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Messaggio Da anna Ven 25 Mar - 18:35

http://www.kataweb.it/tvzap/2011/03/25/avanzi-di-ventanni-fa-ma-ancora-ottimi-145650/?ref=HRESS-1

Avanzi di vent’anni fa, ma ancora da gustare
Su Rai Storia il racconto delle tre stagioni di successo del varietà satirico di Serena Dandini, riproponendo i tormentoni e i personaggi, ormai cult


A vent’anni dalla prima puntata di Avanzi, Rai Storia racconta, lunedì 28 marzo alle 23, le tre stagioni di successo del varietà satirico condotto da Serena Dandini, riproponendo i tormentoni e i personaggi, diventati ormai di culto. Trasmesso su Rai 3 dal febbraio 1991 al marzo 1993 Avanzi si propose come una trasmissione nella quale potevano trovare spazio gli “scarti” e gli “scartati” della televisione pubblica: artisti senza ingaggio, pubblicità rifiutate dalla committenza e servizi mai messi in onda.

Nutrito e eccezionale il gruppo di artisti che affiancarono la Dandini tra cui Marco Messeri, Francesca Reggiani, Sabina Guzzanti, Cinzia Leone, Pier Francesco Loche, Antonello Fassari, Stefano Masciarelli e i Broncoviz (Marcello Cesena, Maurizio Crozza, Carla Signoris, Ugo Dighero e Mauro Pirovano). Ad Avanzi dobbiamo l’esordio in tv di Corrado Guzzanti, destinato, nell’arco di poche puntate, a divenire uno dei perni dello show, e Luciana Littizzetto.

La satira intelligente di Avanz è diventata oggetto di dibattito e di culto, tanto che vent’anni dopo molti dei tormentoni lanciati dalla trasmissione sono ancora di uso comune. Un po’ come le battute dei film di Totò o certi siparietti di Arbore.
Tra i celebri tormentoni del programma, il regista de paura Rokko Smitherson di Corrado Guzzanti, l’urlo Rizzi-Rizzi-Gol di Masciarelli (dedicato al calciatore della Roma Ruggiero Rizzitelli) e le domande scabrose della finta Moana Pozzi interpretata da Sabina Guzzanti.

Per l’occasione abbiamo voluto raccogliere una piccola antologia delle chicche andate in onda nei tre anni dello show.
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Messaggio Da anna Sab 26 Mar - 12:44

http://www.repubblica.it/politica/2011/03/26/news/masi_lascia-rai-14109147/

Missione fallita, Masi lascia la Rai
per lui pronto il vertice Snam
Svolta ai vertici di viale Mazzini. Il dg Mauro Masi lascia la Rai e si avvicina alla Snam. Alla base del cambio, l'incapacità di gestire Floris, Santoro, Fazio e Gabanelli. Per il suo posto in lizza Lorenza Lei e Verro.


L'era Masi è al tramonto. Martedì prossimo, con un anno di anticipo sulla scadenza, il direttore generale della Rai lascerà l'ufficio al settimo piano di viale Mazzini e spegnerà la luce dietro di sé. Missione fallita, il premier è scontento, i "nemici" di Berlusconi sono ancora tutti al loro posto: da Santoro alla Gabanelli, da Fazio a Floris, fino alla Dandini. Nonostante gli innumerevoli tentativi di imbrigliarli e censurarli in pubblico, nonostante Masi ce l'abbia messa tutta, quei cinque sono ancora in video. E il direttore generale, quello che criticò le pressioni del premier sulla Rai in una memorabile intercettazione - «manco nello Zimbabwe» - ora se ne deve andare.
Certo, non andrà in esilio a Ventotene.

È pur sempre un ex segretario generale di Palazzo Chigi e Gianni Letta lo tiene in gran conto. Per lui è dunque pronta la poltrona di amministratore delegato di Snam Rete Gas. Una postazione defilata (occupata ora da un ingegnere giudicato da tutti molto competente, Carlo Malacarne) ma che consentirebbe a Letta di mettere un suo uomo nella società controllata dall'Eni, soprattutto se il presidente del cane a sei zampe, Roberto Poli, dovesse essere sostituito da un candidato scelto da Tremonti. Oltretutto la Snam, il colosso che possiede materialmente i "tubi" del gas, si trova al centro in questi giorni di una partita delicatissima. L'ultimo consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che dovrebbe portare alla separazione di Snam da Eni, restituendo alla società pubblica una piena autonomia. Ma Scaroni sembra avere altri piani ed è tornato a parlare di una possibile vendita del gioiello di famiglia.

Questi sono tuttavia problemi del futuro. Nell'immediato Masi lascia (con circa 120 milioni di euro di indebitamento) una società nel mezzo di uno scontro politico sui conduttori non allineati al governo. In commissione di Vigilanza è stato solo rinviato di qualche giorno il redde rationem sul testo Butti, quello che impone l'alternanza dei conduttori nei talk show e sancisce la libertà dei direttori dei Tg (leggi Minzolini) di fare editoriali. Se anche il testo venisse ammorbidito rispetto all'originale, come il Pdl sembra disposto a fare, resta comunque la stretta sulla libertà editoriale dei conduttori. Una vicenda che sarà il prossimo direttore generale a gestire.

In pista ci sono due nomi. Quello della vice di Masi, Lorenza Lei, e quello del consigliere del Cda, Antonio Verro. Con Guido Paglia come terzo incomodo. Se Verro è di provata fedeltà berlusconiana (è stato deputato di Forza Italia), la Lei può vantare un curriculum da manager del servizio pubblico. Inoltre Leii ha una freccia micidiale nel suo arco, specie ora che Berlusconi ha bisogno del sostegno del Vaticano a causa del Rubygate. È conosciuta per la sua fede cattolica (fu la responsabile Rai per il Giubileo) ed è molto apprezzata Oltretevere. Ha rapporti personali sia con il presidente della Cei, Bagnasco, che con il segretario di Stato, Bertone.

Il ministro Paolo Romani, ha scritto l'Espresso, continua a ricevere da Bertone chiare indicazioni - «perfino via telefono in pieno Transatlantico» - per la promozione della Lei.
La Lei, se sarà effettivamente lei, si troverà dunque a misurarsi con il compito lasciato a metà da Masi: far fuori i conduttori sgraditi. A maggio scadranno i contratti dei magnifici cinque e in sede di rinnovo, con il testo Butti approvato in Vigilanza, il nuovo Dg proverà a dettare le sue condizioni.
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Messaggio Da seunanotte Sab 26 Mar - 16:08

Grande Franca Valeri,veramente grande

http://www.kataweb.it/tvzap/2011/03/24/la-tv-e-caduta-in-basso-parola-di-franca-valeri-143768/

La tv è caduta in basso, parola di Franca Valeri

L'attrice e autrice milanese inaugura la quinta stagione di ‘Scrittori per un anno’, il programma di Rai Educational Con il suo libro “Bugiarda no, reticente”, terza opera di un’artista a tutto tondo che ha scritto per cinema , teatro e tv


Sarà un ospite d’eccezione, Franca Valeri, ad inaugurare la quinta stagione di ‘Scrittori per un anno’, il programma di Rai Educational che torna da venerdì 25 marzo pomeriggio su Rai Storia e da martedì 29 nella notte di RaiUno.

Come nella tradizione, le quindici nuove puntate della trasmissione, firmata da Isabella Donfrancesco e di Alessandra Urbani, proporranno ritratti di poeti e narratori ripresi nei luoghi a loro cari. Ogni scrittore racconterà in prima persona, senza l’ausilio di voci esterne, la sua storia privata, la sua poetica, gli aspetti meno noti delle sue opere.

Apre il ciclo l’attrice e autrice milanese con il suo libro (non una vera e propria autobiografia ) “Bugiarda no, reticente”, terza opera di un’artista a tutto tondo che ha scritto per cinema , teatro e tv, oltre ad aver curato la regia e l’allestimento di tanti spettacoli lirici.

Franca Valeri, che lo scorso anno ha compiuto 90 anni, è stata intervistata da Isabella di Donfrancesco. Nel corso della lunga conversazione si è parlato degli inizi della carriera con il Teatro dei Gobbi e il successo a Parigi, sino al racconto dei personaggi più noti interpretati negli spettacoli televisivi del sabato sera, passando per l’esperienza cinematografica fatta con compagni e maestri del calibro di Alberto Sordi e Vittorio De Sica.

L’artista racconta la sua passione per la lirica dai tempi dell’infanzia e i piccoli fondamentali incontri come quello con Ettore Petrolini. E poi parla di televisione, lei presenza, quasi, fissa negli storci varietà firmati da Antonello Falqui.

“La tv è proprio caduta in basso, diciamocelo pure. Non c’è più possibilità di vedere lo spettacolo comico che in genere era rifugiato nel sabato; non esiste più. E’ desolante!”. E prosegue: “Non si può più vedere. Sono spettacoli fatti per pubblicizzare qualche cosa; il comico che porta il suo pezzo, che il pubblico aspettava, non esiste più. E c’è una cosa che mi ha dato subito la sensazione che andavamo verso la fine: quella tendenza che hanno i miei colleghi comici, di ridere di quello che dicono prima del pubblico, che è una cosa assolutamente contraria al genere comico”. E conclude: “Il comico è serio, il pubblico ride”.

Nelle puntate successive del programma saranno presenti personaggi come Luis Sepúlveda, Emma Dante, Aldo Nove, 30 minuti per conoscere qualcosa di più di questi autori, ma anche di scrittori di origine straniera che scrivono in lingua italiana, quali Amara Lakhous, Hamid Ziarati e Igiaba Scego.
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Messaggio Da anna Mer 30 Mar - 18:59

http://www.kataweb.it/tvzap/foto/la-groupie-amanda-al-timone-di-delitti-rock/?ref=HRESS-2

La groupie Amanda al timone di Delitti Rock

Tutti aspettavano Giorgio Faletti, ma ‘il più grande scrittore italiano vivente’ è in tour promozionale per il suo ultimo romanzo, e così ‘Delitti Rock’, dal 2 maggio su Rai2, sarà affidato dalla rete ad Amanda Lear. Una Lear (ormai mitologica settantenne) testimone del tempo, del jet set e dello spettacolo, di vite straordinarie e spericolate nei ’60 e nei ’70. Come ha detto all’Ansa la stessa conduttrice: “Potrò sfruttare il mio talento da attrice e raccontare storie di personaggi che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, come Lennon e Hendrix, così come ho incrociato i Rolling Stones e i Beatles. Sono stata innamorata della musica già da bambina e in generale sono sempre stata attratta dal mondo ribelle e spericolato del rock, anche se spesso i suoi protagonisti hanno avuto una fine disastrosa.”. Amanda Lear, al ritorno sugli schermi italiani a oltre tre anni di distanza dall’esperienza come giurata per Ballando con le stelle, si cimenta con un programma, fortemente voluto dal direttore di rete Liofredi, sulle rockstar scomparse tragicamente, spesso in circostanze mai chiarite. Rai2 riapre le indagini e prova a far luce su alcuni casi irrisolti con ‘Delitti Rock’. Il programma di Rai2, girato nei luoghi in cui si sono svolti i fatti (Londra, Parigi, New York, Memphis, Los Angeles), alternerà immagini di repertorio a testimonianze attuali, interviste esclusive a documenti mai visti in tv per raccontare in dieci serate John Lennon, Michael Jackson & Elvis Presley (in una sorta di puntata doppia), Jim Morrison, Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Sid Vicious (Sid & Nancy), Brian Jones, Janis Joplin e Luigi Tenco (unico ‘delitto rock’ italiano). Autore è il giornalista Ezio Guaitamacchi, che ai ‘Delitti rock’ ha dedicato un libro di successo edito da Arcana. “La miglior mossa di marketing per una rockstar? Morire giovani. Così sostiene qualcuno. E, in molti casi, con ragione”, spiega Guaitamacchi
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Messaggio Da anna Ven 1 Apr - 16:57

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/04/01/visualizza_new.html_1528494970.html


Rai: Cda rinvia nomine Interim De Scalzi al Tg2
I consiglieri di viale Mazzini hanno chiesto approfondimenti



Nomine rinviate e interim al Tg2 per il vicedirettore Mario De Scalzi. A quanto si apprende i consiglieri di viale Mazzini hanno chiesto approfondimenti sulle nomine oggi sul tavolo del consiglio che per questo sono state rinviate alla prossima settimana. Al momento la direzione del Tg2 andrà ad interim al vicedirettore Mario De Scalzi.

Nel corso della seduta si è discusso delle nomine proposte dal direttore generale che sono state rinviate per la richiesta da parte del Consiglio di approfondimenti tecnici. Approfondimenti tecnici che sarebbero stati richiesti - a quanto si apprende - dal consigliere nominato dal Tesoro Angelo Maria Petroni.

VAN STRATEN,NOMINE RITIRATE, ORA PROPOSTA TG2 CONDIVISA - "Le proposte di nomine del dg Mauro Masi sono state ritirate". Lo sottolinea il consigliere Rai di minoranza Giorgio Van Straten, sottolineando "con soddisfazione" il fatto che le osservazioni fatte da lui e dal consigliere Rizzo Nervo, che avevano espresso il proprio disappunto due giorni fa, nel corso di una conferenza stampa, per il pacchetto di proposte del dg, "abbiano fatto breccia anche nella maggioranza". Van Straten auspica ora "la messa a punto di una nuova proposta per la direzione del Tg2 da parte della direzione generale, per una soluzione condivisa e di alto profilo".

RIZZO NERVO, ATTI FORZA NON FANNO BENE AZIENDA - "Il ritiro, perché di ritiro si è trattato e non di rinvio, delle proposte di nomina al Tg1 e al Tg2 induca il direttore generale a capire finalmente che gli atti di forza non fanno bene alla Rai". Lo sottolinea il consigliere di minoranza Nino Rizzo Nervo. "Il Tg2 - dice ancora Rizzo Nervo - si è distinto sino ad oggi per l'equilibrio che deve avere l'informazione del servizio pubblico e per non aver mai taciuto le notizie. Merito di Mario Orfeo che non a caso era stato nominato due anni fa all'unanimità. Con Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis - ricorda Rizzo Nervo - avevamo chiesto un nuovo direttore con la stessa sensibilità professionale di Orfeo e le stesse caratteristiche di autonomia e indipendenza. Per questo condividiamo l'auspicio del presidente Garimberti per una nomina che possa avere in Consiglio se non l'unanimità la maggioranza più larga possibile. E' questa - conclude il consigliere - anche la richiesta della redazione del Tg2 ed un vertice responsabile non può sottrarsi ad una scelta libera ed autonoma".

GARIMBERTI, ORA SCELTE CONDIVISE - "Sono particolarmente lieto che oggi non si sia proceduto con nomine che avrebbero lacerato il Cda. E' stato un comportamento responsabile che ci consente di avere ancora tempo per giungere a scelte ampiamente condivise". Lo sottolinea il presidente della Rai Paolo Garimberti. "Non capisco invece francamente - perché mi appaiono piccole e sterili - le polemiche per l'affidamento temporaneo del Tg2 al vicedirettore 'anziano' - rileva il presidente della Rai - visto che era una testata che aveva urgentemente bisogno di un responsabile ai sensi di legge. Tra l'altro è una prassi seguita spesso nei Tg e al Tg2 addirittura nelle stesse modalità prima dell'arrivo di Orfeo. Si tratta - conclude Garimberti - di un interim che spero si possa risolvere presto con una nomina all'unanimità del nuovo direttore".
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Messaggio Da anna Dom 3 Apr - 19:24

La TV & la stampa - Pagina 2 561231 qualche perla sulla tv

Chiude la stagione di Zelig, ma resta qualcosa di imperituro. La scena di Ignazio La Russa che alla camera applaude ironicamente Franceschini urlando “bravo bravo” è copiata per intero da quella del duo Katia e Valeria nella gag-parodia di Uomini e Donne.
***
“E’ ora di finirla. Il Governo non può tenere i piedi in due scarpe”
(Pierluigi Bersani, Tg1)
***
Il Tg3 manda un servizio sulla aquilana taroccata di Forum e in uscita il conduttore Giuliano Giubilei commenta: “Raramente si è visto qualcosa di peggio in tv”. Per sua fortuna, a occhio, Giuliano Giubilei guarda poca televisione.
***
“Nella puntata di domani l’uomo che trascina con i capezzoli un carro di 998.5 kg”
(Promo de Lo Show dei Record, Canale 5)
***
Simona Ventura: “Devo dirti una cosa, il tuo ex-marito….”
Nina Moric: “E’ stato arrestato???!!!”
Simona Ventura: “No”
Nina Moric: “Ah”
(L’Isola dei Famosi)
***
“Non sono mai stato un anti-milanista pregiudiziale”
(Il ministro Paolo Romani, interista. Ci sarà un motivo)
***
Rai in difficoltà, ma ora tremano davvero le fondamenta. In un’intervista a Il Giorno, Emanuele Filiberto ha appena affermato che la colpa del flop de “I Raccomandati” è di Pupo.
***
“Se un milione di persone spende un dollaro a testa per collegarsi a un sito porno fa un totale di un milione di dollari”
(Top Secret, Retequattro)
***
“Premetto che non sono uno storico, ma un raccontatore di storie”
(Bruno Vespa)
***
Concorrente: “Lei è il sogno erotico di mio figlio”
Antonella Clerici: “Ma quanti anni ha?”
Concorrente: “Ventisette”
Antonella Clerici: “No, basta giovani”
(La prova del cuoco, Raiuno)
***
Francesco Alberoni: “Guardi il mio telefonino, da stamattina qui mi saranno già arrivate cento foto di escort”
Eva Henger: “Io ho il suo stesso telefonino, ma a me non arriva niente”
(Top Secret, Retequattro)

http://www.repubblica.it/rubriche/dekoder/2011/04/01/news/zelig-14361878/
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Messaggio Da anna Lun 4 Apr - 20:06

Il Commissario Montalbano torna nel 2013; la Rai voleva ‘tradirlo’

Manca poco alla messa in onda dell’ultimo flim tv del ciclo 2011 de Il Commissario Montalbano, L’Età del Dubbio, e già si avverte la nostalgia per Vigàta e per le vicende del commissario Salvo. A lenire il dolore della ’separazione’ per fortuna è giunta la notizia della messa in produzione di altri quattro episodi tratti dai libri di Andrea Camilleri, che saranno trasmessi su RaiUno nel 2013. Intanto Carlo Degli Esposti, gran capo della Palomar - la casa di produzione cui si deve la serie più amata della fiction italiana – rivela alcuni retroscena della storia di Montalbano in tv.
“Alcuni dirigenti della Rai mi invitarono a ‘tradire’ la struttura del romanzo per conquistare più facilmente il successo tv… è una cosa che con lo sceneggiatore Bruni ci siamo sempre rifiutati di fare, puntando invece alla fedeltà del testo“: così Carlo Degli Esposti, ospite della puntata di sabato scorso di Tv Talk, ha raccontato i primi passi del commissario Montalbano nel mondo della fiction Rai, di cui è diventato fin dal primo episodio, datato 1999, uno dei suoi titoli più fortunati.

Una serie che non è difficile definire ‘atipica’ per le ambientazioni, per l’uso del dialetto, per le storie narrate, anche per la scelta di non tradire il personaggio letterario se non nell”identikit’, che ha trasformato il baffuto e ‘capellone’ commissario letterario (ormai sulla soglia dei 60 anni), in un aitante e sensuale 40enne che di fatto ha fisicamente poco in comune con il suo alter ego ‘cartaceo’. Un azzardo vincente, che ha portato a un’identificazione magari pericolosa per l’attore Luca Zingaretti, ma che ha contribuito al successo di un ciclo che miete successi anche all’estero.

Il Commissario Montalbano, infatti, è tra i titoli fictional più venduti sul mercato estero: ha conquistato la Germania, la Gran Bretagna, i paesi scandinavi arrivando fino in Australia e si prepara a sbarcare perfino negli Usa, nonostante l’oggettiva difficoltà dell’adattamento linguistico, difficile da rendere al di fuori dei confini italiani. Ciò nonostante, Il Commissario Montalbano è uno dei maggiori successi di vendite della Rai, che rischia di far impallidire anche il fenomeno (tutto anni ‘80) de La Piovra.

Il segreto sembra riposto non solo nell’assoluta fedeltà ai testi camilleriani (grazie anche alla ‘testardaggine’ di produttori e sceneggiatori), ma anche nella formula produttiva assolutamente inedita, illustrata con semplicità da Luca Zingaretti: “Alla fine non siamo altro che un gruppo di ragazzi, una sporca dozzina, che attende la convocazione del capo, ovviamente Camilleri. Fino a quando ci divertiremo andremo avanti. Fieri e felici del successo“.
Questa ‘idilliaca’ rappresentazione del set in realtà ‘nasconde’ una ben più complicata ratio contrattuale, che ‘viola’ i più tradizionali standard della produzione fictional italiana. Come chiarisce Degli Esposti, i contratti con artisti e tecnici si firmano solo prima di ogni ciclo: “È la serie più longeva dal dopoguerra – dice con orgoglio il capo di Palomar - ed è l’unica serie nella quale nessuno si è mai impeganto per più delle puntate previste dal progetto, senza condizionamento contrattuale“.

Una libertà produttiva e artistica difficile da trovare nel panorama fictional italiano, una libertà che evidentemente fa sì che tutto il gruppo viva le serie di Montalbano non come una costrizione ma come una ‘rimpatriata’. E tutto questo traspare e conquista il pubblico. Una libertà produttiva in linea con la libertà di spirito del Commissario, così come tratteggiato da Camilleri e portato sul piccolo schermo da Luca Zingaretti e dalla impagabile squadra della Palomar.

E a proposito dei nuovi quattro titoli anticipati qualche giorno fa da Fabrizio Del Noce, Degli Esposti inizia a fornire alcuni dettagli. “Inizieremo, in questi giorni, a lavorare al romanzo Il sorriso di Angelica, già uscito nelle librerie” dice Degli Esposti che poi aggiunge: “Quanto agli altri romanzi da cui trarre i nuovi episodi Camilleri ha comunicato a me e a Luca Zingaretti che ha altri due libri in scrittura, rassicurandoci sulla possibilità di averne un quarto al più presto. Ma sappiamo poco dei nuovi soggetti, i titoli li decide solo Andrea Camilleri e non lo ha ancora fatto. Ci dà la possibilità di accedere ai suoi scritti solo quando lo decide lui“. In realtà qualcosa l’abbiamo già anticipata, visto un nuovo volume è in uscita a maggio (Il Gioco degli Specchi), mentre per altre tre storie sono noti solo i ‘titoli provvisori’.

Slittano, però, le date della messa in onda: se Del Noce aveva parlato di un ritorno di Montalbano su RaiUno già nell’Autunno 2012, Carlo Degli Esposti ragiona piuttosto sul 2013: “Impiegheremo un anno per realizzare i nuovi quattro episodi – dice il capo della Palomar - Inizieremo le riprese nel 2012 e quindi andranno in onda nel 2013“.
Non ci resta che sintonizzarci questa sera su RaiUno per seguire L’Età del Dubbio e salutare il Commissario: speriamo che si tratti davvero un arrivederci e che l’attesa di un nuovo incontro non duri troppo.
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Messaggio Da anna Gio 7 Apr - 10:41

http://www.diredonna.it/x-factor-il-format-passa-da-rai-a-sky-34254.html

X-Factor: il format passa da Rai a Sky?

Chi aveva preannunciato la fine del talent show X-Factor molto probabilmente sarà sbugiardato tra qualche mese: pare infatti che il format, dopo essere stato trasmesso per quattro edizione sulle reti pubbliche italiane, passerà alla pay-TV Sky sul canale Sky Uno.
La notizia viene direttamente da Cannes, dove in questi giorni si sta tenendo il Mercato internazionale dedicato ai contenuti audiovisivi MipTv, e non è stata ancora smentita né confermata. Secondo altre indiscrezioni, invece, il passaggio non sarebbe su Sky Uno ma su Rai 1.
Tuttavia, è molto più probabile un passaggio del talent sul canale del bouquet Sky: secondo alcune voci non ufficiali, l’azienda avrebbe già concluso gli accordi con la Freemantle, responsabile dello show per le giovani stelle nascenti della musica italiana.

E a spostarsi sarebbe tutta la truppa: anche Francesco Facchinetti dovrebbe traslocare da casa Rai a Sky, ripetendo in un certo senso il percorso migratorio già iniziato per Rosario Fiorello. Con il conduttore di X-Factor, anche due dei giudici potrebbero apparire sulla pay-TV: si tratta di Mara Maionchi, reduce dall’esperienza di Amici con Platinette, e Morgan, che dopo l’anno di assenza forzato potrebbe tornare in carreggiata.
Ancora nessuna notizia per quanto riguarda la partecipazione di Elio e quella di Simona Ventura, attualmente impegnata con “L’Isola dei Famosi”. Questa volta, però, lo show rispecchierà di più il taglio anglosassone del format, trasmettendo contenuti fino ad ora eliminati per scelta della produzione.
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Messaggio Da anny_skod Gio 7 Apr - 20:57

anche io l'ho letta questa notizia Suspect piuttosto imbarazzante,nonostante x factor l'anno scorso era diventato molto simile ad amici mi chiedo cosa rimane sulla tv pubblica.
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Messaggio Da anna Gio 7 Apr - 21:03

La TV & la stampa - Pagina 2 769300 i talk show a giorni alterni, con conduttori alterni per una vera par condicio La TV & la stampa - Pagina 2 79629 La TV & la stampa - Pagina 2 30341 La TV & la stampa - Pagina 2 88695
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Messaggio Da anny_skod Gio 7 Apr - 22:47

anna ha scritto: La TV & la stampa - Pagina 2 769300 i talk show a giorni alterni, con conduttori alterni per una vera par condicio La TV & la stampa - Pagina 2 79629 La TV & la stampa - Pagina 2 30341 La TV & la stampa - Pagina 2 88695

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Messaggio Da anna Sab 9 Apr - 9:44

http://www.corriere.it/spettacoli/11_aprile_07/volpe-baudo-volpe_ef78d014-615b-11e0-9e67-aae4bf36a1a3.shtml

Baudo e Vespa: flop, liti e qualche sputo
Il giornalista si è arrabbiato per l'inclusione di Santoro in una galleria dei vip Rai. E in precedenza Pippo aveva sputato su uno degli autori del collega-rivale


Così è finita l’avventura di «Centocinquanta», programma di Raiuno dedicato all’anniversario dell’Unità d’Italia, nelle mani di Bruno Vespa e Pippo Baudo che mercoledì (quarta e ultima puntata, anche se avrebbero dovuto essere sei, ma gli ascolti insoddisfacenti hanno portato alla chiusura anticipata) si sono scontrati duramente. Sul finale dello show, mentre suonava la banda dei carabinieri, venivano proiettate fotografie di personaggi di punta della Rai (Frizzi, Conti, Giletti, Venier, Magalli). Ecco che d’improvviso sul monitor (che il pubblico a casa però non ha visto) compare il volto di Santoro. Vespa — è noto che tra i due giornalisti non corre buon sangue — si infuria: «La serata si conclude qui». E lascia lo studio prendendosela con gli autori che hanno avuto «la trovata geniale», chiudendosi in camerino.

La lite Vespa-Baudo

In diretta intanto Baudo prosegue come se nulla fosse e, a luci spente, fa partire pure un festeggiamento con tanto di brindisi, in un clima di fortissima tensione (e pure un po’ surreale). Tanto che ieri sera anche «Striscia la notizia» si è chiesto che cosa fosse successo. Del resto la tensione era palpabile da 15 giorni. Perché solo la prima puntata, con ottimi ascolti, aveva illuso. Quando un pessimo 14% ha segnato gli ascolti della seconda, era stata convocata una riunione. Pare che Vespa non gradisse l’eccesso di «intrattenimento» del programma e così sono cominciate a volare parole grosse tra Claudio Donat Cattin, autore storico di «Porta a porta», e Baudo, culminate in uno scambio senza precedenti. Donat Cattin avrebbe accusato Baudo di «comportamento mafioso» e Pippo avrebbe replicato con uno sputo in faccia all’autore (mancando però il bersaglio). Ora si sussurra che sia pronta una lettera di richiamo per Baudo e una possibile multa (80 mila euro?). Ma si parla pure di una sanzione a Vespa per «abbandono di programma».
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Messaggio Da anna Sab 9 Apr - 23:42

Il prodotto sei tu, Report sui social network
La nuova corsa all'oro del Far West digitale, cosa accade ai nostri dati condivisi (a volte a nostra insaputa) e il nuovo sistema per oscurare parti di siti italiani o sbarrare l'accesso ai siti esteri. E a te, cosa è successo?



Google cosa sa di noi e cosa se ne fa delle informazioni che raccoglie? Quanto costa, in termini di violazione della privacy, cliccare su Mi Piace e condividere su Facebook. A queste e ad altre domande risponderà il servizio ‘Il prodotto sei tu’ di Stefania Rimini, argomento della puntata di “Report”, in onda il 10 aprile su Rai3 alle 21.30

“Condividi” e “connetti” sono le parole del momento su tutte le piattaforme sociali: Facebook, Youtube, Twitter, Foursquare, LinkedIn. Ce ne sono ormai a decine e anche chi aveva delle remore si sta iscrivendo.
Tra gli italiani che vanno su internet, uno su due usa Facebook e il suo fondatore Mark Zuckerberg a 26 anni si è fatto un gruzzolo di 7 miliardi di dollari. Anche Larry Page e Sergey Brin avevano 26 anni quando hanno fondato Google e oggi si sono messi da parte 15 miliardi di dollari a testa. E’ una nuova corsa all’oro nel Far West digitale.

I nostri nomi e cognomi, indirizzi, numero di cellulare, gusti, preferenze sessuali e d’acquisto “corrono liberi nelle praterie della rete” dove i pubblicitari non vedono l’ora di prenderle al lazo e Facebook ha il compito di trattenerli. Google cosa sa di noi e cosa se ne fa delle informazioni che raccoglie? Condividere è facile anche su Youtube, dove gli italiani cliccano i video un miliardo di volte al mese e può succedere che qualcuno condivida la roba tua anche se non te lo saresti mai aspettato.

Come si fa a difendersi? E come si evitano le trappole che i criminali allestiscono per derubare gli utenti di Facebook quando cliccano il tasto “mi piace”? Circa 17 milioni di italiani usano Facebook ogni giorno per comunicare con i loro amici, ma in certi casi ti ritrovi buttato fuori. C’è libertà di espressione su Facebook o hanno fatto accordi con il ministero dell’Interno per monitorare quello che dicono gli utenti?

Intanto l’Autorità Garante delle Comunicazioni sta preparando un sistema per oscurare parti di siti italiani o per sbarrare totalmente l’accesso ai siti esteri sospettati di violare il diritto d’autore. Migliaia di siti potrebbero diventare inaccessibili come oggi capita a thePiratebay, ma c’è anche il sistema per aggirare la censura italiana. Si può tenere insieme la libertà d’espressione con il profitto oppure, come ritengono gli hacker, solo una rete anonima e gratuita è libera e al riparo da ogni controllo? Meglio esporsi come raccomandano i californiani o vivere nascosti come raccomandava Epicuro 2300 anni fa e oggi Wikileaks?

E a te, cosa è successo frequentando i social network, quali insidie della rete hai incontrato?

http://www.kataweb.it/tvzap/2011/04/09/il-prodotto-sei-tu-report-sui-social-network-160330/?ref=HRESS-6

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Messaggio Da anna Lun 11 Apr - 18:35

http://www.kataweb.it/tvzap/2011/04/11/reality-sui-precari-della-scuola-e-bufera-su-mediaset-161801/?ref=HREC2-8

Reality sui precari della scuola. E’ bufera su Mediaset
Un annuncio di casting per docenti precari in onda sui canali Mediaset: Canale 5 starebbe reclutando prof rimasti senza lavoro con la riforma Gelmini per un reality show in cui istruire vip ignoranti. "Uno schiaffo morale" commentano le associazioni di categoria



La notizia ha già creato un putiferio di reazioni: Canale 5 starebbe reclutando precari della scuola, rimasti senza lavoro dopo i tagli della Gelmini, per un reality show in cui dovrebbero tenere a bada una classe di vip ignoranti. In palio dieci anni di stipendio. Mediaset non commenta e non smentisce.

Di che si tratta lo spiega l’agenzia Dire: “Siamo andati ad indagare ed abbiamo scoperto che sarebbe intenzione delle reti Mediaset la messa in onda di un reality show nel quale vengano coinvolti anche i docenti precari. Ci sono già indiscrezioni sui conduttori: Nicola Savino e Barbara D’Urso, quest’ultima, addirittura, nei panni della preside”.

In cosa consisterebbe questo programma? Orizzonte scuola denuncia: “In questi giorni appare sempre più spesso sui canali Mediaset una striscia pubblicitaria con la quale il casting comunica di essere alla ricerca di docenti precari”. “Il cast sarebbe formato da ex concorrenti tra i più somari della storia dei reality nei panni di studenti e docenti precari nei panni di insegnanti che avranno il compito di preparare i vip ad affrontare una gara di quiz”. I precari dovranno essere disoccupati e, se selezionati, avranno 10 anni di stipendio.

“Dopo le offese da parte del premier alla scuola statale – commenta la Cgil Scuola – l’offesa da parte delle sue reti a lavoratrici e lavoratori precari, che hanno contribuito finora ad assicurare il diritto all’istruzione, sotto costante attacco da parte di quelle istituzioni che dovrebbero invece garantirlo”.

I precari del Cps (coordinamento precari scuola) hanno cominciato a far girare una mail per “boicottare” il programma. “Sul momento, siamo stati favorevolmente colpiti dall’idea che si volesse fare una trasmissione che desse voce ai precari della scuola- spiegano gli insegnanti- finalmente! e, invece, l’amara sorpresa: apprendiamo con rabbia e sgomento che l’idea è quella di mandare in onda un reality show nel quale saranno coinvolti anche i docenti precari. Insomma prima la politica riduce alla fame i precari della scuola, poi arriva il reality show che ha l’unico scopo di sfruttare la disperazione per denigrare i precari della scuola rendendoli fenomeni da baraccone.

E su Facebook nasce un gruppo contro il reality
“Siamo disgustati, anche se sappiamo già che un tale programma garantirà un mucchio di ascolti e li farà giocando sulla pelle dei precari, già martoriati dai tagli…”. Così, nella lunga presentazione, i promotori della pagina aperta su Facebook ‘no al ridicolo programma sui precari della scuola Mediaset!’, Accusa Luca: ” Questo è un programma dove attori stile forum, faranno la parte di insegnanti che tutto sommato accettano la pseudo riforma e ne parleranno bene. Non fanno niente senza tornaconto”.
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Messaggio Da ubik Lun 11 Apr - 19:52

La tv di Ferrara, Sgarbi e Minzolini
Venticinque milioni per dire sempre sì


Qui Radio Londra e il Tg1 costano milioni di euro a Viale Mazzini, ma vanno male negli ascolti e nello share. Aspettando il nuovo programma del sindaco di Salemi, la cui unica certezza è il costo: 8 milioni

Silvio Berlusconi non ha un rapporto tra cliente e cameriere con la Rai: riceve le portate che ordina, certo, ma il conto arriva agli italiani: 25 milioni di euro per pagare tre anni di Qui Radio Londra con Giuliano Ferrara (oltre 15), il programma senza nome di Vittorio Sgarbi (8) e lo stipendio di Augusto Minzolini al Tg1 più le sue spese con la carta di credito aziendale (quasi 2). Aspettando l’esordio di Sgarbi, Minzolini e Ferrara – oltre i soldi che prendono – sfasciano i conti di viale Mazzini perché sia il Tg1 che Qui Radio Londra vanno male in termini di ascolti e share favorendo la concorrenza, ovviamente le televisioni del Cavaliere. La politica nel servizio pubblico di B. è un saccheggio di risorse e pezzi di palinsesto: non importa quanti telespettatori guardano il telegiornale di Rai1 o ascoltano l’editoriale dell’Elefantino, al governo interessa controllare l’informazione (con Minzolini), l’interpretazione dei fatti (con Ferrara) e persino lo svago in prima serata (con Sgarbi). Tutto al sole del conflitto d’interessi.

Per tutta risposta il Giornale s’indigna perché per i programmi e i giornalisti “rossi”, cioè diversi dai megafoni di Silvio Berlusconi, la Rai spende 35 milioni di euro l’anno. La notizia è vera e parziale. Il Giornale dimentica che Michele Santoro, Giovanni Floris e Fabio Fazio, Milena Gabanelli, soltanto per fare un po’ di esempi, fanno incassare milioni di euro a viale Mazzini. La pubblicità copre ampiamente le spese, e il resto va dritto nelle casse del servizio: Ballarò fa guadagnare 4,5 milioni di euro, Annozero 6 milioni, Che tempo che fa 7,2 milioni, Report 1,9 milioni. Il successo dei programmi dipende dal pubblico che li guarda, e per i megafoni del Cavaliere è un problema. Giuliano Ferrara è riuscito a strappare, anzi, gentilmente ha ricevuto un contratto triennale da viale Mazzini che impone a Raiuno di mandare in onda Qui Radio Londra, tutti i giorni, sino al marzo 2014. L’editoriale quotidiano va maluccio: l’azienda aveva previsto il 20 per cento di share, ma a fatica si regge intorno al 18 – dunque la pubblicità perde il 10% del suo valore – e penalizza il varietà che segue: Affari tuoi puntualmente perde il confronto con Striscia la Notizia (tranne il sabato, quando Ferrara riposa). Qui Radio Londra è soltanto un costo per la Rai, peggio: un mutuo triennale da 15 milioni di euro, 32 mila euro al giorno per almeno 160 puntate l’anno. E presto su Raiuno arriverà Vittorio Sgarbi con una trasmissione ancora senza nome e senza temi, ma con un investimento da grande evento: 1,4 milioni di euro a puntata, più un milioni per il critico d’arte, sindaco di Salemi, nonché consulente ed ex sovraintendente del ministero dei Beni culturali. I dirigenti Rai hanno un indice, il costo-contatto, per capire se la trasmissione è una risorsa oppure un peso per l’azienda. Il costo-contatto di Annozero è di 30 centesimi di euro ogni mille telespettatori (27 centesimi per Ballarò, 40 per Report). Sgarbi ha un’unica possibilità per eguagliare Annozero o Ballarò, sperare che lo guardino 40 milioni di italiani.

Elefantino: un flop da 106 euro al secondo

Anche per Giuliano Ferrara la quarta settimana è un problema. Non per le sue tasche, ogni sera incassa 3 mila euro. La crisi colpisce Qui Radio Londra, in molti cambiano canale appena inizia la sigla e il direttore del Foglio fa un lento giro di scenografia immobile sul seggiolone. Il monologo di venerdì sera ha registrato il record negativo di telespettatori: 4,3 milioni, mancano all’appello 1,6 milioni di italiani rispetto all’esordio del 14 marzo. La Rai, disperata, cerca di tamponare la crisi di ascolti con annunci solenni in coda al Tg1 oppure assottigliando la pubblicità tra il telegiornale e Qui Radio Londra, giocando sui riflessi dei telespettatori. Tentativi vani. Non è preoccupato Ferrara, tanto chi lo schioda? In senso metaforico, sia chiaro. L’Elefantino ha firmato un contratto biennale con opzione per il terzo, e quindi il servizio pubblico è obbligato a sorbirsi Qui Radio Londra sino al marzo 2014, qualunque sia il direttore generale, qualunque sia il governo in carica. È come se la Rai avesse acceso un mutuo per ingaggiare Ferrara e, giorno per giorno, l’abbonato paga un pezzo di cambiale. L’editoriale quotidiano di 5 minuti costa all’azienda 32 mila euro tra risorse di rete e di produzione, compreso lo stipendio dell’ex ministro berlusconiano (106 euro al secondo). Qui Radio Londra andrà sempre in onda, tranne un paio di mesi estivi e forse una pausa natalizia, dunque monopolizza il palinsesto di Rai1 per almeno otto mesi e circa 160 puntate l’anno. Il mini programma, nei prossimi tre anni, farà spendere al servizio pubblico oltre 15 milioni di euro. E quanti milioni di pubblicità farà perdere? Il varietà Affari tuoi, da quando c’è Ferrara, colleziona sconfitte nel confronto con Striscia la notizia perché ricevere la linea dal 15 o al massimo il 16% di share e non riesce a recuperare. E poi vince il sabato con l’Elenfantino a casa. Qui Radio Londra è una valanga che fa sbriciolare il duopolio Rai-Mediaset (Raiset), dalle 20.30 in poi trionfa il Biscione. Nella fascia più delicata per il servizio pubblico, tra il telegiornale e la prima serata, un tempo c’era Enzo Biagi, oggi c’è Ferrara. E particolare non da poco, ci sono gli italiani in fuga

Ligabue, Baggio… Tutti i no al critico

L’avvocato Giampaolo Cicconi ha spiegato che il suo assistito, Vittorio Sgarbi, dal 1 aprile 2003 al 18 marzo 2011 si è sempre “esibito gratis” in Rai. Chissà perché per la sua esibizione in un programma di Rai1, forse tra due settimane o forse tra un mese, il direttore generale Masi offra un contratto di 1 milioni di euro e – aggiunge l’avvocato – una sessantina di apparizioni sui canali del servizio pubblico. La Rai è terrorizzata dal debutto di Sgarbi conduttore-autore, lui indica la partenza il 2 maggio, loro la rinviano al 18, o meglio a giugno: perché il critico d’arte, versione sindaco di Salemi, viola la par condicio durante la campagna elettorale e i successivi ballottaggi nei comuni e nelle province italiane. Nessuno tra i dirigenti di Rai1 conosce i temi che riempiranno le cinque puntate, gli ospiti d’onore che faranno di Sgarbi un Fabio Fazio più di governo che di lotta. L’ex sottosegretario ha incaricato i suoi collaboratori di invitare tante celebrità, calciatori, cantanti, attori, scrittori. Ma tutti rifiutano: Roberto Baggio, Zinedine Zidane, Patty Pravo, Luciano Ligabue, Sabrina Ferilli, Alessandro Baricco. C’è il serio pericolo che Sgarbi possa ritrovarsi a meditare da solo su arte e dintorni, a intonare senza cori Il mio canto libero (il titolo per il momento più accreditato, tanto Lucio Battisti non può protestare). L’unica certezza sono i soldi che la Rai spenderà per una trasmissione X di un giorno X: 7 milioni di euro, più il milione per Sgarbi. Soltanto l’appalto esterno a Bibi Ballandi è di 2,35 milioni di euro e l’azienda ha previsto 3,15 milioni di euro per i costi di rete e 1,5 per la produzione. Quando Il mio canto libero andrà in onda, fuori dal periodo che decide la pubblicità, la concorrenza risponderà con repliche senza cacciare un euro. A Mediaset non interessa contendere a viale Mazzini gli ascolti a giugno, un fuori stagione utile per spolverare il meglio o il peggio conservato nelle teche. È come se la Rai, sborsando 8 milioni di euro per Sgarbi, si preparasse, con mezzi di avanguardia, a gareggiare a un Gran premio di lusso. Soltanto che i concorrenti sono già in vacanza e nessuno li aspetta al traguardo.

Minzo, 550mila euro (più credit card)

L’ultimo scoop del telegiornale di Augusto Minzolini, per la rabbia dei concorrenti, incluse le multinazionali come Al Jazeera, Cnn e Fox, è del 28 marzo. Il Tg1 ha rassicurato le mamme italiane: non preoccupatevi se a volte, avvicinandovi ai vostri bebè, annusate un odore sinistro. Ecco la risposta giusta: “Sono coliche gassose”. Ma niente paura, il primo tg del servizio pubblico ha pure consigliato il rimedio: “Fate qualche leggero massaggio sulla superficie addominale per favorire l’emissione del gas in eccesso”. Risolto. Intanto è in corso l’indagine della Procura di Roma sulle spese del direttorissimo con la carta di credito Rai, almeno 68 mila euro (su 86 mila) in 14 mesi senza autorizzazioni: pranzi e cene all’estero tra Dubai e Barcellona, Marrakesch e Istanbul. Il fascicolo è contro ignoti, secondo il cosiddetto “modello 45”, e quindi Minzolini non è indagato. La Procura aspetta l’informativa dei finanzieri e, qualora venisse individuato un illecito, potrebbe ipotizzare i reati di truffa, peculato e una violazione delle norme tributarie. Già prima dei magistrati romani era intervenuta la Corta dei conti che ha avviato un’inchiesta per danno erariale. Il direttore globe trotter (129 giorni in trasferta) strisciava la carta aziendale anche per importi minimi, di pochi euro, per un aperitivo o un caffè, nonostante dal giugno 2009, quando fu nominato dal Cda per il Tg1, percepisca uno stipendio di 550 mila euro. Il mezzo milione di euro è garantito almeno sino all’anno prossimo, quando finirà il mandato triennale del Consiglio di amministrazione in carica. Il conto: tre anni, 1,65 milioni di euro, più 68 mila che non tornano. Ora Minzolini promette di restituire il maltolto per scappare dai guai. Certo, anche nel primo editoriale disse: “Mi occuperò della vita reale della gente”. Quelli che vanno in crociera nel Mediterraneo, in piena estate, ma risultano presenti in ufficio.

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