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Italiani a Londra 2012
4 partecipanti
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Pagina 7 di 7 • 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7
Re: Italiani a Londra 2012
luna ha scritto:
cmq per quel che mi riguarda se li possono tenere per loro...
è probabilmente una bufala
ubik- admin ubik
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Re: Italiani a Londra 2012
La ventenne modenese Cecilia Camellini ha conquistato il primo oro italiano alle Paralimpiadi di Londra. Cecilia (atleta non vedente) ha trionfato nei 100 stile libero S11 con un tempo di 1'07''29, segnando anche il nuovo record del mondo.
Al secondo posto la neozelandese Mary Fisher, al terzo la cinese Guizhi Li.
edit
in questi giorni ci sono poco e i giornali dedicano poco spazio alle Paralimpiadi Cecilia ha conquistato un altro oro e un bronzo, spero più tardi di trovare qualcosa
anna- admin anna
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Re: Italiani a Londra 2012
Paralimpiadi, Annalisa Minetti conquista
il bronzo nei 1500 metri
Si avvera il sogno di Annalisa Minetti, ex concorrente di Miss Italia e vincitrice nel '98 del festival di Sanremo.Alle Paralimpiadi di Londra 2012 è riuscita ad arrivare al terzo posto nei 1500 metri piani femminili, categoria T12, con il tempo di 4:48.88.
La cantante ha fatto registrare il record del mondo nelle sua categoria T11 per non vendenti, accorpata in questa specialità olimpica alla T12. Primo posto per la russa Elena Pautova con un tempo di 4:37.65 e bronzo per la spagnola Elena Congost con 4:43.53.
presumo che la spagnola abbia vinto l'argento
fonte
il bronzo nei 1500 metri
Si avvera il sogno di Annalisa Minetti, ex concorrente di Miss Italia e vincitrice nel '98 del festival di Sanremo.Alle Paralimpiadi di Londra 2012 è riuscita ad arrivare al terzo posto nei 1500 metri piani femminili, categoria T12, con il tempo di 4:48.88.
La cantante ha fatto registrare il record del mondo nelle sua categoria T11 per non vendenti, accorpata in questa specialità olimpica alla T12. Primo posto per la russa Elena Pautova con un tempo di 4:37.65 e bronzo per la spagnola Elena Congost con 4:43.53.
presumo che la spagnola abbia vinto l'argento
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anna- admin anna
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Re: Italiani a Londra 2012
Paralimpiadi di Londra
Zanardi è (ancora) d'oro
«E' un oro che ha un significato enorme – ha detto Zanardi dopo il traguardo – Non posso però dire di essere stupito, sapevo di essere in forma»
Grande impresa di Alex Zanardi, che vince la medaglia d'oro nella prova a cronometro della handbike, categoria H4, alle Paralimpiadi di Londra. Per l'ex pilota di Formula 1 è il coronamento di un percorso cominciato a fine 2009 e che ora si concretizza con il risultato più bello all'interno di una stagione che lo ha visto trionfare, nelle prove in linea, alla maratona di New York e a quella di Roma. «E' un oro che ha un significato enorme – ha detto dopo il traguardo – Non posso però dire di essere stupito, sapevo di essere in forma».
DOMINIO - Questa cronometro di 16 km, disputata sul circuito di Brands Hatch dove ottenne la prima pole position della carriera in una gara di Formula 3000, lo ha visto dominare dal primo all'ultimo metro imponendosi davanti al tedesco Norbert Mosandl e allo statunitense Oscar Sanchez. Alex è passato in testa al termine del primo giro, dopo 8 km, già con 14” di vantaggio su Mosandl e poi ha incrementato il passo andando in progressione fino al 24'50”22 conclusivo. Il tedesco è arrivato a 27”, mentre Sanchez è staccato addirittura di 45”.
SOGNO TRIPLETE - La Paralimpiade di Alex non si conclude comunque oggi. Domani c'è già la possibilità di un grande bis con la prova in linea, per la quale è indicato come favorito, mentre sabato ci sarà l'ultima fatica con la prova in staffetta. Tre gare come Usain Bolt, il primo oro è già in carniere, la corsa al triplete siglato dal giamaicano nelle Olimpiadi del mese scorso è appena cominciata.
fonte
Zanardi è (ancora) d'oro
«E' un oro che ha un significato enorme – ha detto Zanardi dopo il traguardo – Non posso però dire di essere stupito, sapevo di essere in forma»
Grande impresa di Alex Zanardi, che vince la medaglia d'oro nella prova a cronometro della handbike, categoria H4, alle Paralimpiadi di Londra. Per l'ex pilota di Formula 1 è il coronamento di un percorso cominciato a fine 2009 e che ora si concretizza con il risultato più bello all'interno di una stagione che lo ha visto trionfare, nelle prove in linea, alla maratona di New York e a quella di Roma. «E' un oro che ha un significato enorme – ha detto dopo il traguardo – Non posso però dire di essere stupito, sapevo di essere in forma».
DOMINIO - Questa cronometro di 16 km, disputata sul circuito di Brands Hatch dove ottenne la prima pole position della carriera in una gara di Formula 3000, lo ha visto dominare dal primo all'ultimo metro imponendosi davanti al tedesco Norbert Mosandl e allo statunitense Oscar Sanchez. Alex è passato in testa al termine del primo giro, dopo 8 km, già con 14” di vantaggio su Mosandl e poi ha incrementato il passo andando in progressione fino al 24'50”22 conclusivo. Il tedesco è arrivato a 27”, mentre Sanchez è staccato addirittura di 45”.
SOGNO TRIPLETE - La Paralimpiade di Alex non si conclude comunque oggi. Domani c'è già la possibilità di un grande bis con la prova in linea, per la quale è indicato come favorito, mentre sabato ci sarà l'ultima fatica con la prova in staffetta. Tre gare come Usain Bolt, il primo oro è già in carniere, la corsa al triplete siglato dal giamaicano nelle Olimpiadi del mese scorso è appena cominciata.
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anna- admin anna
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Re: Italiani a Londra 2012
Paralimpiadi, straordinaria Assunta Legnante: la napoletana, prima atleta europea a partecipare a un’Olimpiade (Pechino 2008) e a una Paralimpiade, ha regalato il quarto oro all'Italia con il primo lancio, a 16 m e 74 cm (che ha frantumato il suo precedente record del mondo)
Assunta ha poi eseguito una serie di lanci mediamente superiori di oltre quattro metri rispetto ai getti delle sue avversarie
Assunta ha poi eseguito una serie di lanci mediamente superiori di oltre quattro metri rispetto ai getti delle sue avversarie
anna- admin anna
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Re: Italiani a Londra 2012
Il lancio più bello di Assunta Legnante: “Olimpiadi 2016 con i normodotati”
La lanciatrice del peso, oro alle Paralimpiadi di Londra, ha un sogno: ritornare a gareggiare ai Giochi dopo l'esperienza di Pechino e, soprattutto, dopo la malattia che l'ha resa cieca. Lo dice al Fatto.it: "Lo sento, ce l’ho nelle braccia, mi serve solo un po’ di allenamento serio"
Tre ori, speciali. Lo sono sempre del resto, ma questi forse ancor di più. Assunta, Alex e Martina: così diversi e così uguali, nel giorno del trionfo. Speciali, appunto: per l’Italia, perché arrivano insieme, in una Paralimpiade e non in una gara qualsiasi. Ma speciali soprattutto per loro, perché si tratta di una vittoria non solo sportiva. Il successo della Martina Caironi nei 100 metri T42 arriva a sera inoltrata, quando a Casa Italia già si festeggia col “factotum” De Pellegrin: portabandiera, oro paralimpico e anche coppiere. Un brindisi in più per Martina, che se lo merita tutto: oro e record del mondo per la 20enne di Bergamo, che 5 anni fa ha perso la gamba sinistra in un incidente stradale e oggi corre più veloce di tutti.
La storia di Alex Zanardi la conoscono in molti. Pilota di successo, tra Formula 1 e Formula Cart, fino a quel maledetto incidente nel 2001, in cui rischiò la vita e perse entrambe le gambe. Alex, pur avendo ricevuto l’estrema unzione, non è morto. Si è ripreso e da quel giorno ha fatto un po’ di tutto: è tornato in pista a bordo di una vettura appositamente modificata, è diventato anche presentatore televisivo. Ma non era abbastanza. E allora si è reinventato campione di handbike: in pochi anni è diventato il numero uno. Velocissimo, come sempre: perché i quasi 40 chilometri orari di media con cui ha vinto ieri la prova a cronometro non saranno i 300 e passa dell’automobilismo, ma certo non sono poca cosa. Dopo la vittoria ha ringraziato i tifosi (“Mi avete davvero toccato il cuore con il vostro supporto”) ma anche la dea bendata: “Ho avuto tantissimo nella vita”.
E poi c’è Assunta Legnante. Lei non è la prima volta che sale su un podio internazionale. Aveva partecipato alle Olimpiadi di Pechino, quattro anni fa. Ed era stata campionessa europea indoor nel 2007, ad esempio. Ma allora vedeva. Poi la malattia: un glaucoma congenito, perde prima l’occhio destro, poi anche il sinistro e nonostante diversi interventi chirurgici è diventata cieca. Oggi sorride, è campionessa paralimpica. E dice: “Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino ed il Comitato Paralimpico: non si tratta solo di sport, per me questo vuol dire ricominciare a vivere”.
Per lei in fondo più di tutti gli altri. Perché nella vita non era una studentessa, o un pilota, o altro: lei era una campionessa di getto del peso. E oggi lo è di nuovo. Ma non è stato facile. “Quando ho perso la vista anche dal secondo occhio ho passato momenti davvero duri” ha raccontato a ilfattoquotidiano.it. “Non riuscivo più a pensare allo sport, a considerarmi un’atleta. Devo molto alla Federazione: mi hanno fatta sentire importante, mi hanno aiutata a trovare questa nuova strada. Hanno fatto davvero un gran lavoro”. Un lavoro particolare, nel suo caso: più psicologico che tecnico. “Da questo punto di vista in effetti non ho molti problemi: ricordo bene i movimenti. Il difficile è stato trovare le motivazioni, rimettermi in forma”.
Un’operazione andata a buon fine, come testimonia l’oro e il record mondiale di categoria. Ma fino a un certo punto: “Tra la malattia, gli interventi e il trauma sono stata ferma quasi tre anni – ha spiegato – Negli ultimi mesi ho fatto davvero il minimo per poter arrivare a Londra in una condizione decente, ma posso migliorare tantissimo”. Parole che aprono prospettive sorprendenti. Assunta lancia fino a 16,74 metri, il suo primato è di 19,20. Risale al 2002, ma non è lontanissimo. E ancor più vicina è la misura di 18.55, il minimo di qualificazione olimpica. “Io lo sento, ce l’ho nelle braccia, mi serve solo un po’ di allenamento serio”.
E allora Assunta da Napoli rilancia. All’orizzonte, fra quattro anni, ci sono i Giochi di Rio de Janeiro. Quelli Paralimpici, certo, per una grande doppietta. Ma anche quelli Olimpici, per un ritorno da fiaba a lieto fine. “Sarebbe bellissimo”, sussurra. E sorride. Usa il condizionale, non vuole promettere nulla. Ma ci crede.
ilfatoquotidiano
La lanciatrice del peso, oro alle Paralimpiadi di Londra, ha un sogno: ritornare a gareggiare ai Giochi dopo l'esperienza di Pechino e, soprattutto, dopo la malattia che l'ha resa cieca. Lo dice al Fatto.it: "Lo sento, ce l’ho nelle braccia, mi serve solo un po’ di allenamento serio"
Tre ori, speciali. Lo sono sempre del resto, ma questi forse ancor di più. Assunta, Alex e Martina: così diversi e così uguali, nel giorno del trionfo. Speciali, appunto: per l’Italia, perché arrivano insieme, in una Paralimpiade e non in una gara qualsiasi. Ma speciali soprattutto per loro, perché si tratta di una vittoria non solo sportiva. Il successo della Martina Caironi nei 100 metri T42 arriva a sera inoltrata, quando a Casa Italia già si festeggia col “factotum” De Pellegrin: portabandiera, oro paralimpico e anche coppiere. Un brindisi in più per Martina, che se lo merita tutto: oro e record del mondo per la 20enne di Bergamo, che 5 anni fa ha perso la gamba sinistra in un incidente stradale e oggi corre più veloce di tutti.
La storia di Alex Zanardi la conoscono in molti. Pilota di successo, tra Formula 1 e Formula Cart, fino a quel maledetto incidente nel 2001, in cui rischiò la vita e perse entrambe le gambe. Alex, pur avendo ricevuto l’estrema unzione, non è morto. Si è ripreso e da quel giorno ha fatto un po’ di tutto: è tornato in pista a bordo di una vettura appositamente modificata, è diventato anche presentatore televisivo. Ma non era abbastanza. E allora si è reinventato campione di handbike: in pochi anni è diventato il numero uno. Velocissimo, come sempre: perché i quasi 40 chilometri orari di media con cui ha vinto ieri la prova a cronometro non saranno i 300 e passa dell’automobilismo, ma certo non sono poca cosa. Dopo la vittoria ha ringraziato i tifosi (“Mi avete davvero toccato il cuore con il vostro supporto”) ma anche la dea bendata: “Ho avuto tantissimo nella vita”.
E poi c’è Assunta Legnante. Lei non è la prima volta che sale su un podio internazionale. Aveva partecipato alle Olimpiadi di Pechino, quattro anni fa. Ed era stata campionessa europea indoor nel 2007, ad esempio. Ma allora vedeva. Poi la malattia: un glaucoma congenito, perde prima l’occhio destro, poi anche il sinistro e nonostante diversi interventi chirurgici è diventata cieca. Oggi sorride, è campionessa paralimpica. E dice: “Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino ed il Comitato Paralimpico: non si tratta solo di sport, per me questo vuol dire ricominciare a vivere”.
Per lei in fondo più di tutti gli altri. Perché nella vita non era una studentessa, o un pilota, o altro: lei era una campionessa di getto del peso. E oggi lo è di nuovo. Ma non è stato facile. “Quando ho perso la vista anche dal secondo occhio ho passato momenti davvero duri” ha raccontato a ilfattoquotidiano.it. “Non riuscivo più a pensare allo sport, a considerarmi un’atleta. Devo molto alla Federazione: mi hanno fatta sentire importante, mi hanno aiutata a trovare questa nuova strada. Hanno fatto davvero un gran lavoro”. Un lavoro particolare, nel suo caso: più psicologico che tecnico. “Da questo punto di vista in effetti non ho molti problemi: ricordo bene i movimenti. Il difficile è stato trovare le motivazioni, rimettermi in forma”.
Un’operazione andata a buon fine, come testimonia l’oro e il record mondiale di categoria. Ma fino a un certo punto: “Tra la malattia, gli interventi e il trauma sono stata ferma quasi tre anni – ha spiegato – Negli ultimi mesi ho fatto davvero il minimo per poter arrivare a Londra in una condizione decente, ma posso migliorare tantissimo”. Parole che aprono prospettive sorprendenti. Assunta lancia fino a 16,74 metri, il suo primato è di 19,20. Risale al 2002, ma non è lontanissimo. E ancor più vicina è la misura di 18.55, il minimo di qualificazione olimpica. “Io lo sento, ce l’ho nelle braccia, mi serve solo un po’ di allenamento serio”.
E allora Assunta da Napoli rilancia. All’orizzonte, fra quattro anni, ci sono i Giochi di Rio de Janeiro. Quelli Paralimpici, certo, per una grande doppietta. Ma anche quelli Olimpici, per un ritorno da fiaba a lieto fine. “Sarebbe bellissimo”, sussurra. E sorride. Usa il condizionale, non vuole promettere nulla. Ma ci crede.
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Re: Italiani a Londra 2012
Alex Zanardi, bis d'oro alle Paralimpiadi
Nella handbike vince anche la 64 km
Doppietta d'oro nella handbike per Alex Zanardi alle Paralimpiadi di Londra. L'ex pilota azzurro di Formula 1 ha vinto anche la gara su strada di 64 km categoria H4, con il tempo di 2h00'32" e ha preceduto il sudafricano Ernst van Dyk (argento) ed il belga Wim Decleir (bronzo).
Due giorni fa Zanardi aveva già trionfato nella 16 km a cronometro.
fonte
Nella handbike vince anche la 64 km
Doppietta d'oro nella handbike per Alex Zanardi alle Paralimpiadi di Londra. L'ex pilota azzurro di Formula 1 ha vinto anche la gara su strada di 64 km categoria H4, con il tempo di 2h00'32" e ha preceduto il sudafricano Ernst van Dyk (argento) ed il belga Wim Decleir (bronzo).
Due giorni fa Zanardi aveva già trionfato nella 16 km a cronometro.
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Re: Italiani a Londra 2012
anna ha scritto:Paralimpiadi, Annalisa Minetti conquista
il bronzo nei 1500 metri...
continuerò a non perdornarle lo scippo fatto a sanremo ai danni della antonella ruggiero, mi pare nel 98 o 99, ma in questa impresa l'ho veramente ammirata molto
ubik- admin ubik
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