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... e le stelle si fanno guardare

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Messaggio Da Strawberry Fields Ven 27 Mag - 12:28

Alida Valli


... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 519390718Mostra+Ghergo_AlidaValli

http://www.mymovies.it/biografia/?a=2852


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Messaggio Da seunanotte Ven 27 Mag - 12:30

Charlie Chaplin

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... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 Charlie-Chaplin-in-Modern-Times-charlie-chaplin-5181977-640-480 ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 455px-Chaplin-charlie ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 1305622282749_03
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Messaggio Da seunanotte Ven 27 Mag - 12:32

Alida Valli ........... ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 57089
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Messaggio Da Lucy Gordon Ven 27 Mag - 12:39


........che bello questo tread ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 769300

grazie a todos ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 288808


..............aspettatevi 18 pagine su Winona ... ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 900517


Ci vorrebbe però anche il supporto di Mambu.... ma giungono voci che sia innamorato ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 2831325302
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Messaggio Da seunanotte Ven 27 Mag - 12:52

Lucy Gordon ha scritto:
Ci vorrebbe però anche il supporto di Mambu.... ma giungono voci che sia innamorato ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 2831325302
OT ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 3211669410
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Messaggio Da mambu Ven 27 Mag - 17:57

Sempre innamorato di Gene Tierney, la donna più bella del mondo (presenti escluse, naturalmente ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 561231 ).

Ho un mucchio di belle e strane foto sue, ma nella metà dell'HD che in questi dì ha qualche problema; quindi pazientate che non ho tempo di andarle a ricercare in giro per mille siti.

Un piccolo anticipo, dal Docteur Korvo ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 929932 (Whirpool/ Il segreto di una donna)

... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 Mystaacrieux-docteur-korvo-02-g
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Messaggio Da Strawberry Fields Ven 27 Mag - 20:29

Gene Tierney ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 731826434
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Messaggio Da anna Ven 27 Mag - 22:08

Buster Keaton

... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 220px-BusterkeatonBuster Keaton, all'anagrafe Joseph Frank Keaton VI (Piqua, 4 ottobre 1895 – Woodland Hills, 1º febbraio 1966), è stato un attore, regista e sceneggiatore statunitense, tra i maestri del periodo del cinema muto classico.
Celebre per l'espressione stralunata e triste dei suoi personaggi e soprattutto per la mimica e il suo talento "acrobatico" nelle gag che portava sullo schermo, è considerato uno dei maggiori artisti del genere burlesque.
L'AFI lo ha inserito al ventunesimo posto nella classifica dei migliori venticinque attori americani di tutti i tempi.

Esordi sul palcoscenico

Nacque, primo di tre figli, in una famiglia di attori di vaudeville. I genitori - Joseph e Myra Keaton - collaborarono a lungo con Bessie e Harry Houdini. Houdini frequentava spesso la casa dei Keaton. Un giorno assistì sbigottito alla caduta dalle scale del piccolo Joseph, il quale non si fece nulla.«Che bel buster!» esclamò. Fu proprio l'illusionista a soprannominare il piccolo Keaton "Buster". Si narra inoltre che sia stato portato in scena ancora in fasce o che, a nove mesi, sia entrato casualmente in scena. Ma si tratta, verosimilmente, di leggende mentre lo stesso Keaton fece risalire il suo esordio al 1899 quando aveva tre anni (intervista ai Cahiers du cinéma, 1962).
Pur non essendo una compagnia tra le più famose, quella dei Keaton non se la passava male anche se nel corso di una serata a New York il loro spettacolo venne interrotto e i Keaton furono condannati al pagamento di una multa di 300 dollari e fu loro interdetta la recitazione a New York fino al 1909 proprio perché l'impiego del giovanissimo Buster venne considerato sfruttamento di minore. Dopo essersi trasferita in Michigan, la famiglia Keaton partì nel 1909 per una tournée in Inghilterra. Tornata in seguito negli Stati Uniti la famiglia continuò a mettere in scena i suoi spettacoli e il crescente successo di pubblico e critica che il giovane Buster ricevette lo convinse nel 1917 a recarsi, da solo, a New York.

Esordio cinematografico

Qui conobbe Natalie Talmadge, che sposò nel 1921, e da cui ebbe due figli. Natalie, oltre a essere sorella di due famose attrici dell'epoca (Norma e Constance Talmadge), era segretaria di produzione di un famosissimo comico di quel periodo: Roscoe "Fatty" Arbuckle.
Natalie presentò Keaton ad Arbuckle e questi gli offrì di lavorare con lui nel cinema con un contratto di 40 dollari la settimana (all'epoca Charlie Chaplin ne guadagnava 1250 la settimana e Arbuckle addirittura 1000 al giorno). Keaton non ebbe esitazioni, e il suo primo film fu Fatty Macellaio, a cui seguirono altri 14 cortometraggi tra il 1918 e il 1919, tra questi si ricordano: Chiaro di luna, Il fattorino, Fatty alla festa, Il cuoco e altri, i due diventarono presto amici.
Per questi film con Arbukle egli infatti rinunciò a un'importante parte che gli era stata offerta per una rivista a Broadway ed ebbe così inizio la carriera di uno dei più grandi comici che abbiano calcato i set del muto.
Nel 1919 Keaton interruppe per un po' l'attività per il servizio militare per cui fu mandato in Francia, e quando riprese girò i tre ultimi film con Arbucke, questi film erano comunque solo semplici slapstick comedy in cui la trama è spesso inesistente, tutto il film si svolge all'interno di un unico ambiente che fa da sfondo e crea l'occasione per una continua serie di gag spesso slegate l'una dall'altra. Il valore artistico del film era molto scadente e di certo non bastava per far vedere la bravura di Keaton.

Dietro la macchina da presa

Sul finire del 1919 Joseph Schenck, che aveva sposato Norma Talmadge e che nel 1916 aveva creato la Comique Films per cui lavorava Arbuckle, propose a Keaton di creare una compagnia autonoma, la Buster Keaton Comedies. Fu così che Keaton si mise in proprio, ma, prima di tornare al cortometraggio, accettò di interpretare un film di ben sette bobine - The Saphead - che costituì una sorta di cerniera tra il primo periodo e il ben più significativo secondo periodo in cui Keaton oltre che interprete fu anche soggettista, sceneggiatore e regista.

Il primo cortometraggio di questa seconda fase della sua carriera cinematografica è The High Sign anche se per molti anni si è pensato che fosse One Week. L'equivoco si spiega con il fatto che il neo regista estremamente esigente non rimase soddisfatto della sua prima prova e il film fu distribuito oltre un anno dopo essere stato girato (la prima è dell'aprile 1921) quando Keaton era costretto all'inattività a causa di un incidente occorsogli sul set.
Tra il 1920 e 1923 Keaton interpretò 23 cortometraggi di cui curò anche la regia (sempre insieme a Eddie Cline, se se ne escludono due in cui lo affiancò Mal St. Clair e uno diretto dal solo Keaton). La visione di queste pellicole, anche di quelle meno riuscite, mostra una netta discontinuità con quelle interpretate e dirette da Arbuckle. I film diretti da Keaton hanno una trama e una loro precisa riconoscibilità. L'attore regista mostra una grandissima padronanza tecnica. Il suo processo di maturazione artistica è rapidissimo ma ben visibile. Le singole pellicole, pur molto diverse tra loro, evidenziano l'eclettismo di Keaton ma anche alcuni temi cari al regista e ricorrenti anche negli anni successivi, primo tra tutti il rapporto tra opposti e soprattutto quelli tra veglia e sogno, tra realtà e finzione, tra il normale e l'imprevisto (e imprevedibile). Un rapporto i cui margini sono spesso sfumati e inafferrabili. La caratteristica che forse è però più evidente è la struttura narrativa: "i suoi cortometraggi erano pensati come se fossero dei lungometraggi - come dei lungometraggi corti insomma" (G. Cremonini). E questo gli consentì di fare ciò che riuscì a pochissimi (e tra questi Chaplin con Il Monello): passare senza alcun problema a ideare, dirigere e interpretare pellicole di durata decisamente maggiore.

Lungometraggi

In verità il contratto firmato con la First National prevedeva venti cortometraggi, ma l'ultimo non fu mai realizzato. Quando infatti Keaton stava per iniziarne la lavorazione, Joseph Schenck ricevette dal presidente della compagnia un telegramma in cui si dichiarava non interessato al rinnovo del contratto. In seguito si seppe che il telegramma aveva il solo scopo di evitare che il rinnovo fosse maggiormente oneroso per la First National, ma intanto Keaton aveva deciso di non realizzare quell'ultimo lavoro e aveva accettato l'offerta della Metro Pictures Inc. (la futura Metro-Goldwyn-Mayer) di distribuire dei lungometraggi da lui diretti.
Prima dell'avvento del sonoro ne interpretò dodici (anche se l'ultimo non fu diretto da lui) tra il 1923 e il 1929; le riprese duravano mediamente otto settimane e altre due o tre erano dedicate al montaggio. Se nei primi film Keaton ebbe piena libertà, negli ultimi le influenze delle major si fecero sempre più forti e anche la qualità dei film inevitabilmente ne risentì. Lo stesso Keaton in seguito confessò: "nel 1928 commisi l'errore più grande della mia vita. Mi lasciai convincere da Joe Schenck, mio malgrado, a rinunciare ai miei studios per lavorare con la Metro-Goldwyn-Mayer"

Arrivo del sonoro e declino

Le difficoltà con la Metro-Goldwyn-Mayer furono però solo l'inizio. L'avvento del sonoro infatti implicò una trasformazione complessiva del linguaggio cinematografico che fece molte vittime tra le star del muto e il genere più colpito fu proprio quello comico fino ad allora basato sulla fisicità e sul movimento.
Nel 1929 Keaton girò il suo primo film sonoro: Hollywood che canta dove ebbe una piccola parte, i tre successivi film - che furono girati anche in versioni francesi, tedesche e spagnole, perché non esisteva il doppiaggio - non erano all'altezza dei precedenti, ormai l'attore sembrò essere quasi una vittima predestinata del sonoro e nel febbraio 1932 venne addirittura licenziato dalla Metro-Goldwyn-Mayer. Come in alcune delle sue pellicole, questo fu solo l'inizio di un vortice.
Lo stesso anno divorziò da Natalie Talmadge, per poi risposarsi altre due volte (nel 1933 e nel 1940). Keaton trovò rifugio nell'alcool. Anni dopo lui stesso raccontò: "i due anni peggiori della mia vita furono quelli tra il 1933 e il 1935. Mi misi a scolare una bottiglia dietro l'altra e fui colpito da un brutto attacco di delirium tremens". Fu ricoverato più volte in clinica per disintossicarsi ma con risultati lontani da quelli sperati.
Per guadagnarsi da vivere e forse sperando in nuovi successi, nel periodo 1934-1937 interpretò sedici cortometraggi per la Educational Pictures e poi tra il 1939 e il 1941, altri dieci per la Columbia Pictures. Sono pellicole dirette da altri con pochi mezzi e con risultati artistici scadenti, ciò nonostante da alcuni di essi continua a trasparire a tratti la grandezza di Keaton attore.
Neppure i film in cui recitò all'estero lasciano il segno e forse i suoi contributi migliori di questo periodo furono le collaborazioni alle sceneggiature di Una notte all'opera (A Night at the Opera) nel 1935 e Tre pazzi a zonzo (At the Circus) nel 1940, entrambi dei fratelli Marx, e alcune parti, tra queste si ricordino il giocatore di bridge in Viale del tramonto (1950) il vecchio pianista in Luci della ribalta (1952) (in cui fa spalla con il suo grande rivale Chaplin) e infine l'uomo che cancella se stesso nel cortometraggio Film (1966) unico film del drammaturgo teatrale Samuel Beckett.
Non degne di particolare nota sono documentari sulla sua vita come (The Buster Keaton Story e The Misadventures of Buster Keaton), mentre apprezzabile rimane la sua partecipazione a un episodio di Ai confini della realtà (The Twilight Zone) del 1961 (episodio 3.13, Once Upon a Time). L'anno prima aveva scritto, insieme a C. Samuels, un libro di memorie: My Wonderful World of Slapistick.
Partecipò anche ad alcune tournée del Circo Medrano e al film Due marines e un generale (1965) in cui recitò a fianco di Franco Franchi e Ciccio IngrassiaKeaton nel film recitò solo una battuta: "Thank you".

Tenuto ignaro di essere un malato terminale, Buster morì il 1º febbraio 1966 per un cancro ai polmoni, poco dopo la fine delle riprese del suo ultimo film, Dolci vizi al foro (A Funny Thing Happened on the Way to the Forum).
La moglie in seguito raccontò che morì poco dopo aver giocato tranquillamente a carte con i suoi amici, e ciò è confermato anche dal documentario del 1987 Buster Keaton:Un genio difficile da imitare di Kevin Brownlow e David Gill.

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Messaggio Da Strawberry Fields Sab 28 Mag - 8:57

... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 731826434 James Stewart ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 731826434

... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 2010siu

FONTE: http://www.mymovies.it/biografia/?a=1752

In C'era una volta Hollywood James Stewart parla di se stesso in questi termini: Con l'avvento del sonoro molte carriere cessarono dall'oggi al domani. Gli studios, per adeguarsi, dovettero cominciare a cercare attori che sapessero parlare. È chiaro che il serbatoio doveva essere il teatro. Ecco, io ero uno dei tanti attori di teatro che arrivarono a Hollywood in cerca di fortuna". E l'ebbe.

Dal palcoscenico al grande schermo nel segno di Capra
James si era fatto le ossa in una celebre compagnia teatrale dell'epoca, siamo negli anni trenta, la "University Player"s, diretta da Joshua Logan. Scritturato dalla Metro si vide subito assegnare un ruolo di cantante, lui che era quasi stonato. Ma fu solo un errore di percorso. Ci pensa Frank Capra a mettere le cose a posto, dandogli la parte di protagonista nell'Eterna illusione. Stewart dichiara ancora: "Dopo quel film la gente cominciò a riconoscermi per strada". Capra lo vuole protagonista anche di Mr. Smith va a Washington. Tutte pietre miliari del cinema americano e del mondo. Nel '40 arriva addirittura l'Oscar, grazie a Scandalo a Filadelfia, di Cukor. Ecco che ha preso corpo il suo personaggio. L'uomo onesto, anche a oltranza, che deve lottare con grinta, quasi con dolore, per fare la sua conquista. Assomiglia in questo senso a Gary Cooper (altro grande "capriano"), ma quest'ultimo ha maggiori doti e appeal, mentre James parte ad handicap, dunque deve lottare di più, essere anche più bravo.

Un eroe americano
Nel dopoguerra Capra gli offre la chance più grande in quello che alcuni considerano il più grande film americano: La vita è meravigliosa. L'utopia della bontà assoluta è in ottime mani. Nel ruolo di George Beiley, che può vedere se stesso dal futuro, Stewart offre il massimo di sè. Da qual momento è uno dei personaggi più amati d'America, e non solo. Non è davvero un caso che Hollywood gli offra le parti di alcuni dei massimi eroi americani, eroi diversi, come Charles Lindberg e Glenn Miller. Eroismo, patria, devozione. Sono parole, e pratiche che portano Stewart ad essere politicamente un falco, anche se meno perentorio di un John Wayne. Col valore aggiunto dell'azione: Stewart ha davvero fatto la guerra, è stato davvero decorato ed è rimasto per tutta la vita nella riserva raggiungendo il grado di generale. Un insieme di accrediti che si sono naturalmente riverberati sulla sua carriera. È stato un attore amato dai massimi registi: Hitchcock, Ford, Capra, Wilder, De Mille, Cukor. Facciamo dei titoli: La finestra sul cortile, L'uomo che sapeva troppo, La donna che visse due volte, con Hitchcock. Cavalcarono insieme e L'uomo che uccise Liberty Valance, con Ford. Tutti film che sono nelle classifiche dei generi. Ma forse lo Stewart più puro e completo è quello dei western di Anthony Mann: Là dove scende il fiume, Lo sperone nudo, Terra lontana, L'uomo di Laramie, Winchester 73. Tutti capolavori. Col suo personaggio tenace, forte, giusto e dolente ormai perfezionato. Nel '76 c'è un ultimo, struggente confronto col suo omologo John Wayne, nel Pistolero. I due eroi, vecchi, gloriosi, mai più riproducibili, finivano insieme. Stewart è stato personaggio enorme e attore grandissimo, buono per tutti i ruoli. Che fossero onesti, naturalmente.

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Messaggio Da mambu Sab 28 Mag - 11:29

Strawberry Fields ha scritto:Ma forse lo Stewart più puro e completo è quello dei western di Anthony Mann: Là dove scende il fiume, Lo sperone nudo, Terra lontana, L'uomo di Laramie, Winchester 73. Tutti capolavori.

... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 79629 il tempo è galantuomo. Ricordo i tempi prima dei dizionari e di internet. Vantavo la bellezza de Lo sperone nudo e c'erano cinefili che non credevano neanche che esistesse ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 1845395679
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Messaggio Da mambu Sab 28 Mag - 13:55

Mi pare che da questi parti girino molte gattare e canare.
Arri9chisco allora la documentazione su un paio di attrici già trattate

Carole Lombard

... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 Carole10

e, per le canare, la Giòan ... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 561231

... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 Joan_c10
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Messaggio Da seunanotte Sab 28 Mag - 15:04

Simone Signoret


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Messaggio Da seunanotte Sab 28 Mag - 15:24

Myrna Loy

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Messaggio Da ubik Sab 28 Mag - 16:36

Veronica Lake

... e le stelle si fanno guardare - Pagina 2 Veronica_Lake_in_Sullivans_Travels

Veronica Lake, pseudonimo di Constance Frances Marie Ockleman (Brooklyn, 14 novembre 1922Burlington, 7 luglio 1973), è stata un'attrice statunitense, che godette di enorme popolarità negli anni '40 soprattutto grazie ai ruoli da protagonista in film noir in coppia con Alan Ladd.
Passerà però alla storia come icona di stile (famosa la sua pettinatura Pekaboo Bang, che le copriva metà del volto) e come diva di incredibile avvenenza. Non per niente la grande Bette Davis la definì "la persona più bella mai arrivata a Hollywood".

Nata a Brooklyn (New York) nel 1922, all'età di un anno la futura Veronica si trasferisce con la famiglia in Florida, per poi tornare di nuovo a Brooklyn nel 1927. Il padre Harry, che lavorava nel settore petrolifero muore in un'esplosione nel 1932, lasciando la figlia orfana all'età di 10 anni. L'anno successivo la madre si risposa con l'amico Anthony Keane, dal quale Constance prende il nuovo cognome.
In quel periodo frequenta una rigida scuola cattolica a Montreal in Canada, per poi passare ad un liceo di Miami: è in questo periodo che a Constance viene diagnosticata una probabile prima forma di schizofrenia.
Trasferitasi nel 1938 con la famiglia a Beverly Hills, frequenta una rinomata scuola di recitazione e comincia ad ottenere piccole parti in alcuni film della RKO con il nome di Constance Keane. Il regista di uno di questi film (Sorority House), John Farrow, la nota per la frangia di capelli biondi che le cade naturalmente sull'occhio destro e che la circonda di mistero. Presentata da Farrow al produttore Arthur Hornblow, Constance sarà messa presto sotto contratto dalla Paramount (1941), per iniziali 75 dollari la settimana, con il nome d'arte di Veronica Lake.
Lo stesso anno dà alla luce la figlia Elaine, avuta dal marito John Detlie (sposato l'anno prima). Il 1941 è inoltre l'anno del suo grande esordio, con I cavalieri del cielo ("I wanted wings"), accanto a Ray Milland.
Segue una serie di film di grande successo, come I dimenticati (1941), Il fuorilegge (1942), Ho sposato una strega (1942), La chiave di vetro (1942) e Sorelle in armi (1943), un film di propaganda bellica con Paulette Goddard e Claudette Colbert (che durante le riprese litigarono continuamente).

I film più amati dal pubblico e dalla critica sono i noir in cui è in coppia con Alan Ladd (come Il fuorilegge e La chiave di vetro): duo nato per necessità (alla Paramount, Ladd era l'unico attore di statura abbastanza bassa per recitare al fianco di Veronica, che era alta solo 1.50m!), si rivela formidabile nella resa sullo schermo.
Ma parallelamente al successo e ai cospicui guadagni (fino a 4.500 dollari la settimana), la Lake, a causa della sua personalità contorta e dei suoi disturbi psichici, si guadagna la fama di persona difficile e viene etichettata da più di un collega come "the bitch" [senza fonte]. Veronica subisce altre difficili esperienze: il suo secondo figlio muore nel 1943 ad appena una settimana dalla nascita, divorzia dal marito, riceve critiche stroncanti per Un'ora prima dell'alba (1944), e le viene persino chiesto dal governo di cambiare look, in quanto molte operaie americane, avendone imitato la pettinatura, furono vittime di gravi infortuni sul lavoro, a causa delle lunghe capigliature che andavano a incastrarsi nei macchinari industriali. Secondo alcuni, la nuova acconciatura priva Veronica del suo fascino, ma è un dato di fatto che ormai il successo dell'attrice al botteghino non è più quello degli anni precedenti.
Dal 1945 in poi, la Paramount la relega ad alcuni film di secondo piano, ad eccezione del noir La dalia azzurra (1946), sempre accanto a Ladd.
Mentre le sue condizioni di salute peggiorano, il secondo marito, il regista André De Toth, la dissuade dal continuare a vedere lo psichiatra e Veronica comincia a bere pesantemente, il tutto a ulteriore svantaggio della sua carriera, che subisce un brusco arresto nel 1948, quando la Paramount rescinde il suo contratto.
Per la bellissima attrice comincia una spirale tragica: citata in giudizio dalla madre, per non avere provveduto a lei adeguatamente, e dal fisco per evasione, nel 1952 la Lake deve dichiarare bancarotta (dal 1948 aveva girato solo 2 film) e lo stesso anno divorzia da De Toth, da cui ha avuto due figli. Dopo un periodo di lavoro in teatro e in televisione, nel 1955 sposa il compositore Joseph McCarthy.
Nel 1959 un infortunio alla caviglia le impedisce di continuare a lavorare: divorzia da McCarthy e torna a New York, dove viene più volte arrestata per ubriachezza e viene scoperta a lavorare come cameriera al bar di un albergo. Questo scoop la riporta alla ribalta, tanto che ottiene qualche lavoro in tv o in film di secondo piano.
Negli anni '60 la sua paranoia schizofrenica peggiora notevolmente: infatti, dopo un ultimo periodo di notorietà (grazie alla pubblicazione della sua autobiografia e al suo ultimo film) e un breve soggiorno (con relativo breve matrimonio) in Inghilterra, viene ricoverata nel 1973 e non le è più permesso vedere i figli. Dimessa lo stesso anno, muore di epatite a Burlington, Vermont.

Curiosità

La pettinatura che la rese fatale fu uno stratagemma per nascondere una lieve forma di strabismo.
Cominciò a prendere lezioni di volo nel 1946 e pilotò il suo piccolo aereo da Los Angeles a New York nel 1948.
Appare nel ruolo di sè stessa in ben 6 film.
Nel ruolo di una prostituta sosia di Veronica Lake, Kim Basinger vince il premio Oscar come attrice non protagonista in L.A. Confidential. Nel film si vede anche uno spezzone de Il fuorilegge.
Il video di Britney Spears "Lucky" (1998) è un tributo a Veronica Lake.
Il personaggio di Jessica Rabbit è stato ispirato da Veronica Lake.

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Messaggio Da ubik Dom 29 Mag - 3:01

Elsa Lanchester

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Elsa Lanchester, nome d'arte di Elizabeth Sullivan (Londra, 28 ottobre 1902Woodland Hills, 26 dicembre 1986), è stata un'attrice britannica


La Lanchester si avvicinò al mondo dello spettacolo fin da bambina, studiando danza con la celeberrima Isadora Duncan. Dotata di un forte temperamento, dopo aver esordito nel music-hall come ballerina, a vent'anni iniziò a lavorare come attrice sui palcoscenici londinesi, debuttando nello spettacolo Thirty Minutes in a Street (1922).
Nel 1927 conobbe l'attore Charles Laughton, che sposò due anni più tardi. Con lui si trasferì negli Stati Uniti, dove iniziò a lavorare nel cinema, talvolta al fianco del marito: nel 1933 interpretò il ruolo di Anna di Clèves, una delle mogli del tirannico Enrico VIII (interpretato da Laughton stesso) nel film Le sei mogli di Enrico VIII (1933) di Alexander Korda.
Nel 1935 interpretò quello che probabilmente rimane il suo ruolo più celebre, quello della bizzosa ed insofferente moglie di Frankenstein nell'acclamato horror La moglie di Frankenstein (1935) di James Whale, accanto a Boris Karloff.
Con il prosieguo della carriera, la Lanchester si specializzò in ruoli di vivace caratterista. In tale veste apparve accanto a Cary Grant e Loretta Young ne La moglie del vescovo (1947), mentre due anni dopo si guadagnò una nomination all'Oscar per la sua interpretazione nel film Le due suore (1949).
Tornò ad affiancare suo marito al cinema nel 1957, quando interpretò il ruolo dell'onnipresente e ossessiva Miss Plimsoll, la querula infermiera di un avvocato a riposo (interpretato appunto da Laughton) in Testimone d'accusa (1957) di Billy Wilder, per cui si guadagnò una nuova nomination all'Oscar.
A partire dagli anni sessanta si dedicò principalmente alla televisione, ma continuò a ritagliarsi ruoli secondari in film come il disneyano Mary Poppins (1964) di Robert Stevenson, in cui interpretò un'insofferente governante, e il thriller farsesco Invito a cena con delitto (1976) di Robert Moore, in cui impersonò un'eccentrica detective.
Elsa Lanchester si spense nel 1986 a causa di una bronchite, all'età di ottantaquattro anni.

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