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Lo sport - Siamo tutti atleti e allenatori

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Messaggio Da ubik Lun 22 Ago - 14:28

Lo sport - Siamo tutti atleti e allenatori - Pagina 11 Baby%20(7)

Mondiali Juniores di Lima
Italia sesta con 13 medaglie

Nell'utlima giornata argento di Lisa Fissneider nei 200 rana e Gregorio Paltrinieri nei 1500 sl e bronzo per Gabriele Detti nei 1500 e la 4x100 mista maschile. La soddisfazione del tecnico Walter Bolognani


LIMA - Gli Azzurri hanno concluso con altre quattro medaglie la terza edizione del Campionato Mondiale Juniores di nuoto a Lima (16-21 agosto) nella Piscina di Campo de Marte della capitale peruviana. Esaltante l'ultima giornata per gli juniores di Walter Bolognani che raggiungono un totale di 13 medaglie vinte, issandosi al sesto posto assoluto tra le 58 Nazioni presenti alla rassegna. Secondi in Europa solo all'Ucraina per il computo degli ori vinti ma quarti dopo USA, Giappone e Canada come numero di podi conquistati. Soltanto quattro Nazioni, infatti, hanno vinto più di 10 medaglie (Usa, Giappone, Canada e Italia) e soltanto l'Italia ci è riuscta tra le squadre europee.
L'ultimo giorno di gare incorona regina della rana Lisa Fissneider che dopo il doppio oro nei 50 e 100, aggiunge anche l'argento nei 200 con il tempo di 2'26"01 alle spalle della giapponese Watanabe (2'25"52). Il mezzofondo maschile concede la replica degli 800 nei 1500 stile libero dove si scambiano le posizioni per l'argento ed il bronzo Gregorio Paltrinieri, secondo in 15'15"02 e Gabriele Detti, terzo con 15'18"46 sempre preceduti dallo statunitense Pinion (15'11"03). L'ultimo alloro è per la staffetta mista maschile che schiera con Fabio Laugeni, Flavio Bizzarri e Giacomo Ferri anche Martino Lucatello in non perfette condizioni fisiche e chiude con 3'42"44 dietro a USA e Giappone.
La chiusura della stagione internazionale per il nuoto giovanile italiano non poteva essere migliore di questa. Le medaglie vinte, i piazzamenti ed i riscontri cronometrici hanno caratterizzato e suggellato la solidità del nuoto azzurro lungo tutta l'estate.
Dopo la vittoria in Coppa Comen per la Categoria Ragazzi in giugno a Cipro, le sedici medaglie degli Europei Juniores di Belgrado a luglio (secondi dietro la Gran Bretagna), le undici agli EYOF di Trabzon in Turchia, ecco il "tredici" uscire sulla ruota di Lima per il Mondiale 2011. Una travolgente stagione che premia il lavoro dei tecnici e delle società italiane con posizioni di vertice nel panorama mondiale.
Gli Azzurri rientrano mercoledi 24 agosto a Roma. "Sono stati due mesi di attività estiva fatti in apnea - dice il tecnico responsabile della Nazionale giovanile Walter Bolognani - in cui abbiamo avuto un appuntamento dietro l'altro e da cui abbiamo ricevuto emozioni forti, riscontri tecnici importanti e soprattutto la certezza che il nuoto giovane italiano è sempre in grado di offrire un futuro luminoso".
Il prossimo Mondiale Juniores si celebrerà in Marocco a Casablanca nel 2013.

fonte

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Messaggio Da anna Dom 28 Ago - 9:10

Daegu: Kiplagat vince maratona
Prima medaglia d'oro ai mondiali atletica


E' keniota la prima medaglia d'oro ai mondiali di atletica cominciati stamattina a Daegu in Corea del Sud. Edna Kiplagat ha vinto la medaglia d'oro nella maratona femminile. La maratoneta keniota ha preceduto altre due atlete dello stesso team, Priscah Jeptoo e Sharon Cherop.

Edna Kiplagat e' riuscita ad arrivare prima alla maratona femminile, nonostante un piccole incidente occorsole durante la gara, quando e' inciampata al 35mo chilometro cadendo vicino ad un punto di ristoro.

L'atleta del Kenya ha chiuso la maratona in 2h28'43'', a 17 secondi dalla sua connazionale Priscah Jeptoo e a 31 secondi dalla terza keniota Sharon Cherop, registrando non solo il suo primo titolo mondiale e prima medaglia d'oro di questa tredicesima edizione dei mondiali di atletica, ma anche una tripletta per il Kenya.

IL PROGRAMMA - Da sabato 27 e fino a domenica 4 settembre occhi puntati sull'atletica. Nella città sudcoreana di Daegu, scelta perché sede di uno degli sponsor più munifici della Iaaf, si svolgerà l'edizione n. 13 dei Mondiali, più che mai da seguire perché tra un anno ci sono i Giochi di Londra e bisogna quindi capire su chi puntare anche in prospettiva olimpica.

La corsa all'oro sarà incerta in molte discipline, perfino il marziano della velocità Usain Bolt non è così sicuro di vincere, visti i tempi del suo inizio di stagione (in cui ha gareggiato con il contagocce), anche se lui nella sua prima conferenza stampa in Corea ha sostenuto esattamente il contrario, dicendo che s'imporrà facilmente, pur non realizzando nuovi record.

Chi invece dovesse riuscire a stabilire un primato del mondo (i bookmakers puntano sul keniano Rudisha, il re degli 800) riceverà un premio extra di 100mila dollari, messi a disposizione da due sponsor. Sessantamila dollari è invece il riconoscimento economico previsto per ogni vincitore di gara, mentre per le staffette ne sono in palio 80mila da dividersi fra i quattro frazionisti.

Un argento individuale verrà pagato 30mila dollari, il bronzo 20mila, ed ecco quindi perché è importante fare comunque bene, tenendo conto che il montepremi complessivo di 7 milioni arriva a 'coprire' anche chi si piazza fino all'ottavo posto (4.000 dollari).

Daegu 2011, fa sapere la Iaaf, sarà visto in tutto il mondo da due miliardi di telespettatori, mentre coloro che assisteranno alle gare dal vivo (é già stato venduto il 94% dei biglietti) saranno almeno mezzo milione. In gara ci saranno 1.945 atleti in rappresentanza di 202 nazioni, ma di questo Mondiale faranno parte altre 10.500 persone fra dirigenti, giudici e volontari di vario tipo.

Viene invece stimato in 80 milioni di dollari l'impatto economico che questa manifestazione avrà sugli affari della città ospitante, ed ecco perché, stabilito che Mosca ospiterà i Mondiali del 2013 e Pechino quelli del 2015, Londra, Doha e Barcellona stanno già lottando senza esclusione di colpi per assicurarsi l'edizione del 2017. Saranno anche i Mondiali di Oscar Pistorius, fenomeno dell'atletica paralimpica che ha vinto la sua battaglia e correndo i 400 con le sue protesi in fibra di carbonio potrà sfidare gli atleti normodotati (le batterie sono in programma domenica 28, alle 4.15 ora italiana).

Nel Sudafrica c'è anche Carsten Semenya, che risolti i problemi legati all'identità sessuale è pronta a rivincere il titolo sugli 800 femminili, possibilmente sollevando meno dubbi di prima. Calamiteranno l'attenzione anche la pin-up dell'asta Yelena Isinbayeva, che torna in una grande manifestazione dopo l'anno di pausa che si è presa nel 2010, ed il giamaicano Asafa Powell, che cercherà di sfatare i suoi tabù e dimostrare che non è un 'perdente di successo': ha un tempo stagionale sui 100 migliore di quello di Bolt, ma riuscire a dominare l'emotività nel confronto diretto sarà la sfida più difficile.

Nei 100 mancheranno Tyson Gay, fermato da un infortunio, ed altri possibili protagonisti come Mullings e Rdogers, 'stoppati' invece dall'antidoping. Ci sarà il ritorno dell'ex iridato Justin Gatlin, che scontata la pena per l'uso di sostanze proibite si è qualificato a sorpresa nei Trials americani. In questo scenario l'Italia arriva in Corea del Sud con un numero di presenze che è record in negativo, e senza concrete possibilità di podio, a parte i soliti campioni della marcia (ma adesso Maurizio Damilano è il ct della Cina...) e la saltatrice in alto Antonietta Di Martino, che quest'anno ha già vinto gli Europei indoor parigini. Se non ci pensano loro, è molto probabile che l'Italia dell'atletica ripeta lo zero nel medagliere di Berlino 2009.
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Messaggio Da anna Dom 28 Ago - 14:35

Atletica: Mondiali, Blake oro nei 100
Squalificato il favorito Usain Bolt per falsa partenza



DAEGU, 28 AGO - Grande sorpresa nella finale dei 100 metri ai Mondiali di atletica leggera in Corea del Sud: Usain Bolt viene squalificato per falsa partenza, e l'altro giamaicano Yohan Blake vince la medaglia d'oro correndo in 9''93. Argento all'americano Walter Dix (10''08), bronzo a Kim Collins (St.Kitts & Nevis) in 10''09. Bolt, triplo campione olimpico e detentore del record mondiale con 9''58, e' scattato dai blocchi con netto anticipo e i giudici non hanno potuto fare altro che squalificarlo.
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Messaggio Da anna Lun 29 Ago - 8:33

Mondiali, Daegu è
nera per gli azzurri
Pessima seconda giornata per l'atletica italiana: Rubino out e Schwazer nono nella 20 km di marcia, eliminazioni per Chiara Rosa (lancio del peso), Anna Giordano Bruno (salto con l'asta), Emanuele Abate (110 hs) e Marta Milani (400 m, con primato personale)


Pessimo inizio di seconda giornata per i colori azzurri ai mondiali di atletica in corso a Daegu: arrivano praticamente solo delusioni dalla 20 km di marcia, la prima gara odierna. Giorgio Rubino è stato squalificato dopo il decimo chilometro: si alternava in testa con il giapponese Suzuki al momento della sanzione. Soltanto nono Alex Schwazer, comunque soddisfatto del risultato ottenuto viste le sue recenti prestazioni. L'oro va al russo Borchin, argento il suo connazionale Kanaykin. A completare il podio c'è il colombiano Lopez.

SONO STRACONTENTO - Le parole dell'altoatesino sono chiarissime: "E' la stessa performance del 2007 ad Osaka, poi nel 2008 ho vinto l'oro sui 50 km a Pechino. Sono stracontento, ho fatto meglio di quanto sperassi, Più di così, dopo l'infortunio al ginocchio di gennaio e la preparazione concentrata in questi ultimi mesi, non potevo chiedere a me stesso. Mi dispiace molto per Rubino, so bene quanto ci tenesse a questa gara. L'umidità era terribile e bisognava stare attenti per non rischiare di andare fuori giri. Ora un po' di break, ma poi subito al lavoro con il mio tecnico Michele Didoni per la 50km olimpica di Londra".

L'AMAREZZA DI RUBINO - L'altro italiano, Giorgio Rubino, non si dà pace. "Chiedo scusa a tutti i miei amici, ai miei genitori, alla Federazione e alle Fiamme Gialle. Hanno sempre creduto in me e mi dispiace molto averli delusi. Quando è arrivata la seconda proposta di squalifica non ho avuto altra scelta che farmi riprendere dal gruppo e provare a rilassarmi, ma non è servito e sono stato messo fuori. Era da quando ero molto giovane che non mi capitava di essere così teso. Di solito ho sempre vissuto la tensione come uno stimolo positivo, oggi invece mi ha fatto diventare rigido. La batosta è tosta, ma voglio assolutamente riprendermi per l'Olimpiade di Londra. Sarebbe ora che la ruota girasse anche dalla mia parte".

LE ALTRE ELIMINAZIONI - Brutte notizie anche dal lancio del peso, dal salto con l'asta e dai 100 ostacoli. La primatista azzurra del peso, Chiara Rosa, non ha ottenuto la qualificazione, così come nell'asta Anna Giordano Bruno ed Emanuele Abate nei 110hs. Non ottiene il pass per la finale nemmeno Marta Milani nei 400 metri, nonostante un'eccellente rimonta nel rettilineo conclusivo e il record personale (51"86). "Ottenere il mio primato qui è fantastico, spero di continuare a crescere", ha detto a caldo ai microfoni di Raisport.

PISTORIUS SCRIVE LA STORIA - Stessa gara, fronte maschile: ai blocchi di partenza c'è Oscar Pistorius, il primo atleta paralimpico a correre in una competizione ufficiali con normodotati. Il sudafricano, in gara con le protesi di carbonio che tanto hanno fatto discutere, non ha sfigurato: il 45"39 gli vale l'accesso in semifinale. Exploit di LaShawn Merritt, che rivendica il ruolo di favorito: il suo 44"35 è il miglior tempo di sempre in una batteria di primo turno.

LE FINALI - L'etiope Ibrahim Jeilan ha avuto la meglio nel duello con il connazionale Kenenisa Bekele, poi ritirato, e soprattutto sul britannico Mo Farah, ed ha vinto la medaglia d'oro nei 10.000 metri con il tempo di 27'13"81. Jeilan ha superato con un grande scatto Farah che si è dovuto accontentare dell'argento con il tempo di 27'14"07. Bronzo all'altro etiope, Imane Merga (27'19"14). E' giunto 12esimo l'azzurro Daniele Meucci con il tempo di 28'50"28.

La statunitense Brittney Rees ha vinto la medaglia d'oro nel salto in lungo femminile. L'americana ha confermato il titolo conquistato a Berlino due anni fa con un salto di 6,82 metri. Argento alla russa Olga Kucherenko (6,77 metri) e bronzo alla lettone Ineta Radevica (6,76 metri). Nel disco donne successo della cinese Yanfeng Li con la misura di 66,52 metri. Dietro di lei la tedesca Nadine Muller con 65,97 e la cubana Yarelys Barrios con 65,73 metri.
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Messaggio Da mambu Lun 29 Ago - 15:34

Finalmente un polacco ha vinto il salto con l'asta ai Mondiali Lo sport - Siamo tutti atleti e allenatori - Pagina 11 913357

Dedicato alla grande scuola di astisti polacchi e alla nostra Miki Lo sport - Siamo tutti atleti e allenatori - Pagina 11 561231

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GEST KOZAKIEWICZA

il gesto di Kozakiewicz a Mosca 1980, quando vinse le olimpiadi con il reciord del mondo, 5.78, contro tutto lo stadio e soprattutto contro i giudici (tutti russi) che gli scassarono la minkia per tutta la gara spostandogli i segnalini della rincorsa Lo sport - Siamo tutti atleti e allenatori - Pagina 11 88695
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Messaggio Da anna Mar 30 Ago - 10:34

Robles, oro revocato
Pistorius: niente finale
Il sudafricano, che corre con protesti speciali, fuori in semifinale nei 400 metri. ''La cosa più grande è essere qui''. Nei 110 hs squalificato il cubano, primo al traguardo, per ostruzione verso il cinese Liu Xiang dopo un contatto dubbio. L'azzurro non riesce a lottare per il podio



Sfuma il sogno di Oscar Pistorius di correre la finale dei 400 metri ai mondiali di atletica di Daegu. Il sudafricano, che corre con protesi speciali e si era qualificato per il torneo iridato dei normodotati, è arrivato ultimo nella terza semifinale con il tempo di 46'19" mancando il pass per la finale, a cui accedevano i primi due classificati di ciascuna batteria più i due migliori tempi. "Sono stati anni di duro lavoro per me ed il mio staff. Essere qui, in questo evento così importante, è la cosa più grande", ha detto Pistorius al termine della prova. "E' logico che qualcuno possa criticarmi e non fa parte del mio lavoro rispondere. So solo che ho lottato anni per essere qui".

110 HS, ORO ALLO STATUNITENSE RICHARDSON - Polemiche nei 110 ostacoli maschili, dove era atteso il duello tra il cubano Dayron Robles e la stella cinese Liu Xiang. La gara si è conclusa con il successo del cubano, ma la vittoria verrà assegnata al secondo classificato, lo statunitense Jason Richardson. Robles viene squalificato per "ostruzione" (art. 163.2 regolamento Iaaf): al cubano vengono attribuiti due contatti (sembrati involontari) con lo stesso Xiang, giunto poi terzo. L'olimpionico cubano aveva chiuso con il crono di 13"14 (vento -1.1 m/s), davanti a Richardson (argento in 13"16) e Liu (bronzo in 13"27). Dal replay è emerso il chiaro danno provocato dal cubano al cinese, lanciato verso una possibile vittoria. I giudici di gara inizialmente non avevano reputato che ci fossero elementi per intervenire in termini sanzionatori verso il vincitore della finale, ma il ricorso cinese ha fatto cambiare le cose. "Negli ostacoli può succedere di toccarsi, perché ogni atleta ha la sua tecnica. Mi dispiace moltissimo perché poteva essere una gara molto migliore, ma noi corriamo con gli ostacoli, e negli ostacoli può succedere di tutto", aveva detto il cubano ai microfoni di Raisport, battendosi la mano aperta sul petto in segno di scuse. A festeggiare anche il britannico Andrew Turner, quarto al traguardo e ora medaglia di bronzo.

MARTELLO, VIZZONI OTTAVO - Nicola Vizzoni, unico italiano impagnato oggi nella finali dei Mondiali, è giunto ottavo nella finale del lancio del martello, fermandosi alla distanza dei 77 metri e 4 centimetri. L'oro è stato vinto dal giapponese Koji Murofushi con la misura di 81 metri e 24 centimetri. L'ungherese Krisztiàn Pars con la misura di 81.18 conquistata all'ultimo lancio l'argento. Il bronzo è andato allo sloveno Primoz Kozmus, che vinse l'oro a Berlino nel 2009. ''Ho raggiunto due obiettivi su tre - ha detto Vizzoni - Sono entrato nei dodici della finale, poi negli otto ma non sono riuscito a farmi largo. Ho sofferto, ho recuperato poco delle qualificazioni. Dopo un buon primo lancio ci ho provato, non avevo nulla da perdere, ma non ci sono riuscito. Peccato, speriamo ora che la federazione mi dia la possibilità di lavorare bene per Londra. Non mollo".

GLI ALTRI TITOLI - Amantle Montsho ha vinto la medaglia d'oro nei 400 metri femminili. L'atleta del Botswana si è imposta con il tempo di 49"56 davanti alla statunitense Allyson Felix, argento in 49"59. Il podio è completato dalla russa Anastasiya Kapachinskaya, bronzo in 50"24. Nei 100 mt donne la statunitense Carmelita Jeter ha vinto la medaglia d'oro con il crono di 10"90 (vento -1.4 m/s), battendo la giamaicana Veronica Campbell-Brown (argento in 10"97) e l'atleta di Trinidad e Tobago Kelly-Ann Baptiste (bronzo in 10"98).
Valerie Adams si conferma invece la regina assoluta del getto del peso femminile. La fuoriclasse neozelandese, olimpionica e iridata in carica, si è confermata a Daegu campionessa del mondo con 21,24 metri, misura che le è valsa il record personale e della manifestazione e che ha ottenuto con il titolo già in bacheca. Argento per la bielorussa Nadzeya Ostapchuk (20,05), bronzo per l'americana Jillian Camarena-Williams.
Il polacco Pawel Wojciechowski ha invece vinto la medaglia d'oro del salto con l'asta : il 22enne si è laureato campione saltando 5,90 metri; l'argento è andato al cubano Lazaro Borges (sempre 5,90) e il bronzo al francese Renaud Lavillenie (5,85).
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Messaggio Da anna Mar 30 Ago - 18:11

Atletica: Mondiali, La Mantia no finale
Triplo campionessa azzurra fuori, nell'alto eliminato Chesani


L'Italia fatica ai mondiali di atletica in corso a Daegu. Nella quarta giornata esce subito di scena in qualificazione la triplista, campionessa europea indoor e argento all'aperto, Simona La Mantia: la palermitana delle Fiamme Gialle ha saltato 14,06 in avvio con 15 centimetri regalati in fase di battuta e due nulli che le lasciano l'amaro in bocca. ''Ci ho provato fino all'ultimo salto - ha detto.

Nemmeno Silvano Chesani e' riuscito a raggiungere la finale dell'alto (si e' fermato a 2,25).

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Atletica: Mondiali, flop Isinbayeva
La russa si ferma a 4,65. Oro dell'asta alla brasiliana Murer


Sorpresa nella finale di salto con l'asta femminile ai Mondiali di atletica di Daegu.

La medaglia d'oro e' stata vinta dalla brasiliana Fabiana Murer, che ha saltato 4,85 metri, mentre la grande favorita, la russa Yelena Isinbayeva, detentrice del record del mondo (5,06), e' rimasta fuori dalla lotta per le medaglie, fermandosi a quota 4,65. Sul podio sono salite anche la tedesca Martina Strutz, argento con 4,80 metri, e la russa Svetlana Feofanova, con 4,75.

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Atletica: Mondiali, oro James nei 400
Primo titolo iridato per Grenada, battuti Merritt e Kevin Borlee


Kirani James e' il nuovo campione del mondo dei 400 metri. Il 18enne di Grenada ha vinto l'oro alla rassegna di atletica di Daegu in 44.60, battendo in rimonta l'americano LaShawn Merritt (44.63), detentore del titolo e campione olimpico, tornato alle gare dopo 21 mesi di stop per doping. Il bronzo e' andato al belga Kevin Borlee (44.90). Il fratello gemello di Borlee, Jonathan, ha chiuso al quinto posto.

James regala il primo oro mondiale all'isola caraibica di Grenada.

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Messaggio Da anna Mer 31 Ago - 10:20

Delusione Isinbaeva
fuori La Mantia e Chesani
Niente podio per la campionessa russa, solo sesta nel salto con l'asta. Poca gloria per l'Italia: non si qualificano per le rispettive finali nè la triplista palermitana, campionessa europea indoor, che il campione italiano di salto in alto. La Doveri solo 23/a nell'eptathlon


Giornata di sorprese nei mondiali di atletica. Niente medaglia per Elena Isinbaeva, campionessa russa dell'asta, ai Mondiali di atletica di Daegu. Dopo un tentativo fallito a 4.75 la Isinbaeva non è riuscita a superare la misura di 4,80 e, dopo due tentativi, è stata eliminata, chiudendo al sesto posto a 4.65. Ad aggiudicarsi l'oro è stata la brasiliana Fabiana Murer, con la misura di 4.85, davanti alla tedesca Martina Strutz (4.80, record nazionale) e alla russa Svetlana Feofanova, terza con 4.75 m.

FUORI I SALTATORI AZZURRI - L'Italia purtroppo fatica. Nella quarta giornata esce subito di scena in qualificazione la triplista, campionessa europea indoor e argento all'aperto, Simona La Mantia: la palermitana delle Fiamme Gialle ha saltato 14,06 in avvio con 15 centimetri regalati in fase di battuta e due nulli che le lasciano l'amaro in bocca. "Ci ho provato fino all'ultimo salto - le parole della saltatrice azzurra - Non è stata una questione di pedana. Forse si sentiva un pò di vento a favore e la rincorsa sbalzava qualcosa in più, ma non mi ha dato grossi problemi". Ma la mattinata coreana non è stata favorevole nemmeno per Silvano Chesani, che non è riuscito a raggiungere la finale dell'alto (si è fermato a 2,25). Il saltatore ha pagato forse il prezzo dell'emozione da esordio mondiale. "Peccato. Lo considero un punto di partenza per i grandi appuntamenti del 2012".

400 MASCHILI, JAMES SORPRENDE MERRITT - Sorpresa nei 400 metri maschili. Grande vittoria per il giovane grenadino Kirani James nella gara clou del programma odierno. Il 19enne caraibico (44'60) ha battuto il favoritissimo americano LaShawn Merritt per soli tre centesimi (44'63), dopo una gara perfetta. Terzo il belga Kevin Borlèe (44'90), il cui gemello è giunto quinto.

EPTATHLON, ORO ALLA RUSSA CHERNOVA - La russa Tatyana Chernova ha vinto la medaglia d'oro nell'eptathlon ai Mondiali di atletica leggere in corso a Daegu. La medaglia d'argento è stata conquistata dalla britannica Jessica Ennis, campionessa mondiale a Berlino 2009, e quella di bronzo dalla tedesca Jennifer Oeser.
La Chernova, 23 anni, bronzo ai giochi di Pechino 2008, ha chiuso le sette prove con il punteggio totale di 6880 punti, suo nuovo record personale, contro i 6751 della Ennis e i 6572 delle tedesca Oeser.

800 MASCHILI, VINCE IL KENIANO RUDISHA - Negli 800 metri maschili la vittoria va al keniano David Rudisha, che finalmente è riuscito a vincere una finale mondiale. A Berlino due anni fa perse l'accesso alla finale per una ingenuità. Per lui il primo crono (1'43"91), davanti al sudanese Abubaker Kaki (1'44"41) e al russo Yuriy Borzakovskiy (1'44''49).

HARTING DOMINA IL LANCIO DEL DISCO - Il tedesco Robert Harting ha conservato il titolo di campione del mondo nel lancio del disco, con la misura di 68,97 metri, davanti all'estone Gerd Kanter (66,95 m) e all'iraniano Ehsan Hadadi (66,08 m).

3000 SIEPI, ORO ALLA RUSSA ZARIPOVA - Yuliya Zaripova ha vinto la medaglia d'oro nella finale dei 3000 siepi femminili ai Mondiali di atletica a Daegu. La russa, con il miglior crono mondiale dell'anno (9'07"03), ha preceduto nettamente la tunisina Habiba Ghribi (argento in 9'11"97, nuovo primato nazionale) e la keniana Milcah Chemos Cheywa (bronzo in 9'17"16). Appena fuori dal podio l'altra keniana Mercy Wanjiku Njoroge (9'17"88), costretta a correre quasi tutta la gara senza la scarpa sinistra.
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Messaggio Da anna Mer 31 Ago - 18:52

Atletica: Rigaudo,meglio di una medaglia
Dopo il 4/o posto nella 20 km di marcia ai Mondiali in Sud Corea



E' felice Elisa Rigaudo per il suo 4/o posto nella finale della 20 km di marcia ai Mondiali in Corea del Sud. La prova e' stata resa piu' dura dalle condizioni climatiche che, al caldo e all'umidita' dei giorni precedenti, ha aggiunto un sole abbagliante. ''E' stata mia figlia a darmi la forza di correre'', ha detto a fine gara la Rigaudo, diventata mamma nel 2010. ''E' il primo Mondiale di quella che considero la mia seconda carriera - ha aggiunto - questo risultato vale piu' di una medaglia''.

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Messaggio Da anna Gio 1 Set - 9:08

Rigaudo quarta ma felice
"Impensabile a gennaio"
L'azzurra, diventata mamma a fine 2010, nel caldo umido di Daegu sfiora il podio nella 20 km di marcia, dominata dalla russa Kaniskina, al terzo oro iridato consecutivo. Argento alla cinese Hong Liu e bronzo all'altra russa Kirdyapkina. Elisa: "Per me questo risultato vale più di una medaglia. E ora punto a Londra 2012"


Giunge a trenta secondi dal podio, ma non ha rimpianti Elisa Rigaudo. Anzi, è felice la marciatrice azzurra, che si piazza quarta nella 20 km ai Mondiali di Daegu. L'atleta piemontese, già bronzo olimpico a Pechino 2008, ha portato a termine la sua prova nel tempo di 1h30'44", sua migliore prestazione dell'anno in una giornata che, a differenza delle precedenti, oltre al caldo e all'umidità ha concesso anche un sole abbagliante.

KANISKINA, TERZO ORO IRIDATO CONSECUTIVO - Il titolo, il terzo iridato consecutivo, è andato alla russa Olga Kaniskina (1h29'42"), numero uno indiscussa della specialità di cui è anche campionessa olimpica ed europea. Argento alla cinese Hong Liu (1h30'00"), compagna di allenamenti della Rigaudo sotto la guida di Sandro Damilano, e bronzo all'altra russa Anisya Kirdyapkina (1h30'13"), superata dall'asiatica dopo il 15° km.

SFATATA LA 'MALEDIZIONE' COPERTINA - In questo modo la Kaniskina, medaglia d'oro a Osaka e Berlino oltre che alle olimpiadi di Pechino, ha battuto anche la sfortuna: era lei oggi infatti in copertina al programma giornaliero delle gare pubblicato dalla Iaaf. In precedenza tutti i suoi colleghi la cui foto nei giorni scorsi era in copertina (Steve Hooker, Usain Bolt, Dayron Robles e ieri Elena Isinbayeva) o sono stati squalificati o hanno perso miseramente.
"Non sapevo di questa cosa, mi fa molto ridere. A me ha portato fortuna", - ha commentato la Kaniskina in conferenza stampa.

RIGAUDO: "RISULTATO CHE VALE PIU' DI UNA MEDAGLIA" - Nonostante quella che viene definita 'medaglia di legno', è raggiante al termine della gara Elisa Rigaudo per il suo quarto posto in Corea del Sud. "E' stata mia figlia a darmi la forza di correre - ha sottolineato l'atleta di Cuneo, che a fine 2010 è diventata mamma di Elena -. Per me questo risultato vale più di una medaglia. Me l'avessero detto a gennaio, non
ci avrei mai creduto. Oggi ci metto la firma. E' il primo Mondiale di quella che considero la mia seconda carriera e questo quarto posto va benissimo.
Devo dire grazie al mio tecnico Sandro Damilano, alla Federazione e al mio club, le Fiamme Gialle, perché hanno sempre creduto in me e mi hanno sostenuta per rientrare a questo livello".
Una gara gestita al meglio, senza sprecare forze tirando inutilmente. "Con questo caldo e con il poco allenamento fatto a seguito della gravidanza - ha spiegato la Rigaudo - ho corso più con la testa che con le gambe, gestendo bene la fatica. Non ho rammarichi, ho provato a tenere le tre in testa ma non hanno mollato mai".

LA GARA IN PROGRESSIONE DELL'AZZURRA - L'azzurra ha fatto una gara in attesa e in progressione (ultimi 10km in 44'27"), restando sempre in mezzo al gruppo e tirando alla fine. Ai cinque chilometri, infatti, l'atleta delle Fiamme Gialle era decima nel gruppone di testa, restando incollata insieme alle altre alle tre in testa anche ai 10 chilometri. Ai quindici, quando il trio di testa composto dalle russe Kaniskina e Kirdyapkina e dalla cinese Liu ha cercato di fare il vuoto, la Rigaudo si è tenuta vicina a loro distanziata di 30 secondi dalla prima, dietro la primatista Sokolova. Proprio quest'ultima, sempre davanti, dopo l'ora dalla partenza ha cominciato a soffrire e a rallentare ed è finita dodicesima, mentre l'azzurra ha tenuto molto bene fino al termine dimostrando grande esperienza tattica. E adesso la piemontese guarda lontano e annuncia che il suo obiettivo è Londra. "E' il mio vero obiettivo - conferma la 31enne marciatrice delle Fiamme Gialle -. Questo doveva essere l'anno del rientro, il prossimo sarà quello dell'Olimpiade. E io punto lì".
Per oggi il programma dei mondiali di atletica non prevede altre gare.

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Messaggio Da anna Gio 1 Set - 10:24

L'Italia parte male
Ko con la Serbia
Azzurri sconfitti 80-68 nel primo impegno della rassegna continentale in Lituania. Buona partenza (+8), decisivi i break avversari all'inizio degli ultimi due quarti. Non bastano Bargnani (22 punti) e Gallinari (15), giovedì sfida con la Germania. Un match da non sbagliare


Il debutto è amaro, a tratti pure demoralizzante non tanto per il passaggio a -18, che ci può stare contro la Serbia, ma per la bella Italia che s'era vista prima, sul +8 meritato ad inizio del secondo quarto. L'Italia concreta s'è poi rivista nella seconda metà del terzo quarto, chiuso sull'onda di un 19-5 che aveva riacceso le speranze. Bruciatesi definitivamente nell'ultimo parziale, subendo un altro duro parziale (18-4). Come il timeout di Ivkovic a 14" dalla fine, ma fa parte del gioco e di qualche scoria di Eurolega. Pianigiani ha altro di cui occuparsi, l'attacco che s'è fermato a 68 (2/17 da 3) e la difesa che ne ha presi 80. Ma era la Serbia ed il rischio era noto.

PRIMO QUARTO - Le notizie sono due: non c'è Bargnani nel quintetto azzurro (parte Cusin) e la Serbia che resta secco di punti per tre minuti e mezzo. Ma non ne approfittiamo, segnano Mancinelli, Gallinari ed Hackett (per un 2+1) ma quando Tepic fora per la prima volta la retina italiana abbiamo nel carniere solo 7 punti. Ancora Mancinelli, arriva anche il momento di Bargnani che trova il campo proprio quando i serbi si scuotono dal torpore e risalgono in pochi istanti (8-9). Si sblocca anche Belinelli dall'arco (14-8), porta pure palla e cerca Bargnani su un pick-and-roll che non produce effetti. Come l'ingresso di Keselj, Bargnani si scuote stoppandolo, Gallinari ha mani dolci per il 16-8 a 1'30" dalla prima sirena. Per un ottimo Hackett arriva Maestranzi (che si perde subito Teodosic) ma Gallinari trova la schiacciata (18-8). Ed è un'Italia attenta in difesa, tocca e devìa palloni su palloni. Sirena, 18-10 Italia, Gallinari a 8, serbi a quattro canestri in tutto.

SECONDO QUARTO - Carraretto per Mancinelli e Gallinari in ala forte, ora. Bargnani attacca Perovic e lo batte (20-12, massimo vantaggio) mentre Maestranzi non tiene Teodosic e cade nel secondo fallo. Come Belinelli, che esce per Mordente. Gallinari recupera e schiaccia, viaggia ad un punto al minuto. Macvan è la risposta di Ivkovic, riporta la Serbia a -6 che diventano 4 quando Markovic crea la schiacciata di Perovic (22-18). Sbaglia la tripla Mordente, abbiamo un quintetto dove Carraretto rende 10 centimetri a Bjelica ma poi va a prendersi offensivo e fallo. Timeout Piangiani, perché la circolazione s'è fermata in attacco (2/8 nel quarto), ci rifugiamo nel fallo e la Serbia è a -2. Bjelica si guadagna i tre liberi e l'emorragia sale: il parziale è 2-11 per il primo vantaggio serbo (22-23). Rientra Hackett per Maestranzi, e Mancinelli per Gallinari, mentre Bargnani resta freddo (1/5). La palla torna a circolare ed il frutto è la tripla di Mordente. Gli azzurri collezionano il doppio di falli (10-5), c'è anche Datome beffato dal ferro, Tepic gli segna in testa il +4 serbo (29-25), l'ala di Roma si riscatta stoppandolo brutalmente. Ma Macvan è una macchina per il suo decimo punto (4/4 al tiro). Cala la difesa e coi liberi di Rasic la Serbia ora allunga (33-27). Ossigeno da un canestro di Cusin su tripla corta di Mancinelli, Tepic cesella l'11/11 ai liberi per il 35-29, l'ultimo possesso azzurro non funziona, sirena di metà gara con l'Italia sotto di 6. Ed a chiedersi se una Serbia così opaca per un quarto intero ricapiterà ancora. Pure se Pianigiani s'è trovato a dover proteggere Belinelli dai falli, riposare Gallinari ed ha avuto molto poco da Bargnani.

TERZO QUARTO - Segna Gallinari, ma Tepic ne fa uno che conta di più, da tre (38-31). Giochiamo col miglior quintetto di giornata (Hackett in regìa), Mancinelli si perde Tepic (40-31) e Hackett idem con Teodosic: la Serbia, ora quella vera, ci punisce senza pietà (43-31). Due minuti giocati e siamo già ai piedi di un Everest, col timeout obbligato. Ancora Teodosic (45-31) materializza il timore di Pianigiani, quello di perdere il contatto con la partita. Belinelli cerca di scuotersi con una tripla impossibile, Krstic ci punisce in transizione: 47-31, orlo del ko già al 23'. Dallo spogliatoio non è uscita la reazione, ma un 2-12 molto rapido. Teodosic prende non il controllo, ma il dominio sulla gara: manda a schiacciare Tepic (49-32), Pianigiani è al secondo timeout in 90 secondi, al rientro Belinelli passa palla ai fotografi. Proviamo la zona, sul -17 a neanche metà frazione, Tepic esalta la qualità della circolazione serba (34-52 al 25'). Poi la scossa. Bargnani col 2+1, Hackett e Carraretto per un sussulto da 7-0 (41-52) e va a ruota anche Belinelli con 4 punti filati (47-55, al 28'). Mentre Gallinari deve tornare in panchina con la caviglia destra dolorante e subito trattata. Bargnani al tap-in (49-55) ora i neutrali lituani fanno il tifo per noi, e quando Bargnani mette il jump (51-55 al 29') il timeout numero due scatta per Ivkovic. Bargnani segna anche nel cuore dell'area (53-57) e prende rimbalzi. La penultima sirena è colorata d'azzurro, 24-22 il parziale che però non racconta la faccia diversa mostrata nella metà del quarto (19-5), con 11 punti di Bargnani.

ULTIMO QUARTO - Ancora zona, per l'Italia, che ritrova Gallinari. Ma anche il suo antisportivo su Keselj. I serbi ne approfittano per un attacco che frutta i due liberi ed il canestro di Macvan che ha deciso di non sbagliare mai (53-61). Tripla di Keselj e la forbice si riallarga (53-66) con gli azzurri che pagano la fatica della rimonta ed i serbi che trovano linfa dalla panchina (con Rasic ad esempio). Noi ci fermiamo e loro si riaccendono: dal 53-57 ci ritroviamo in cinque minuti sotto di 18 (57-75), con meno di cinque minuti da giocare. Il debutto è stato contro i vicecampioni d'Europa, e la differenza s'è vista. Domani, contro la Germania, il tempo del riscaldamento è già finito se si vuole arrivare a giocare la seconda settimana.

ITALIA-SERBIA 68-80
(18-10, 29-35, 53-57)
ITALIA: Maestranzi, Carraretto 2, Mancinelli 8, Bargnani 22, Gallinari 15, Mordente 3, Cinciarini, Belinelli 9, Cusin 2, Datome, Hackett 7. Ne Renzi.
SERBIA: Teodisic 15, Tepic 15, Rasic 5, Bjelica 3, Markovic 2, Savanovic 5, Keselj 7, Krstic 8, Perovic 6, Macvan 14. Ne Marjanovic.
Arbitri: Christodoulou (Gre), Draibikovski (Ucr), Ciulin (Rom).
Note - Tiri da 2: Italia 24/46; Serbia 20/42; Tiri da 3: Italia 2/11; Serbia 9/26; Tiri liberi: Italia 14/15; Serbia 13/13; Rimbalzi: Italia: 33; Serbia 38. Massimo vantaggio Italia: +8 (20-12 all'11);
Massimo svantaggio: -18 (34-52 al 25'). Spettatori: 4000

RISULTATI (1a giornata)
Girone A
Spagna-Polonia 83-78
Turchia-Portogallo 79-56
Lituania- Gran Bretagna 80-69

Girone B
Italia-Serbia 68-80
Francia-Lettonia 89-78
Israele-Germania 64-91

Girone C
Montenegro-Macedonia 70-65 dts
Grecia-Bosnia 76-67
Croazia-Finlandia 84-79

Girone D
Belgio-Georgia 81-59
Slovenia-Bulgaria 67-59
Russia-Ucraina 73-64

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Lo sport - Siamo tutti atleti e allenatori - Pagina 11 378480 questa magari poi ce la commenta mambu
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Messaggio Da mambu Gio 1 Set - 22:48

domani che oggi sto ancora 'ngazzato Lo sport - Siamo tutti atleti e allenatori - Pagina 11 593855
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Messaggio Da anna Ven 2 Set - 8:37

mambu ha scritto:domani che oggi sto ancora 'ngazzato Lo sport - Siamo tutti atleti e allenatori - Pagina 11 593855

Lo sport - Siamo tutti atleti e allenatori - Pagina 11 378480 allora non posto la seconda... quando ritieni opportuno ci aggiorni tu
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Messaggio Da anna Ven 2 Set - 8:39

Alto, Di Martino in finale
Meucci ok nei 5000
Cinque salti senza errori per la campionessa europea indoor che centra la finale con 1.95, distanza raggiunta anche dalla Chicherova e dalla Vlasic. Nei 5000 m l'azzurro chiude la batteria in ottava posizione. Bene Pistorius (in finale con la 4x400) e Semenya


Inizia con due buoni risultati per i colori azzurri la sesta giornata del Mondiale d'atletica in corso a Daegu, in Corea del Sud. Antonietta Di Martino e Daniele Meucci si sono qualificati alle finali rispettivamente nel salto in alto e nei 5000 metri. Per la campionessa europea indoor cinque salti senza errori, dall'1,80 della quota d'entrata fino all'1,95 della qualificazione diretta. Misura raggiunta oggi da altre 11 atlete, tra le quali la capolista mondiale stagionale, la russa Anna Chicherova e la croata, iridata in carica, Blanka Vlasic. Torneranno tutte in pedana il 3 settembre (ore 12) con stavolta in palio le medaglie.

MEUCCI TRA I PROTAGONISTI - Meucci è stato, invece, l'intraprendente protagonista di una prima batteria in cui ha fatto l'andatura per 2km, riuscendo a restare in scia ai migliori nel momento del decisivo cambio di ritmo. Grazie al 13:39.90 del suo ottavo posto ha così agguantato il terzo tempo di recupero e staccato il pass per la finale di domenica 4 settembre (ore 12:40). Niente da fare, invece, per le altre due azzurre in gara nella sessione mattutina: Raffaella Lamera è uscita di scena nell'alto con 1,85 alla terza e tre errori ad 1,89, mentre la giavellottista Zahra Bani ha lanciato 58,92, chiudendo in quattordicesima posizione. L'azzurro è ottavo in un tenace 13:39.90, grazie a cui ottiene il terzo crono utile per il ripescaggio.

NIENTE DA FARE PER LA BANI - La pluricampionessa italiana del giavellotto Zahra Bani incappa in due nulli e poi tenta il tutto per tutto al terzo lancio che vede atterrare il suo attrezzo a 58,92. Non abbastanza per rientrare tra le prime dodici che accedono alla finale di domani (ore 14.10). La lanciatrice delle Fiamme Azurre finisce, infatti, quattordicesima (come nell'edizione 2007 di Osaka), mentre l'ultima misura utile per passare il turno era il 59,65 della ceca Jarmila Klimesova. Si fa avanti il 21enne tedesco David Storl. Il campione mondiale junior 2010 e argento europeo indoor 2011, stampa il miglior lancio di giornata: 21,50. Dietro di lui, supera i 21 metri (21,05) anche lo statunitense Dylan Armstrong, mentre ci va vicino (20,96) Reese Hoffa. In finale domani alle 12, con in tasca la misura di qualificazione centrata (20,60), anche il bielorusso, bronzo olimpico, Mikhnevich (20,79), gli statunitensi Whiting (20,77) e Cantwell, iridato in carica oggi capace di 20,73 come il polacco, oro di Pechino 2008, Majewski.

OK PISTORIUS E SEMENYA - Nelle altre qualifiche, buona prova della staffetta 4x400 sudafricana, con in prima frazione Oscar Pistorius, l'atleta con le protesi di carbonio al posto delle gambe. I sudafricani hanno ottenuto il terzo tempo e record nazionale, finendo con 2'59"21. Prima la squadra americana con 2'58"82, migliore prestazione annuale. Oltre a loro, per la finale di domani si sono qualificate la Giamaica, Inghilterra, Germania, Belgio Russia e Kenia. Qualificata alle semifinali negli 800 donne la sudafricana Caster Semenya, vincitrice a Berlino, al centro di polemiche per la sua presunta mascolinità.

DUELLO PHILLIPS-WATT - Si delinea quello che potrà essere il possibile duello della finalissima di domani (ore 12.20). Escono, infatti, con i salti più lunghi della mattinata lo statunitense, iridato uscente, Dwight Phillips, balzato allo stagionale con 8,32 (-0.2) e l'australiano, capolista mondiale dell'anno, Mitchell Watt (8,15/+0.2). Terzo con 8,13 (+0.3) il tedesco, campione europeo, Christian Reif. Eliminazione pesante quella del panamense, olimpionico e oro mondiale nel 2007, Irving Saladino che, dopo due nulli, non è riuscito a far meglio di 7,84 (+0.2). L'ultima misura utile per giocarsi la finale era l'8,02 (+0.4) del britannico Tomlinson. Assente il campione in carica Kenenisa Bekele, nella seconda batteria l'etiope, iridato del cross, Imane Merga (13:37.96) ha sorpreso col sorriso in volto in un'inattesa volata il britannico, campione europeo, Moh Farah (13:38.03). Quasi a voler imitare quanto fatto, quattro giorni fa, dal connazionale Jeilan che proprio negli ultimi metri del rettilineo finale aveva soffiato l'oro dei 10000 a Farah.

POWELL RINUNCIA ALLA STAFFETTA - Niente 4x100 per Asafa Powell che dopo aver rinunciato ai 100 m, deve dire addio anche alla staffetta a causa dei continui problemi agli adduttori. "Non sarebbe una buona idea partecipare - ha spiegato Powell tramite il proprio agente Paul Doyle -: infatti sarebbe rischioso che la squadra dipendesse da me. Mi sto allenando, ma sento ancora dei fastidi, e credo sia meglio non gareggiare".

DOPPIETTA KENYA NEI 3000 SIEPI - Doppietta keniana nei 3000 siepi maschili. La medaglia d'oro è andata ad Ezekiel Kemboi, che con il tempo di 8'14"85 ha preceduto il connazionale Brimin Kiprop Kipruto, medaglia d'argento in 8'16"05. Il podio è completato dal francese Mahiedine Mekhissi-Benabbad in 8'16"09. L'ucraina Olha Saladuha, invece, ha vinto la medaglia d'oro nel salto triplo donne con la misura di 14,94. Al secondo posto la rappresentante del Kazakhstan Olga Rypakova (14,89), terza la colombiana Caterine Ibarguen (14,84). Nei 1500 metri donne l'oro va alla statunitense Jennifer Barringer Simpson che ha chiuso davanti alla britannica Hannah England e alla spagnola Natalia Rodriguez. Il 28enne americano Jesse Williams ha portato a casa la gara di salto in alto. Medaglia d'argento al russo Aleksey Dmitryk, bronzo al rappresentante delle Bahamas Trevor Barry. Nei 400 ostacoli femminili oro all'americana Lashinda Demus (52"47, terzo tempo di sempre) daanti alla giamaicana Melaine Walker e alla russa Natalya Antyukh. Nella gara maschile successo del britannico David Greene (48''26), argento al peruviano Javier Culson (48''44), bronzo al sudafricano L.J. Van Zyl (48''80).

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Messaggio Da anna Sab 3 Set - 15:54

Di Martino, gioia Italia
Bolt torna re nei 200
La campana vince il bronzo nell'alto e regala alla spedizione azzurra la prima medaglia alla rassegna iridata di Daegu. Successo della Chicherova, argento alla Vlasic. Il giamaicano riscatta la delusione nei 100 dominando la gara sulla distanza doppia con il tempo di 19''40. Terzo il francese Lemaitre


Prima medaglia per l'Italia ai mondiali di atletica in corso a Daegu. Antonietta Di Martino ha vinto il bronzo nella finale di salto in alto. La 33enne campionessa campana, oro quest'anno agli Europei indoor di Parigi e argento ai mondiali del 2007 a Osaka (nel 2009 a Berlino è finita quarta), ha saltato la misura di 2 metri prima di commettere tre errori a 2,03 ed uscire così dalla corsa al titolo iridato. La medaglia d'oro è andata alla russa Anna Chicherova, che si è imposta con la misura di 2,03. Argento alla croata Blanka Vlasic, campionessa uscente, anche lei a quota 2,03 metri ma con due errori in più della Chicherova.

Un podio, quello della Di Martino, ottenuto dopo una stagione non facile: ''Sono felicissima per questo bronzo - le prime parole dell'atleta di Cava dei Tirreni - In fondo era la mia terza gara all'aperto quest'anno e con 2 metri ho rifatto la misura saltata a Malaga un mese fa. Peccato davvero per il secondo salto a 2,03, era buono. Purtroppo pesa aver gareggiato così poco, per colpa dell'infortunio all'alluce del piede di stacco. La qualificazione fisicamente è stata impegnativa ed oggi, infatti, iniziavo pure ad avere qualche crampo in pedana. Ma ci ho creduto fino alla fine. Ho la testa dura io, ma è un marchio di famiglia. Stamattina ero un po' tesa. Mi ero prefissata di arrivare ai 2 metri senza errori. Ci ho messo, invece, un po' a carburare, ma non avevo un numero di gare a sufficienza alle spalle. Ai 2 metri mi sono un po' persa. Al terzo
tentativo mi sono detta: "Ora stacco e vado in cielo". E l'ho fatto. Ad Osaka nel 2007, quando ho vinto l'argento con 2,03, era diverso. Venivo da due mesi di gare. Questa estate, invece, è stata particolare, oltre all'infortunio è mancato improvvisamente mio nonno. Non è stato semplice
uscirne, ma senza questi problemi, penso che avrei avuto il record italiano nelle gambe. Ora penso a Londra. Spero di arrivare all'Olimpiade con la tranquillità di prepararmi come si deve".

BOLT ORO NEI 200 - Pronto riscatto di Usain Bolt. Il giamaicano, reduce dalla squalifica per falsa partenza nei 100, ha vinto l'oro nei 200 metri con il tempo di 19''40. Un successo netto per il campione olimpico e iridato in carica, detentore del record del mondo (19''19) che ha dominato una gara che ha visto salire sul terzo gradino del podio il francese Lemaitre (19''80), argento allo statunitense Walter Dix (19''70).

LE ALTRE FINALI - Sergey Bakulin conquista l'oro nella 50 km e la Russia fa bottino pieno nella marcia conquistando sei delle nove medaglie in palio. Il 24enne Bakulin si è imposto con il tempo di 3h41'24" davanti al connazionale, primatista del mondo, Denis Nizhegorodov (3h42'45"). Bronzo all'australiano, argento olimpico in carica, Jared Tallent (3h43'36"). Primo degli italiani Marco De Luca, dodicesimo in 3h49'40", mentre l'altro finanziere azzurro Jean-Jacques Nkouloukidi è giunto sedicesimo con il personale di 3h52'35". Matthias De Zordo ha vinto la medaglia d'oro nel giavellotto. Il tedesco si è imposto con la misura di 86,27 davanti al norvegese Andreas Thorkildsen (84,78). Bronzo al cubano Guillermo Martinez (84,30). Nei 1500 metri doppietta keniana con successo di Asbel Kiprop (3'35"65) davanti a Silas Kiplagat (3'35"92). Bronzo allo statunitense Matthew Centrowitz (3'36"08). Vittoria degli Stati Uniti nella staffetta 4x400 metri femminile. Sanya Richards, Allyson Felix, Jessica Beard e Francena McCorory si sono imposte con il tempo di 3'18"09 davanti alla Giamaica, argento in 3'18"71. Bronzo alla Russia in 3'19"36. Con il nuovo record dei
campionati (12"28), Sally Pearson ha conquistato l'oro nella finale dei 100 ostacoli. L'australiana ha battuto le americane Danielle Carruthers e Dawn Harper, rispettivamente d'argento e di bronzo con il medesimo tempo (12"47).

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