Vicente sarà mostruoso: renderlo prigioniero di un corpo non suo.

Finale all'Almodovar. Il ritorno a casa del figliol prodigo Vicente nei panni di una donna. La madre non lo riconosce, la sorella neppure, ma in fondo è quello che capita sempre a chi é uomo e si sente donna o viceversa. Pedro Almodovar, che non ha mai vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes, è tornato dietro la macchina da presa dopo il non troppo fortunato 'Gli abbracci spezzati' (2009) con questo film adattamento di un romanzo di Theirry Jonque dal titolo 'Tarantula'.

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Messaggio Da ubik Gio 19 Mag - 19:05

Lucy Gordon ha scritto:Ubik a me il fillandico nun me piace Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 456612 ...

bene Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 561231

a suffraggio di questo tuo giudizio immagino che potrai elencare almeno i titoli di tre film di kaurismaki Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 79629 (quello che non ti è piaciuto affatto, quello che ti è spiaciuto di meno e quello che ti ha definitivamente convinta che non ti piace)

ricostruirne le tre trame Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 79629

evidenziarne gli aspetti che non ti hanno convinta di sceneggiatura, regia e concetti espressi nei contenuti Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 79629

senza ricorrere a wikipedia o altri siti di cinema ovviamente Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 561231

Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 30341 pena, ritrovarti domani Malaffare in queste condizioni Suspect Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 785530

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Messaggio Da anna Gio 19 Mag - 19:05

Cannes, Von Trier persona non gradita
Melancholia in gara, ma per regista niente cerimonia ne' premi



Il Festival di Cannes ha stabilito che il regista danese Lars Von Trier ''e' persona non gradita con effetto immediato'', dopo le dichiarazioni su Hitler e sugli ebrei ieri alla presentazione del film Melancholia, ritenute ''inaccettabili'' e ''intollerabili''. Il film resta in gara anche per i premi principali, miglior film e migliore regia, ma Von Trier, in caso di vittoria, non potra' riceverli ne' potra' partecipare alla premiazione ufficiale.

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Messaggio Da Lucy Gordon Gio 19 Mag - 19:23

ubik ha scritto:
Lucy Gordon ha scritto:Ubik a me il fillandico nun me piace Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 456612 ...

bene Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 561231

a suffraggio di questo tuo giudizio immagino che potrai elencare almeno i titoli di tre film di kaurismaki Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 79629 (quello che non ti è piaciuto affatto, quello che ti è spiaciuto di meno e quello che ti ha definitivamente convinta che non ti piace)

ricostruirne le tre trame Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 79629

evidenziarne gli aspetti che non ti hanno convinta di sceneggiatura, regia e concetti espressi nei contenuti Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 79629

senza ricorrere a wikipedia o altri siti di cinema ovviamente Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 561231

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............ma perchè non imparo a stare zitta Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 593855
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Messaggio Da ubik Gio 19 Mag - 19:37

Lucy Gordon ha scritto:............ma perchè non imparo a stare zitta Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 593855

Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 2546660598 Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 2546660598 Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 2546660598 Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 46531

edit: scrivi! Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 30341 ................................. Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 785530

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Messaggio Da Lucy Gordon Gio 19 Mag - 22:15

momenti degni a Cannes 2011:



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Messaggio Da anna Ven 20 Mag - 21:09

Applausi per la coppia Sorrentino-Penn
"Ossessione e vendetta antinazista"
Ottima accoglienza per "This must be the place" dell'autore del "Divo", protagonista il premio Oscar nei panni di una rockstar con un look eccentrico alla Cure. Il regista: "Sono partito dalla curiosità ossessiva per i nascondigli dei criminali hitleriani". E l'attore glissa sulla love story con la Johansson: "Un segreto è un segreto"


Applausi convinti, oggi sulla Croisette, per il secondo e ultimo film di un regista italiano in concorso: This must be the place, diretto da Paolo Sorrentino, protagonista il grande Sean Penn. "E il romanzo di formazione di un uomo rimasto bambino fino a 50 anni. Sono partito dalla mia curiosità ossessiva sui nascondigli dei criminali nazisti e dall'interesse per un romanzo di formazione di un uomo rimasto bambino fino a cinquant'anni, un ruolo per cui mi sembrava ideale l'idea di una rockstar": così il regista, in conferenza stampa, spiega il senso della pellicola. La cui idea è nata proprio qui al Festival, tre anni fa: quando lui è stato premiato per Il Divo, e Penn era il presidente della giuria.

IL PHOTOCALL SULLA CROISETTE 1 - SPECIALE TROVACINEMA 2

"Ho visto i suoi precedenti lavori e mi sono detto 'accidenti questo regista ha una mente molto originale', così ho accettato di interpretare questa rockstar profondamente depressa. Lavorare con Sorrentino - spiega l'attore, due volte premio Oscar - è stata un'esperienza molto bella, come lavorare con un maestro del cinema molto ispirato: era come se lui suonasse il piano e io girassi solo le pagine".

Nel corso della storia, Cheyenne, ossia Sean Penn in parrucca e rossetto rosso, si ritrova a cercare il criminale nazista che aveva perseguitato il padre. "E' una cosa che capisco, quel personaggio porta dentro qualcosa, un senso di vendetta che appartiene agli americani, basta guardare la reazione che hanno avuto di recente alla morte di Osama bin Laden". E a chi ha chiesto all'attore notizie della sua presunta love story con Scarlett Johansson, risponde: "Un segreto è un segreto".

Il film, che questa sera viene presentato ufficialmente (quella della mattina è la proiezione dedicata alla stampa), arriverà nelle nostre sale in autunno, distribuita da Medusa. Una pellicola che è il one man show in falsetto di Penn, bizzarra popstar à la Robert Smith dei Cure - capelli lunghi, trucco pesante e unghie laccate - ritiratasi a vita privata in una lussuosa villa in Irlanda. La morte del padre, che non vedeva da 30 anni, lo farà partire per l'America, sulle tracce dell'aguzzino nazista del genitore.

Una sfida difficile, sia per il regista che per l'attore: sicuramente vinta, come dimostra l'accoglienza sulla Croisette. "Spero di festeggiare domenica sera", dice Penn, riferendosi alla cerimonia di premiazione del festival. Mentre lo scaramantico Sorrentino sussurra: "E' la mia quarta volta a Cannes, ma non è che si costruisce una carriera su questo. La Palma d'oro? penso proprio di no. Stare qui in concorso è già il miglior risultato possibile".

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Messaggio Da anna Sab 21 Mag - 17:54

Totopalma, favoriti Malick e Kaurismaki

Poche speranze per Nanni Moretti e Paolo Sorrentino che potrebbero contare sul premio per miglior attore a Piccoli o Penn, in quota anche il turco Ceylan


A poche ore dalla conclusione del festival di Cannes, il palmarès sembra ancora lontano. Mai come quest'anno, con una selezione piena di film attesi e grandi autori, è difficile immaginare che cosa passerà nella mente dei giurati, sia per l'etereogenità del gruppo presieduto da Robert De Niro, sia per la quantità di opere che potrebbero essere premiate.
Il daily Le film français' mette in pole position The Tree of Life di Terrence Malick con sei palme, seguono The Artist del francese Michael Hazanavicious e la connazionale Maiwenn a quota quattro per il corale "Polisse".
L'americano Screen invece dà per vincente Le Havre di Aki Kaurismaki, anche lui in odore di premio, se non la Palma quello della giuria, tallonato dai fratelli Dardenne con Il ragazzo con la bicicletta seguito, a poca distanza, da The Tree of Life e The Artist.
Il turco Nuri Bilge Ceylan, già vincitore come miglior regista a Cannes nel 2008, secondo il bookmaker inglese Stanleybet potrebbe incassare un altro successo alla Croisette. Il suo Bir Zamanlar Andolùda è quotato a 2,25 ed è dunque in pole position per la Palma d'Oro.
Poche speranze per Habemus Papam di Nanni Moretti, che però con Michel Piccoli potrebbe sottarre la Palma per l'interpretazione maschile al Sean Penn di This Must Be the Place di Paolo Sorrentino. Quasi unanimità per la Palma femminile a Tilda Swinton, immensa in We Need to Talk About Kevin. Buone possibilità anche per il danese Nicolas Winding Refn che ha conquistato i critici: il suo Drive potrebbe aggiudicarsi il riconoscimento alla regia.
Sospeso il verdetto su Pedro Almodovar, che ha diviso la stampa internazionale con il thriller melo La piel que habito, mentre Lars von Trier, oltre a essere "persona non grata" per le sue stupide dichiarazioni, si sarebbe pregiudicato anche l'ipotesi di un premio alla sua attrice, Kirsten Dunst, peraltro bravissima, in Melancholia.

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Messaggio Da anna Sab 21 Mag - 20:59

Paolo Sorrentino vince premio Ecumenico
Malick in pole per la Palma d'oro con Kaurismaki e Dardenne


Paolo Sorrentino con il film This must be the place ha vinto il premio Ecumenico al Festival di Cannes, mentre due menzioni sono andate al film di Aki Kaurismaki, Le Havre e al film di Nadine Labaki, Et maintenant on va ou?. Nel ricevere il premio ha detto: ''Quello che mi piace dei festival sono i premi e a me piace vincere''.

MALICK IN POLE CON KAURISMAKI E DARDENNE - Ormai, a giochi quasi fatti, l'epopea spirituale di THE TREE OF LIFE di Terrence Malick, si dovrebbe avviare con passo lento verso la vittoria della Palma d'oro o correre, almeno, per i premi più importanti. Ma per un festival di Cannes quasi in chiusura, un pugno di altri film potrebbero minacciare questa vittoria avvantaggiandosi del fatto che Lars Von Trier, autore del bel film MELANCHOLIA è, anche se non ufficialmente, fuori gioco. Tre i supercandidati tra palma d'oro, Grand Prix e regia: Aki Kaurismaki con LE HAVRE favola piena di poesia sull'immigrazione, i fratelli Dardenne con IL RAGAZZO CON LA BICICLETTA la scoperta del bene di un ragazzino molto Pinocchio e, infine THE ARTIST del francese Michel Hazanavicius, geniale film bianco e nero e muto che non annoia mai. Film sorpresa quello passato oggi, ovvero DRIVE del regista danese Nicolas Winding Refn, una miscela esplosiva di ritmo, musica, auto e sangue firmate dal regista considerato il Tarantino danese. A favore di Terrence Malick, oltre al valore indiscutibile del suo film , ci sarebbe anche la sua leggenda.

Ovvero una Palma d'oro a lui potrebbe costringerlo, vincendo la sua proverbiale fobia, a comparire in pubblico e, non di nascosto, al Grand Theatre Lumiere. Cosa che sarebbe per la manifestazione di Cannes un colpaccio non da poco per un regista come lui che si é concesso al pubblico solo al Festival di Roma nel 2007. Per i ruoli femminili la rosa sembra ristretta a tre: la madre-coraggio che non rinuncia ad amare il figlio-mostro interpretata da Tilda Swinton in WE NEED TO TALK ABOUT KEVIN di Lynne Ramsay, la generosa mamma in affido dei Dardenne ossia Cecile de France e la depressa Kirsten Dunst indifferente alla fine del mondo del film di Lars Von Trier.

Più ampia la rosa per la palma alla migliore interpretazione maschile in cui vanno considerati certamente l'amletico pontefice senza coraggio, Michel Piccoli, di HABEMUS PAPAM di Nanni Moretti e il rocker punk depresso interpretato da Sean Penn in THIS MUST BE THE PLACE di Paolo Sorrentino. Altri grandi attori potrebbero infine nella rosa: il chirurgo estetico psicopatico di Pedro Almodovar, Antonio Banderas per la sua notevole interpretazione minimalista, il padre anni '50 di Brad Pitt nel film di Terrence Malick, non dimenticando l'umanissimo lustrascarpe di LE HAVRE di Kaurismaki, André Wilms. E questo quando ci sono ancora due film in concorso, UNCE UPON A TIME IN ANATOLIA del turco Ceylan e LA SOURCE DES FEMMES di Radu Mihaileanu, entrambi molto attesi.

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Messaggio Da anna Dom 22 Mag - 20:22

Trionfo di Terrence Malick

La Palma d'oro al regista americano; Kirsten Dunst miglior attrice, Dujardin miglio attore


Alla fine, tutto secondo le previsioni della vigilia: la Palma d'oro del 64esimo Festival di Cannes è andata al regista statunitense Terrence Malick, che ha trionfato con il film "The tree of life". Accolto da applausi e da fischi del pubblico, criticato ferocemente da una parte della stampa, il film è stato premiato dalla giuria presieduta da Robert De Niro.
Il premio per la regia è andato al regista danese Nicolas Winding Refn con il film "Drive". Il premio per la migliore attrice, come previsto, è andato alla bravissima attrice americana Kirsten Dunst protagonista di "Melancolia" di Lars Von Trier, il regista dichiarato "non gradito" e quindi espulso dal Festival di Cannes dopo le esternazioni su Hitler.
Il premio per il miglior attore se l'è aggiudicato Jean Dujardin, interprete del film in bianco e nero "The Artist" di Michel Hazanavicius.
Il Gran Premio della Giuria è andato ex aequo ai fratelli Dardenne per il film "Il ragazzo con la bicicletta" e al regista turco Ceylan per il film "Bir Zamanlar Anadolu'da (Once upon a time in Anatolia)"
Molta amarezza per l'Italia che esce ancora una volta a bocca asciutta. Fino a qualche ora dalla cerimonia di premiazione sembrava ci fosse la possibilità di una Palma a Michel Piccoli per la sua interpretazione del Papa nel film "Habemus Papam" di Nanni Moretti o a Sean Penn, protagonista di "This Must be the place" di Paolo Sorrentino. Ma i giurati hanno deciso in modo diverso, anche se i verdetti sembra siano stati molto tribolati.
Il premio della Giuria è andato a "Polisse" della francese Maiwenn Le Besco. Riccardo Scamarcio fa parte del cast del film
La Palma d'oro - Short Film è andata a "Cross" della regista ucraina Maryna Vroda
Miglior sceneggiatore, l'israeliano Cedar per il film Hearat Shulayim

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Messaggio Da Lucy Gordon Dom 22 Mag - 22:43

Ha vinto il perfezionismo di Malick. Niente di sanguigno e verace. Il film è sicuramente di valore assoluto, ma non nelle corde di tutti ( le mie non di sicuro). Una edizione del festival molto intensa e di valore, tanti i film che meritavano la palma.
Avrei premiato per i miei gusti Melancholia, ma dopo l'uscita scema del regista era ovvio che non fosse possibile. Comunque il film ha giustamente premiato la protagonista Kirsten Dunst , un'attrice troppe volte sottovalutata, mentre la ritengo una grande interprete.
Non ho mai capito come si possa scindere il premio alla regia dal premio principale...va bhe amen...non credo che malick sarà molto soddisfatto del mancato premio alla regia a favore del giovane e talentuoso Nicolas Winding Refn.
Per concludere due parole sul cinema italiano, la povertà del pensiero di questo periodo si manifesta in ogni espressione culturale, non vedo come possa essere diverso nel cinema. A prescindere dai vari festival e premi , che possono sempre essere opinabili, basta andare in sala per vedere la povertà del periodo. Non aspettiamoci riconoscimenti.....non li meritiamo. E non è questione di soldi. Negli States con quattro soldi si fanno capolavori come Blue Valentine o Winter's Bone.
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Il Cinema sulla stampa - Pagina 5 Empty Re: Il Cinema sulla stampa

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