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I Film di DarkOver - Pagina 7 Empty Re: I Film di DarkOver

Messaggio Da Lucy Gordon Mer 1 Giu - 9:53

ubik ha scritto:Source Code mi hanno detto che è una palla colossale e che ricorda troppo Ricomincio da capo I Film di DarkOver - Pagina 7 30341



ma ........ non sono per nulla d'accordo I Film di DarkOver - Pagina 7 456612

casomai tutto l'impianto è copiato a Deja-vu di Tony Scott (Tony non Ridley I Film di DarkOver - Pagina 7 1532903768 )
comunque sia Ubiketto ti consiglio la visione , non ne sarai deluso........poi fa un pò come ti pare I Film di DarkOver - Pagina 7 141800
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I Film di DarkOver - Pagina 7 Empty Re: I Film di DarkOver

Messaggio Da mambu Mer 1 Giu - 14:31

occhéì... Codadisorcio me lo segno I Film di DarkOver - Pagina 7 863173

@ ubik: se andavi a vedere i film di supereroi negli anni 70/primi 80 eri davvero un tipo alternativo I Film di DarkOver - Pagina 7 415348

al confronto i film di pastori armeni erano frenetici e scoppiettanti di azione I Film di DarkOver - Pagina 7 801982
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I Film di DarkOver - Pagina 7 Empty Re: I Film di DarkOver

Messaggio Da ubik Gio 2 Giu - 21:29

The tree of life

La metafora della vit(a)e

Oggi sono andato a vedere il film di Malik premiato al recente Festival del Cinema di Cannes e, a differenza di quanto raccontato da altre forumer, non ho visto nessuno alzarsi e uscire (a parte uno che se ne è andato dopo mezz'ora Suspect ); però qualcuno di fianco a me, mentre scorrevano i titoli di coda, è sbottato col classico: una cagata pazzesca.

Dico subito che non sono assolutamente d'accordo; certo il film ha delle proprie caratteristiche particolari (ma nemmeno più di tanto), dura più del solito (ma nemmeno più di tanto) e non è certamente un film d'azione (questo in toto).

Sono comunque molte le cose che vorrei dire riguardo questa pellicola e magari gli dedicherò più di un post; in questo mi premeva esprimere quella che a mio parere è la premessa ( I Film di DarkOver - Pagina 7 378480 ) al resto dei miei commenti.

Indubbiamente per chi si aspetta un film con caratteristiche classiche, ovvero quelle della "storia" che si sviluppa con un inizio, uno svolgimento e una conclusione, questo film può apparire se non insensato quanto meno poco interessante e/o coinvolgente.
In fondo mostra "semplicemente" le relazioni umane in e di una famiglia "normale". Se proprio si vuole lo sviluppo di una storia tradizionale sta nel mostrare in sequenza situazioni relative la nascita-vita-morte dei 5 protagonisti (la famiglia): madre, padre e tre figli, con gran parte della pellicola centrata sull'infanzia dei tre bambini.

Il discorso specifico su queste relazioni e su come ci vengono rappresentate dal regista può essere piuttosto lungo e complesso, per cui lo rimando a un prossimo post; ma in questo senso intendo quanto ho scritto sopra, "metafora della vita", nel senso cioè che attraverso le immagini di una esistenza "altrui" tutti noi possiamo riconoscerci o riconoscere la nostra personale esperienza o l'esperienza dei nostri cari, proprio perchè a questa famiglia non accade nulla di particolare più o meno come capita a noi e alla nostra famiglia.

Ho scritto però anche "metafora della vite", a partire proprio dalla mia sensazione di non partecipare alla visione di una esistenza epica o di una saga famigliare ma, come ho già scritto, alla vita di una famiglia "normale".
Mi è quindi venuta in mente questa immagine per descrivere la mia percezione: una storia "importante" (saga, epica) mi ricorda l'operazione di puntare una vite sul legno, prendere il cacciavite, iniziare a girare, vedere la vite che affonda finchè non giunge al termine della sua discesa.
Ecco, in questo film invece è come se la vite iniziasse a girare a vuoto e a spanarsi, nel senso che parrebbe e potrebbe avvitarsi su se stessa all'infinito, proponendoci altre cento ore di film con l'illustrazione dell'esistenza di tutti e tre i fratelli, delle loro mogli, dei loro figli, dei figli dei figli e via così, senza tempo e senza spazio.

Da questo secondo me dipende la fuga di molte persone dalla visione di questo film, dal fatto che manca una storia che inizia, si svolge e si conclude in cambio di scene che sembrano ripetersi simili "all'infinito".

D'altra parte la cinematografia è piena di esempi di questo genere (non a caso ho letto molti accostamenti con "2001 odissea nello spazio", altro film sostanzialmente privo di storia in senso classico).

Ho altro da dire, ma per ora concludo e vado a magnà I Film di DarkOver - Pagina 7 561231
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Messaggio Da ubik Ven 3 Giu - 0:43

The tree of life

In questo post vorrei aggiungere qualche cosa riguardo ai contenuti del film. I Film di DarkOver - Pagina 7 3667861657

Come dicevo nel precedente post, nel corso del film, davanti ai nostri occhi, passano le immagini della ordinaria quotidianità di una media famiglia americana degli anni '50.
Quasi certamente Malik ha attinto alla propria storia personale o a storie a lui note.
Uso il termine "ordinaria" nel senso che anche l'evento più "cinematografico" (la morte di uno dei tre figli) può rientrare nell'ordine delle cose in una qualsiasi normale famiglia (incidente, malattia, ...). Forse non a caso, non solo non ci viene mostrata questa morte, ma non ci viene nemmeno detto che cos'è che la provoca. Anzi, una amica o parente che consola la madre ad un certo punto le dice chiaro e tondo: un giorno dimenticherai, in fondo te ne rimangono due.

Per il resto, assistiamo alle nascite dei tre bambini, ai loro primi passi, ai loro giochi, ai loro piccoli bisticci e alle loro semplici avventure quotidiane; il regista ci mostra anche la conflittualità del figlio maggiore col padre, lo svolgersi del suo rapporto edipico, forse (secondo la mia interpretazione) anche il momento in cui il ragazzino vive la confusione tipica di quella età di fronte alla propria scelta sessuale (il braccialetto di perle e la sottoveste della madre trovate nel cassetto).
Come capita quasi sempre tra fratelli, ci vengono mostrati i momenti in cui il più grande cerca di "fare un danno" al più piccolo, piuttosto che le loro incoscienti cattiverie nei confronti di qualche povero animale.

La mamma, dolce e affettuosa comne si conviene, ha qualche momento di contrasto col marito rispetto all'atteggiamento educativo da tenere con i figli, ma nulla di veramente drammatico.

Il padre si mostra leggermente più contraddittorio, alternando momenti affettuosi a situazioni in cui cerca di imporre la propria paternità con atteggiamenti piuttosto autoritari, ma, anche in questo caso, nulla di così tragico come invece molta cinematografia del passato ci ha fatto vedere.
L'uomo vive la frustrazione del non avere potuto diventare un musicista come sognava da giovane; ad un certo punto interrompe di suonare uno strumento e dice al figlio più grande una frase che non ricordo con precisione, ma il cui senso è più o meno: vedi figlio, per anni ho vissuto una vita normale aspettando il momento di realizzare il mio desiderio, finchè mi sono reso conto che la mia vita consisteva proprio in questa attesa.
Bell'argomento, ma anche questo già sviluppato e anche più incisivamente (che so, in Aspettando Godot tanto per dire) in passato.
Anche quando il padre perde il lavoro, qualche cosa fa intuire allo spettatore che comunque la vita va avanti.

E dunque, è nella trama della storia che ci racconta, il senso del film che ha realizzato Malik?
Io non credo.

La pellicola alterna, almeno due o tre volte, queste scene di vita quotidiana e, come dicevo, ordinaria, a immagini invece del tutto straordinarie.
Da quel che ho letto molti hanno interpretato queste immagini di galassie sperdute o di visioni al microscospio con la "questione" relativa a Dio, al senso della vita, etc etc, cose anche queste già affrontate in parecchie pellicole.

Mi sono quindi sforzato di pensare perchè presentarci questa alternanza di ordinario-straordinario senza ricorrere alle solite (passatemi il termine) banalità. Perchè uno dovrebbe metterci anni a realizzare un film per ripetere cose già dette.

La mia tesi è che in realtà lo straordinario che il regista vuole mostrarci non è nelle cose che ci fa vedere, ma nella possibilità che ci dà di vederle; cioè, lo straordinario non sta nella scena guardata, ma nell'occhio di chi guarda.
Mi spiego meglio.

Normalmente nel cinema le scene vengono create per essere guardate; c'è una intenzionalità nel mostrare determinate cose che vengono messe in scena apposta per noi, per permetterci di assistere ad una storia. Fino al punto che in alcuni film di Hollywood, piuttosto che girati a Cinecittà, anche le scene realizzate in spazi aperti (montagna, mare, città, ...) in realtà furono create in "cartapesta", cioè furono finzioni, messe in scena appunto per lo spettatore.
Nel film di Malik invece non c'è assolutamente messa in scena, le immagini straordinarie in particolare sono fortemente realistiche e rappresentate come scene a loro volta ordinarie quantunque straordinarie. Come fossero riprese dal vero.

Porto ad esempio la scena del dinosauro: inizio scena vengono inquadrati degli alti e suntuosi alberi in una foresta - scena seguente: un torrente con poca acqua - scena seguente: un dinosauro si avvicina a lunghi balzi verso lo spettatore scrutandosi intorno e si accorge che, in primo piano nella inquadratura, un altro rettile, di razza diversa e di taglia inferiore, è vivo ma steso a terra come moribondo. Il rettile apparentemente carnivoro si avvicina a balzelloni a quello steso, appoggia una zampa sopra la sua testa immobilizzandolo e lo osserva; toglie la zampa e la rimette.
A questo punto mi aspettavo (condizionato dai film sui dinosauri anche di recente produzione) una carneficina con tanto di effetti speciali; invece, a sorpresa, il predatore toglie la zampa che tiene sulla testa dell'altro e, sempre a balzelloni, si allontana.

Mi sono quindi chiesto: dove sta il senso di questa sequenza? Come mai questa scena non ha un motivo apparentemente chiaro, una ragione, un inizio e una conclusione logiche, se non in quello che ho concretamente visto e descritto?

La risposta che mi sono dato è che il senso sta nel semplice fatto di averla inserita e di avermela mostrata; cioè di avere dato, a me spettatore, l'opportunità di vedere qualche cosa di "invedibile" altrimenti, esattamente come anche la storia della famiglia del film sarebbe stata altrimenti per me invedibile, se non mostratami.
Ma perchè mostrarmi una storia che in sè non ha nulla di interessante? Per la stessa ragione per cui mi viene mostrata una scena "impossibile" come quella dei dinosauri: per parificarle, per renderle tutte e due insieme "ordinarie" e "straordinarie", in quanto ciò che conta veramente non è la storia, ma è avere dato a me la possibilità di vederle nel comodo della mia poltroncina di velluto, e non il fatto che si siano realmente svolte o meno.
Magia del cinema, insomma I Film di DarkOver - Pagina 7 561231

Non so se mi sono capito I Film di DarkOver - Pagina 7 561231 cercherò di spiegare meglio questo punto di vista nel prossimo ultimo post sul film che intendo dedicare alle scelte tecniche di regia I Film di DarkOver - Pagina 7 378480
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Messaggio Da mambu Ven 3 Giu - 0:53

Interessante Ubik I Film di DarkOver - Pagina 7 79629

abbiamo avuto impressioni simili ma diverse.
Quando mi passa la pigrizia provo a spiegarmi anch'io - che cercare di mettere ordine in pensieri e impressioni è per me la cosa più faticosa, preferisco far su mattoni I Film di DarkOver - Pagina 7 3667861657
Adesso nanna (sudata) :c'hocaldo:
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Messaggio Da ubik Ven 3 Giu - 1:18

pensierino sintetico della sera: mi sembra insomma quasi di avere assistito ad una lezione di entomologia I Film di DarkOver - Pagina 7 30341 dove gli insetti sono gli esseri umani Suspect
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Messaggio Da valestella817 Ven 3 Giu - 14:59

Ubik molto interessante I Film di DarkOver - Pagina 7 79629
Anche se io ne ho data un'interpretazione diversa (sicuramente la più banale e semplicistica):la scelta che sottostà ad ogni nostra azione tra giusto e sbagliato, tra bene e male o, alla Malick, tra grazia e natura. Ma, attenzione, senza nessun rimando religioso: la scelta della grazia non giunge dall'alto ma può potenzialmente maturare dentro ogni essere, anche in quello più brutale ( e così il dinosauro che dopo aver osservato il suo simile inerme al suole rinuncia alla brutalità e prosegue per la sua strada). Verso la fine Sean Pean ci da la chiave di lettura del film, nell'affermazione che "sua madre e suo padre lottano dentro di lui". Senza la pretesa di dirci quale delle due vie prevarrà, Malick intende mostrarci la scelta che è alla base di ogni nostra azione.

Tutto ciò potrebbe sembrare quasi elementare ma è in fondo possibile che dietro la magnificenza di certe immagini vi sia da parte del regista una pretesa molto semplice: un richiamo alle responsabilità dell'individuo nel suo operato, quasi a ricordarci che nel parallelismo uomo/natura quest'ultima agisce sempre su base casuale senza che le conseguenze delle sue azioni possano essere eticamente giudicate, per l'uomo, invece, il risultato del suo iter esistenziale è sempre frutto di un arbitrio.
Il paradosso è che la forza e la grandezza della pellicola risiede proprio in questa sua semplicità : dando l'opportunità allo spettatore di identificarsi nel vissuto ordinario della famiglia protagonista finisce per acquisire un intento auto-analitico.
( come a dire " andate ad auto-sviscerare le vostre scelte di vita nei 183 minuti di The tree of life!", c'è chi, dalla noia , l'ha quasi preso sul serio! -------> ) I Film di DarkOver - Pagina 7 378480
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Messaggio Da ubik Dom 5 Giu - 3:24

@ valestella (e a chi è interessato all'argomento)

Ho trovato molto suggestiva l'interpretazione che hai dato della scena del dinosauro (che da quanto mi dicono altre persone che hanno visto il film è forse quella che lascia più basito lo spettatore, sia per il suo possibile significato che per il fatto stesso di essere nel film).

In effetti, da quel che si vede, il presunto rettile carnivoro "grazia" letteralmente l'altro, risparmiandogli la vita quando è evidente che lo potrebbe sopprimere in un sol colpo; quindi, come scrivi, probabilmente è proprio questo il senso dell'episodio: la "grazia" che può manifestarsi anche nelle sembianze di uno dei più orridi mostri che sappiamo essere esistito sulla terra.

Tuttavia, il mio radicato cinismo che si fonda col mio senso della razionalità mi impediscono di comprendere (fare mia) questa lettura metaforica perchè non riesco ad immaginarmi che quanto mostratoci possa essere reale, in quanto credo fermamente che un rettile carnivoro possa risparmiare la sua possibile preda solo per ragioni crudamente naturali e non spirituali: perchè è sazio, perchè l'istinto gli dice che quel boccone potrebbe nuocergli in qualche modo alla salute, ....

Mi è stato tra l'altro detto che Malik si occupa anche di filosofia (qualcuno sa se è vero?) oltre che di cinema e quindi ci sta benissimo una interpretazione come quella che dai tu.

In quanto alle persone che abbandonano la sala, credo abbia ragione una mia amica psichiatra che mi ha fatto notare (condividendo l'idea che mi pare condividiamo a nostra volta) che la forte spinta identificativa nei personaggi fa si che molte persone non tollerino di vedersi riprodotti sullo schermo e, a mo' di difesa psicologica, preferiscano evitare lo spettacolo.

Ho ancora diverse cose da dire riguardo certe scelte registiche (luci, inquadrature, ...) ma l'ora mi consiglia di rimandare a quando sarò più lucido I Film di DarkOver - Pagina 7 378480
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Messaggio Da valestella817 Dom 5 Giu - 18:16

@Ubik Malick è laureto in filosofia ad Harvard e pare averla anche insegnata... ( non so dove e non invidio i suoi studenti vista l'eccessiva meticolosità e pedanteria di cui è vittima! I Film di DarkOver - Pagina 7 378480 ).
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Messaggio Da ubik Dom 5 Giu - 19:15

un discorso a parte merita la scena finale, che di realistico e ordinario non ha nulla

vivi e morti (tra cui la famiglia protagonista del film al completo) si incontrano e passeggiano su quella linea di confine che è il bagnasciuga, la riva del mare

il maggiore dei tre figli, ormai adulto, incontra il resto della propria famiglia, tra cui i due fratelli ancora bambini
non parlano, si abbracciano e sono circondati da altre persone, vive? morte?

questa scena mi ha ricordato (con tutte le ovvie differenze di stile) la scena finale di 8 e mezzo di Fellini; mi pare ( I Film di DarkOver - Pagina 7 30341 ) tra l'altro di avere letto qualche cosa al riguardo anche da qualche parte nei giorni in cui il film è stato dato a Cannes



personalmente mi ricora anche una scena di un film di Bunuel (che non trovo sul tubo) in cui i protagonisti si ritrovano a camminare su una strada con in mano delle valigie e non si sa dove stanno andando (forse era Il fascino discreto della borghesia Suspect )
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Messaggio Da Lucy Gordon Lun 6 Giu - 12:19

Sperando che passi in fretta la fregola di Malick I Film di DarkOver - Pagina 7 561231 ......parliamo di Cinema.


I Film di DarkOver - Pagina 7 Poetry2



E’ uno di quei film che “ spezza le veni delle mani”

E badate bene vale per tutti.

Ai distributori seppur coraggiosi, a chi va al cinema per non pensare a una cippa lippa. E anche a coloro che vanno al cinema scommettendo sul cavallo dato perdente perchè visto come vanno le cose in questo periodo, non si sa mai.

E’ coreano, prima incognita. I Film di DarkOver - Pagina 7 378480

Dura 2 ore e mezza, altro particolarità che se resa pubblica fa scappare le folle come se Mambu e la sua compagnia di motociclisti fossero entrati in sala ruttando e scoreggiando vestiti tipo Arancia Meccanica. I Film di DarkOver - Pagina 7 801982

( Ricordiamoci che lo stesso tipo di spettatori poi si è sorbita due ore e mezza di TRON I Film di DarkOver - Pagina 7 511968576 )

Eppure questo film si beve completamente come un buon bicchiere di Brunello del 97, silenzi inclusi.

Poesia.

Stimolo grandioso per l’intelletto. Rivela la meraviglia dei gesti quotidiani che abbiamo perso per colpa dell’abitudine. L’insegnante incita la protagonista a scoprire la bellezza di ogni cosa anche la più atroce.

Poesia.

Un temporale che ti coglie ai margini di un fiume. Un frutto che cade da un albero. Il sole che filtra tra i rami. Il vento che muove i capelli.
Quello che si è disposte per salvare il proprio nipote. Nonostante tutto, ..tutto.

Poesia.

La reazione ad una diagnosi infausta. Sottile rarefatto delicato, mai un attimo di retorica. Tutto è molto raffinato senza sbattere mai in faccia allo spettatore il dramma giusto per provocare delle reazioni. Un cosa molto particolare il non uso della colonna sonora come mezzo per incrementare la tensione.

E’ una storia sulla dignità e sulla dolcezza. Un foglio bianco su cui ognuno di noi può scrivere la propria storia.

Jeong-hie Yun ……immensa.


Sottotitolo:

Malick impara. I Film di DarkOver - Pagina 7 1532903768

tho ti ci schiaffo ancora il trailer I Film di DarkOver - Pagina 7 900517





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Messaggio Da Lucy Gordon Gio 9 Giu - 17:41

In arrivo nelle sale per gli amanti del genere fantascentifico (leggi Ubik) :


Monsters


scritto e diretto da Gareth Edwards


I Film di DarkOver - Pagina 7 Mv5bmje4mzmynjexml5bml5



protagonisti: Whitney Able, Scoot McNairy

2010



Sei anni fa, una sonda della NASA di ritorno sulla Terra con campioni di forme di vita aliena precipitò in America Centrale. Presto, nuove forme di vita presero a svilupparsi nella zona, e da allora metà dell'attuale Messico è stato messo in quarantena come "zona infetta". Ancora oggi americani e messicani lottano contro mostruose creature che cercano di uscire dall'area. La storia del film ha inizio quando un giornalista statunitense accetta di scortare una connazionale attraverso la zona infetta fino alla salvezza, al confine con gli USA.


Molto apprezzato dalla critica che lo reputa il più bel film del genere degli ultimi anni. Ma starem a veder.
Comunque sia la cosa notevole è il costo di produzione, solo 500.000 dollari a fronte di un incasso già di 4.300.000 !!!




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Messaggio Da ubik Gio 9 Giu - 22:00

ma hanno copiato da questo I Film di DarkOver - Pagina 7 79629 I Film di DarkOver - Pagina 7 561231




Trailer - Caltiki - Il Mostro Immortale - Italia, 1959 - Durata: 73 Min. - Regia: Riccardo Freda - Fotografia ed Effetti Speciali: Mario Bava - Cast: John Merivale, Didi Perego, Gerard Herter, Daniela Rocca, Giacomo Rossi Stuart, Gail Pearl, Daniele Vargas, Nerio Bernardi, Vittorio Andrè, Arturo Dominici - Musiche: Roberto Nicolosi, Roman Vlad - Trama: Il biologo John Fielding, con la moglie Ellen e l'assistente Max Gunter, si trova nella giungla messicana, impegnato in laboriose ricerche, dirette a scoprire le tracce dell'antica civiltà dei Maya. Improvvisamente un componente della spedizione scompare ed un altro impazzisce. John e Max svolgono accurate indagini all'intento di scoprire le cause che hanno potuto determinare questi casi misteriosi e preoccupanti: in una grotta essi scoprono la statua di Caltiki, la dea della morte. Davanti alla statua c'è una pozza d'acqua dalla quale esce improvvisamente un enorme mostro, che afferra un braccio di Max. John riesce a malapena a salvarlo e lo conduce a Città del Messico. Qui staccano dal braccio di Max il brandello di carne del mostro, che vi è rimasto appeso, e scoprono che costituisce una gigantesca cellula, forma primordiale, sviluppatasi sotto influssi radioattivi. John porta a casa sua quell'organismo unicellulare per poterlo studiare a suo agio; ma durante una sua assenza, il passaggio di una cometa carica di radioattività risveglia le energie latenti in quella massa mostruosa; che incomincia a crescere ed a moltiplicarsi...

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Messaggio Da mambu Sab 11 Giu - 15:21

che m'hai ricordato Ubik I Film di DarkOver - Pagina 7 2546660598

ma non mi pare, a naso, che ci sia attinenza diretta. La contaminazione è tema diffusissimo e sfruttatissimo
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Messaggio Da ubik Sab 11 Giu - 16:33

ho sbagliato termine I Film di DarkOver - Pagina 7 900517
intendevo dire "ispirato" (il messico, il mostro, ...) poi certo, l'ho trovato per caso, in realtà cercavo Didi Perego I Film di DarkOver - Pagina 7 2678343422
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