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Rassegna Stampa - Pagina 26 Empty Re: Rassegna Stampa

Messaggio Da seunanotte Mar 14 Giu - 12:34

23 anni dopo....Rassegna Stampa - Pagina 26 190125

Quel buco nel caso Rostagno Non s' indagò sui massoni

Richiamati in aula i carabinieri che «dimenticarono» le denunce Il processo Per la morte di Rostagno due gli imputati mafiosi: Vito Mazzara e il mandante Vincenzo Virga I ritardi Rostagno è stato ucciso nel 1988: il processo per questo delitto è stato istruito 23 anni dopo

PALERMO - Stavolta la chiave d' accesso non sono stati i pentiti, ma una perizia balistica. Sullo sfondo c' è sempre la mafia: non i vertici palermitani ma quella di Trapani, ugualmente forte e pervasiva. C' è il lungo tempo trascorso dai fatti: non quarantun' anni, ma ventitré; sempre troppi. E ci sono le negligenze, la smagliature, le approssimazioni delle prime indagini, con il sospetto che nascondessero veri e propri depistaggi, nell' uno e nell' altro caso. Incassata la sconfitta dell' assoluzione in primo grado nel processo per l' uccisione di Mauro De Mauro, vittima della «lupara bianca» nel lontano 1970, la Procura di Palermo si trova ad affrontare un altro giudizio difficile per la morte di un altro giornalista scomodo: Mauro Rostagno, assassinato la sera del 26 settembre 1988. Il dibattimento è cominciato quattro mesi fa, e lì come nell' indagine parallela che prosegue, si cerca di fare luce sul movente dell' omicidio e sui motivi di un' impunità durata quasi un quarto di secolo. Così il processo a carico di due imputati di mafia, il presunto killer Vito Mazzara e il presunto mandante Vincenzo Virga, sta diventando anche un processo alla vecchia inchiesta, che aveva battuto tante piste alternative a quella di Cosa nostra senza trovare sbocchi. Forse anche per via dei silenzi di ieri, che continuano oggi. Mercoledì torneranno a deporre due carabinieri che all' epoca si occuparono del delitto; chiamati a spiegare perché, nel 1988 come nel 2011, hanno taciuto particolari che potevano essere importanti, dimenticati in qualche cassetto. I pubblici ministeri Antonio Ingroia, Gaetano Paci e Francesco Del Bene vogliono capire come mai fu ignorata, all' epoca, la testimonianza di Mauro Rostagno sui rapporti tra mafia e massoneria (la cosiddetta Loggia Scontrino di Trapani) e come mai non ne hanno fatto cenno nelle loro deposizioni del marzo scorso, se non di sfuggita, quando non potevano più tacere. Quasi per caso, alla fine del controesame del maresciallo Beniamino Cannas che da brigadiere svolse le prime indagini sull' omicidio Rostagno, la Procura di Palermo è venuta a sapere che il 25 febbraio 1988, sette mesi prima dell' agguato, lo stesso Cannas aveva raccolto le dichiarazioni di Mauro Rostagno sui retroscena di alcune sue denunce alla televisione locale che dirigeva, Rtc, relative proprio al Circolo Scontrino: una presunta loggia segreta finita sotto inchiesta, con nomi importanti della città raggiunti da rumorose comunicazioni giudiziarie. Ai carabinieri Rostagno svelò alcune sue fonti, e relazionò su ciò che aveva scoperto parlando con Natale Torregrossa, il numero due della Loggia, di lì a poco arrestato e poi scarcerato per ordine della Cassazione. «In un incontro esplorativo da parte mia - aveva raccontato fra l' altro Rostagno - il Torregrossa, alla presenza di altre quattro persone di cui adesso non ricordo i nomi che dirò appena nelle condizioni di poterlo fare, ma uno di questi era il dentista che lavorava nella comunità Saman (il centro terapeutico antidroga fondato da Rostagno, ndr) mi disse di un suo viaggio con il Grimaudo (il Gran Maestro del gruppo massonico, ndr) a Roma, dove si recarono nell' ambasciata bulgara, e di un altro viaggio fatto, sempre di concerto con il Grimaudo, in Toscana ove incontrò Licio Gelli più altri, un cardinale, avente per oggetto l' acquisto di un casale in quel di Toscana, che non si formalizzò». Di Gelli il giornalista riferì di aver saputo che aveva partecipato a «due cene sociali avvenute nel 1982, presso le abitazioni di Agate Mariano in Mazara del Vallo, e l' altra in Campobello di Mazara; preciso che non ricordo se in casa di Agate Mariano, ma ricordo che i punti di riferimento erano le case Agate e L' Ala». Mariano Agate e Natale L' Ala erano i boss mafiosi di Mazara, entrambi frequentatori della Loggia Scontrino, il primo tuttora in carcere e il secondo assassinato nel 1990. Nello stesso verbale Rostagno si soffermò su altri influenti personaggi trapanesi e su Francesco Canino, assessore regionale democristiano agli Enti locali inquisito per appartenenza alla Loggia segreta, spiegando che due persone «mi riferivano che era stato fratello massone per circa dieci giorni prima della sua iniziale candidatura, e dopo non si faceva più vedere richiedendo di venire messo in sonno». Informazioni tutte da verificare, ovviamente, e senza un diretto collegamento col possibile movente del delitto. Ma certo è curioso che ad appena sette mesi da quella deposizione, di fronte al cadavere di Rostagno, allo stesso carabiniere Cannas e ai suoi superiori non sia venuto in mente di approfondire anche le relazioni tra mafia e massoneria di cui il giornalista s' era interessato. Né se ne trova traccia nei successivi rapporti ai giudici. I carabinieri preferirono concentrarsi sulle «irregolarità» all' interno della comunità, poi sui tossicodipendenti allontanati da Saman, tralasciando l' ipotesi mafiosa: «Non avevamo niente - ha ricordato l' ufficiale in pensione Nazzareno Montante, all' epoca superiore di Cannas -. Sì, sulla stampa era scritto che il Rostagno faceva trasmissione contro la mafia però... Questa televisione era soltanto a livello locale, anche i locali vedevano molto poco. Quindi ritenevamo che non potesse essere una causa». L' emittente dalla quale parlava il giornalista assassinato, insomma, non era così importante; eppure l' interrogatorio del 25 febbraio ' 88 si apre con lui che dice: «In merito ai chiarimenti che mi chiedete relativamente alla redazione da me prodotta tre giorno orsono sugli schermi di Rtc...». Se i carabinieri lo convocarono per domandare spiegazioni, significa che qualcuno ascoltava le trasmissioni di Rostagno. Ma dopo l' omicidio nessuno ci ha piu pensato. Al pubblico ministero che gli ha fatto notare come nel rapporto sull' omicidio la pista di Cosa nostra fu «sbeffeggiata», l' ex carabiniere ha precisato: «Non tanto sbeffeggiata, ma non presa in seria considerazione... Non avevamo elementi». Dopo ventitré anni, grazie soprattutto a una perizia balistica, due mafiosi sono alla sbarra e nuove indagini sono in corso. L' accusa, davanti alla corte d' assise e nell' inchiesta parallela, tenta di capire perché s' è perso tanto tempo.

Bianconi Giovanni

http://archiviostorico.corriere.it/2011/giugno/13/Quel_buco_nel_caso_Rostagno_co_9_110613012.shtml
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Messaggio Da anna Mar 14 Giu - 15:27

Sallusti sospeso dall’ordine dei giornalisti, lui: “Contro di me persecuzione”

Il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, è stato sospeso per due mesi in seguito a una azione disciplinare avviata dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Il provvedimento è stato adottato perché Sallusti ha consentito la collaborazione per il quotidiano di Via Negri del senatore Renato Farina, radiato dell’Ordine nazionale dopo avere ammesso di aver collaborato con i Servizi segreti italiani, fornendo informazioni e pubblicando notizie in cambio di denaro, al tempo in cui era vicedirettore di Libero.
“È in atto una vera e propria persecuzione giudiziaria nei confronti dei giornalisti del Giornale: è una sentenza vergognosa e inconcepibile. Per fortuna non è esecutiva, faremo ricorso all’Ordine nazionale, altrimenti già oggi avrei dovuto liberare la mia scrivania”, ha detto Sallusti. “Sono esterrefatto sono cose che si riferiscono ad anni fa e solo oggi arriva questa sentenza. Renato Farina era stato radiato dall’Ordine, si era dimesso dal Giornale, non ha ricevuto un centesimo per i suoi articoli. Qualcuno mi deve dire cosa avrei violato. Insomma Farina è come qualunque cittadino a cui è riconosciuto il diritto costituzionale di poter scrivere su un giornale. C’è un chiaro vuoto legislativo su questa materia e questa sentenza conferma ancora una volta che c’è una vera e propria persecuzione sia nei nostri confronti, vedi il caso di Vittorio Feltri, sia nei confronti, più in generale, di tutti i giornalisti cosiddetti di centrodestra”.
letteraviola

Rassegna Stampa - Pagina 26 227442 ha ragione è una sentenza vergognosa, Rassegna Stampa - Pagina 26 197349 lui non è un giornalista

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Messaggio Da rossadavino Mar 14 Giu - 15:49

Legittimo godimento



Siccome aborriamo il carro dei vincitori e, appena vinciamo, cominciamo a starci un po’ sui coglioni anche noi, ringraziamo gli sconfitti che invece ci stanno simpaticissimi. Grazie, B., per aver rilanciato tre anni fa il nucleare, affidandolo per giunta a quell’affidabile personcina di Scajola.

Grazie, gerarchi Pd, per aver detto che Di Pietro, raccogliendo le firme, faceva il gioco di B. e per aver tenuto le mani in pasta nelle municipalizzate pubbliche e miste, favoleggiato di “nucleare sicuro di quarta generazione” e teorizzato una modica quantità di immunità.

Grazie, Pompiere della Sera, per avere scritto che non bisogna demonizzare B. parlando dei suoi processi, che non interessano a nessuno perché la gente “vuole parlare di programmi”. Grazie, gerarchi Pd, per aver creduto al Pompiere della Sera.


Grazie, Piercasinando, per aver inventato il legittimo impedimento così da fare un dispetto a B. che, senza processi, non farà più la vittima.


Grazie, Belpietro e Sallusti, per quei memorabili titoli di Libero e del Giornale: “L’imbroglio referendum”, “Voto a perdere”, “La presa in giro”, “Facciamo saltare i referendum”, “Meglio non votare”, “Astenersi grazie”, “State a casa”, “Referendum no grazie”, trascinando alle urne i pochi dubbiosi di centrodestra.

Grazie, giovine Renzi, per aver fatto campagna sul No all’acqua pubblica, trascinando alle urne i pochi dubbiosi di centrosinistra. Grazie, finiani, per aver trattenuto i cacadubbi Urso e Ronchi, fiaccando ogni residua speranza in una destra antiberlusconiana. Grazie, professor Piepoli, per aver autorevolmente vaticinato che “al 50% il quorum non si raggiungerà”.

Grazie, B., per aver lasciato libertà di voto ai suoi elettori salvo poi annunciare l’astensione innescando la corsa alle urne.

Grazie, Bossi, per aver detto in un raro lampo di lucidità “i quesiti sull’acqua sono interessanti”, salvo poi ripiombare in stato confusionale e invitare all’astensione.


Grazie, Rai, per aver disinformato i cittadini sui referendum con spot di 6 minuti al giorno (anzi alla notte) in ostrogoto, spingendoli a informarsi su Internet, sul blog di Grillo e un po’ anche sul Fatto. Grazie, Mediaset, per Tg4, Tg5 e Studio Aperto.

Grazie, Garimberti e Lei, per aver chiuso Annozero proprio ora.
Grazie, Santanchè, Castelli e Brunetta, per aver detto “Celentano è meglio che canti e non parli”, ché a parlare ci pensano loro. Grazie, Testa, per farti chiamare Chicco a 60 anni.

Grazie, Minzolingua, per aver dedicato negli ultimi cinque mesi 11 sole notizie al referendum anti-nucleare, per aver sbagliato le date dei referendum, per aver oscurato le immagini di Napolitano al seggio e per aver usato financo le previsioni del tempo per invitare gli italiani “a farsi una bella gita”.



Grazie, Giuliano Ferrara, per aver riunito i “servi liberi” al teatro Capranichetta, ma soprattutto per averli fatti parlare e vedere. Grazie, B., per il triplice miracolo di far eleggere un comunista sindaco di Milano e un magistrato sindaco di Napoli, e di resuscitare l’istituto referendario che giaceva in coma da 16 anni.

Grazie, governo, per aver sabotato l’accorpamento referendum-amministrative al modico costo di 320 milioni e poi il voto sul nucleare con il decreto-truffa. Grazie, grandi partiti, per averci convinti definitivamente che dobbiamo fare da soli.



Grazie, B., per essere rimasto ostentatamente al mare mentre gli elettori (compresi i suoi) correvano ai seggi, bissando l’”andate al mare” di Craxi modello ’91, il che fa ben sperare nello stesso epilogo: la spiaggia di Hammamet nel giro di un paio d’anni o, in alternativa, la galera.



Da Il Fatto Quotidiano del 14/06/
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Messaggio Da anna Mar 14 Giu - 16:05



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Messaggio Da Lucy Gordon Mar 14 Giu - 19:19

In Trentino Alto Adige l'affluenza e' stata del 64,61%;
in Emilia Romagna del 64,15%;
in Toscana del 63,61%;
nelle Marche 61,56%;
in Valle d'Aosta 60,93%;
in Liguria 59,43%;
in Umbria 59,24%;
in Piemonte 59,03%;
in Veneto 58,93%;
nel Lazio 58,91%;
in Molise 58,67%;
in Sardegna 58,63%;
in Fvg 58,26%;
in Abruzzo 57,5%;
in Lombardia 54,36%;
in Basilicata 54,32%;
in Sicilia 52,67%;
in Puglia 52,53%;
in Campania 52,28%;
in Calabria 50,37%.



in rosso le regioni sotto media Rassegna Stampa - Pagina 26 88695
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Messaggio Da anna Mar 14 Giu - 19:43

Attento Silvio, la Spectre è tornata
Da Travaglio a Crozza, dalla Dandini a Santoro: tutti quelli che B. addita come responsabili delle sue disfatte elettorali sono i protagonisti di "Tutti in piedi", la kermesse per l'anniversario della Fiom
VENERDI' SERA ALLE 21 L'EVENTO IN DIRETTA STREAMING SU ILFATTOQUOTIDIANO.IT


Si accendono i motori di “Tutti in piedi”
La kermesse tv per l’anniversario della Fiom Dalla sede del sindacato delle tute blu della Cgil, Michele Santoro lancia l'iniziativa di venerdì prossimo: "L’obiettivo è fare esistere qualcosa al di fuori del circuito degli editori ufficiali. Condurranno Vauro e Dandini, io sarò protagonista di una sorpresa


Milano, Napoli, Cagliari e via elencando, prima sberla. Acqua, nucleare, legittimo impedimento, seconda sberla. E la terza? Venerdì 17 giugno a Bologna per i 110 anni di Fiom, quando Michele Santoro darà vita a “Signori entra il lavoro. Tutti in piedi”, una kermesse televisiva che, sullo stile di Raiperunanotte, riunirà sul palco di Villa Angeletti quelli che secondo Silvio Berlusconi, sono i rensansabili della disfatta della maggioranza prima alle amministrative, poi al referendum: da Marco Travaglio a Maurizio Crozza, da Serena Dandini ad Antonio Ingroia, da Vauro fino allo stesso Santoro, solo per citarne alcuni. “Così vedrete tutta la Spectre al lavoro insieme”, ironizza il conduttore di Annozero.

“Tutti in piedi” è uno degli eventi in programma per celebrare i 110 anni del sindacato dei metalmeccanici della Cgil, una trasmissione televisiva che, come per la diretta dal Paladozza dello scorso 25 marzo, sarà trasmessa in multipiattaforma: sul satellite con Current Tv, sul digitale terrestre grazie a un network di televisioni locali e in streaming sul sito del fattoquotidiano.it.


L’iniziativa è stata presentata ufficialmente oggi durante una conferenza stampa nella sede della Fiom alla presenza di Maurizio Landini, segretario generale delle tute blu, assieme a Santoro, Vauro e Sandro Ruotolo. Una serata dedicata al lavoro, democrazia e partecipazione che vedrà il tandem Vauro-Dandini nella veste di mattatori.

A tenere banco è stato però (l’ex) giornalista Rai sul quale sono puntati tutti i riflettori dopo il suo addio al servizio pubblico. “Apprezzo la proposta di riforma della Rai fatta da Bersani – dice Santoro – ma c’è una domanda che gli vorrei fare ed è in che modo arriveranno ad individuare le figure di responsabilità”. Poi la stoccata e la sua candidatura a guidare l’azienda culturale più grande del Paese: “Troverò il modo di candidarmi a fare il dg, presentando il mio curriculum, mettendo sul piatto la mia esperienza, la mia conoscenza dell’azienda e del personale”. Secondo Santoro, quello di cui ha bisogno Viale Mazzini è di una vera e propria rivoluzione: “Inizierei dal prodotto. Parlerei con gli autori e con chi sa fare televisione. Chiedere ai vari Guzzanti e Gabanelli che vogliono fare e come possono farlo. E poi chi paga il canone deve avere anche la gestione della Rai. Perché i cittadini, ogni due o tre anni, non possono esprimersi sull’operato del Consiglio di amministrazione?”.

Ma al di là della sua autocandidatura alla guida della Rai, il prossimo passo della carriera di Santoro è il probabile arrivo a La7: “Il mio gruppo di lavoro sarebbe felice di andare lì. Io ci sto pensando, devo capire le garanzie di libertà, non si tratta di soldi. Posso fare anche il pazzo libero per un paio di anni, sperimentando cose nuove”.

E “Tutti in piedi” è, appunto, un esperimento che va in quella direzione. Un tentativo, dopo il successo di Raiperunanotte, di ripetere un’esperienza di televisione generalista libera da condizionamenti e diktat aziendali o politici. “L’obiettivo è fare esistere qualcosa al di fuori del circuito degli editori ufficiali – sottolinea Santoro – Condurranno Vauro e Dandini, io sarò protagonista di una sorpresa”. Un annuncio? Forse.

Per ora c’è il sito, tuttiinpiedi.it, dove chiunque potrà sostenere l’iniziativa di Bologna con un contributo da 2,5 euro con un accredito postale o una semplice telefonata, l’ingresso sarà libero così come la diffusione su Internet. Venerdì pomeriggio ilfattoquotidiano.it pubblicherà il codice della diretta in modo che chiunque voglia possa copiarlo sul proprio sito o blog.

E infine, per completare il quadro dei profili aziendali vecchi e nuovi, dopo una punzecchiatura al presidente Paolo Garimberti (“Potrei fare il presidente, ma non conosco il tennis”), Santoro non cade nelle provocazioni dell’ex direttore generale Mauro Masi che, ai microfoni di “Un giorno da pecora”, sfidava Santoro quasi a un confronto fisico: “Voleva incontrarmi come ex parà? Perché non hai mai saputo mettere quattro parole di fila. Confondeva il televisore con l’aspirapolvere”.


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Messaggio Da ubik Mar 14 Giu - 22:28

Lavoro, il ministro Brunetta ai precari: “Siete l’Italia peggiore”. E scoppia il finimondo

“Siete l’Italia peggiore”, questa la risposta del ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta alla contestazione di un gruppo di precari, che durante la terza edizione della “Giornata Nazionale dell’Innovazione” (organizzato a Roma al Macro di Piazza Giustiniani), lo hanno accolto con uno striscione provocatorio: “Si scrive innovazione, si legge precarietà”. Protagonisti della protesta, supportata dalla rete dei Punti San Precario di Roma, lavoratrici e lavoratori – tra cui una donna al settimo mese di gravidanza – che da anni collaborano con degli enti parastatali: Italia Lavoro, Formez e Sviluppo Lazio e che questo pomeriggio sono intervenuti al convegno per denunciare “l’abuso della flessibilità e la precarietà istituzionalizzata all’interno delle agenzie tecniche che lavorano per conto della Pubblica Amministrazione”.

Il convegno è stato aperto da Umberto Vattani, presidente dell’Istituto per il Commercio Estero, condannato in primo grado a due anni e otto mesi per peculato, quando era capo della diplomazia italiana all’Ue e segretario generale della Farnesina. L’ex diplomatico era stato accusato dalla procura di Roma di avere speso “venticinquemila euro in telefonate con il cellulare di servizio”.

Dopo un’ora di dibattito (cui hanno partecipato il direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli e il giornalista del Sole 24 Ore Mario Platero), ha preso la parola il ministro Brunetta. Una volta concluso il suo intervento, due donne, precarie dell’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro, dalla platea hanno chiesto di poter fare qualche domanda. Il politico veneziano le ha invitate a salire sul palco e a presentarsi, ma appena hanno pronunciato la parola “precari”, l’onorevole Brunetta si è spazientito e senza nemmeno ascoltare quello che le due donne avevano da dire è sceso dal palco, dicendo: “Grazie, arrivederci. Questa è la peggiore Italia!”.

Dalla sala si è levato un coro di contestazioni contro la reazione del ministro, che ha fatto capire subito di non voler minimamente interloquire con i precari, ecco che allora i manifestanti lo hanno contestato: “Questa è la vostra innovazione, ministro? Sei un buffone, un pupazzo!”. E ancora: “Siamo noi precari che produciamo il Pil di questo Paese, andate a lavorare!”. Brunetta si è affrettato ad abbandonare il convegno, e a strappare lo striscione che i precari avevano srotolato davanti all’uscita per impedire che se ne andasse. E mentre le due donne che erano state invitate a salire sul palco hanno continuato ad esporre al microfono le ragioni della loro protesta alla gente seduta in sala, il ministro scortato dalle guardie del corpo è stato raggiunto da un’altra precaria della Pubblica Amministrazione, che ha cercato di sottoporgli le ragioni della contestazione, ma lui non si è voluto fermare ad ascoltarla.

Una volta fuori c’è stato un breve – ma duro – botta e risposta tra Brunetta e alcuni manifestanti, che ripetevano: “Ministro, la vera innovazione sono i precari della Pubblica Amministrazione, invece di ascoltare è andato via”. Brunetta si è prima fermato qualche secondo e poi è salito sull’auto blu, dicendo di avere un altro impegno istituzionale. E’ a questo punto che alcuni precari si sono piazzati davanti al mezzo, minacciando di farsi investire se l’auto non si fosse fermata. Le telecamere de ilfattoquotidiano.it riprendono tutto. L’autoveicolo parte, mentre uno dei precari viene strattonato, fino alla rottura della camicia, da uno degli organizzatori dell’evento che cercava di sgombrare il passaggio per far partire la vettura di rappresentanza del ministro. La protesta, poi, è continuata ancora all’interno della sala, dove manifestanti e organizzatori del convegno si sono scontrati verbalmente e fisicamente.

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Messaggio Da anna Mar 14 Giu - 22:39

Rassegna Stampa - Pagina 26 561231 e allora guarda anche il video

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Messaggio Da mambu Mer 15 Giu - 0:38

quasi quasi preferisco quelllo squadrista di Brunetta a tutti i sinistri che adesso coccolano i precari e che quando torneranno al governo gli andranno in culo tranquillamente come hanno sempre fatto Rassegna Stampa - Pagina 26 288808
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Messaggio Da ubik Mer 15 Giu - 0:57

mambu ha scritto:quasi quasi preferisco quelllo squadrista di Brunetta a tutti i sinistri che adesso coccolano i precari e che quando torneranno al governo gli andranno in culo tranquillamente come hanno sempre fatto Rassegna Stampa - Pagina 26 288808
calma, uno alla volta Rassegna Stampa - Pagina 26 378480 (e comunque come puoi preferire a qualunque cosa quell'essere? Suspect What a Face mi preoccupi)
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Messaggio Da mambu Mer 15 Giu - 1:18

e il tanto celebrato (anche da sinistra) Tremonti?

Quello che dovrebbe rappresentare lòa destra seria e moderata e che repubblica e compari coccolano perchè faccia le scarpe al boss?

Oggi ti esce con l'ennesima ricicciatura della Curva di Laffer, la teoria economica più sputtanata del mondo, che è stata applicata mille volte e non ha mai dato i risultati promessi, anzi: ha demolito le finanze pubbliche e spostato cumuli di ricchezza verso i riccastri e le attività finanziarie (invece che quelle produttive, come promette)
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Messaggio Da anna Mer 15 Giu - 1:24

Rassegna Stampa - Pagina 26 378480 io davanti a uno che non ha rispetto per le persone non faccio il confronto tra chi è peggio
Brunetta è pessimo, quando parla e quando agisce
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Messaggio Da anna Mer 15 Giu - 10:19

Rassegna Stampa - Pagina 26 La-luna-diventa-rossa-mercoledi-eclissi-totale-anc-1Fra poche ore la Luna diventerà "rossa" tanto che gli esperti per l'occasione la chiameranno proprio "luna rossa". Tutto questo grazie a un'eclissi totale, fenomeno che inizierà poco dopo le 21 di questa sera, e che sarà visibile a occchio nudo anche in Italia, tempo permettendo.
Stanto alle previsioni degli esperti, questa volta la luna dovrebbe apparire di un rosso molto scuro e opaco a causa della posizione che occuperà nel culmine dell'eclisse alle ore 22,12.
In quel momento, infatti, il nostro satellite si avvicinerà moltissimo alla parte centrale del cono d'ombra, ma non sarà solo questo a dare alla luna una colorazione tanto particolare. Le ceneri dei vulcani eruttati in Cile e in Islanda, infatti contribuiranno a imbrunire ulteriormente la tonalità di rosso.
''L'eclissi sarà ben visibile dall'Italia'', ha puntualizzato Elena Lazzaretto l'astronoma dell'osservatorio di Padova dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
L'eclissi inizierà alle ore 21,22, raggiungerà il culmine alle ore 22,12 e terminerà, uscendo dal cono d'ombra alle ore 23,03.
''E' fortunatamente un orario che si presta benissimo per tutti: non è' a tarda notte, come è successo in altri casi nel passato''.
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Messaggio Da mambu Mer 15 Giu - 10:46

anna ha scritto: Rassegna Stampa - Pagina 26 378480 io davanti a uno che non ha rispetto per le persone non faccio il confronto tra chi è peggio
Brunetta è pessimo, quando parla e quando agisce
Brunetta è un odiatore stizzoso, lo conosciamo da anni. Un mediocre intellettuale moooolto supponente. Ma le "teorie" economiche che lo guidano, neomarginaliste e monetariste, sono le stesse che hanno guidato, e guideranno, l'azione di governo di Bersani, Treu e soci. Teorie tra virgolette perchè per me sono i conti della serva coperti di ideologia.

A me importa poco di come è un governante; mi importa cosa fa. Comunque, per gli amanti del "siamo l'Italia migliore" ecco un pezzo su di lui

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Messaggio Da anna Mer 15 Giu - 11:29

mambu ha scritto:

A me importa poco di come è un governante; mi importa cosa fa.
sarò antica, ma non sono d'accordo. Io voglio essere rappresentata da persone perbene, non accetto di avere un ministro della Repubblica che non perde occasione per insultare la gente che lavora, così come non accetto di avere un premier puttaniere ( Rassegna Stampa - Pagina 26 561231 oggi mi va di parlare francese) oltre che corrotto, corruttore e tutto il resto, e potrei fare mille altri esempi di persone (?) che non sono degne di rappresentarci con i lauti compensi che percepiscono grazie a noi
Sul fatto poi che buona parte della nostra classe politica abbia un programma ( Rassegna Stampa - Pagina 26 30341 insomma, dire che ha un programma è forse troppo) raffazzonato, improvvisato, privo di contenuti, lontano dalle esigenze della società, mi sembra ci siano pochi dubbi
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