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ESC Eurovision Song Contest 2014
4 partecipanti
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
Eurovision Song Contest 2014: per la Svizzera il ticinese SebAlter
Conclusa da poco, in diretta su LA2 (per la Svizzera italiana) e con il commento di Alessandro Bertoglio e Sandy Altermatt, la finale di Eurosong 2014, la selezione con cui viene scelto il rappresentante della Svizzera all’Eurovision Song Contest. Sei i finalisti che si sono susseguiti sul palco della Bodensee Arena di Kreuzlingen (sul lago di Costanza):
La vittoria è andata al ticinese SebAlter – scelto da un mix di televoto e una apposita giuria composta da 10 persone – che ora avrà l’arduo compito di difendere la bandiera Svizzera al prossimo Eurovision Song Contest sul palco di Copenaghen
Ospite speciale della serata Emmelie de Forest che si è esibita con la ormai conosciutissima Only Teardrops e, nei vari frammenti dedicati alle passate edizioni, la nostra Nina Zilli e Insieme di Toto Cutugno. Nel momento cover, da segnalare l’omaggio di Nino Colonna alla musica italiana, con il brano L’italiano di Toto Cutugno (Sanremo 1983).
http://eurofestivalnews.com/
Conclusa da poco, in diretta su LA2 (per la Svizzera italiana) e con il commento di Alessandro Bertoglio e Sandy Altermatt, la finale di Eurosong 2014, la selezione con cui viene scelto il rappresentante della Svizzera all’Eurovision Song Contest. Sei i finalisti che si sono susseguiti sul palco della Bodensee Arena di Kreuzlingen (sul lago di Costanza):
La vittoria è andata al ticinese SebAlter – scelto da un mix di televoto e una apposita giuria composta da 10 persone – che ora avrà l’arduo compito di difendere la bandiera Svizzera al prossimo Eurovision Song Contest sul palco di Copenaghen
Ospite speciale della serata Emmelie de Forest che si è esibita con la ormai conosciutissima Only Teardrops e, nei vari frammenti dedicati alle passate edizioni, la nostra Nina Zilli e Insieme di Toto Cutugno. Nel momento cover, da segnalare l’omaggio di Nino Colonna alla musica italiana, con il brano L’italiano di Toto Cutugno (Sanremo 1983).
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picpiera- inviata specialissima
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
La Finlandia ha scelto i Softengine con “Something better”
Una band per la Finlandia. Saranno i Softengine a rappresentare il paese al prossimo Eurovision Song Contest col brano “Something better”. Hanno vinto la selezione nazionale, che organizzata su più serate ha visto sfidarsi all’ultimo atto otto artisti. Già vincitori del primo live, hanno evitato la semifinale, staccando direttamente il biglietto per la finale e poi si sono portati a casa il biglietto per Copenaghen grazie al voto misto di pubblico da casa e giuria.
I cinque ragazzi (Topi Latukka voce e chitarra, Ossi Mäkelä chitarra e tastiere, Eero Keskinen al basso, Henri Oskár alle tastiere e Tuomo Alarinta alla batteria) hanno superato Mikko Pohjola e le MIAU. Nati nel 201, il loro primo album autoprodotto ha avuto un buon successo, tanto da garntire loro la firma con una major che adesso li accompgnerà in questa avventura eurovisiva e produrrà il loro nuovo lavoro. Fra le loro influenze dichiarate ci sono Coldplay, Thiry Seconds to Mars e la band punk rock finlandese dei Dico Ensemble.
L’ultima band nel vero senso della parola a rappresentare la Finlandia erano stati i Terasbetoni nel 2008 (ventiduesimi in finale) ma giusto due anni prima i Lordi avevano regalato l’unico successo al paese. Nel 2009 era toccato alla ensemble dance Waldo’s People e poi al duo delle Kunkuiskajaat. La Finlandia si esibirà nella semifinale di giovedì 8, quando voterà l’Italia.
http://eurofestivalnews.com/
Una band per la Finlandia. Saranno i Softengine a rappresentare il paese al prossimo Eurovision Song Contest col brano “Something better”. Hanno vinto la selezione nazionale, che organizzata su più serate ha visto sfidarsi all’ultimo atto otto artisti. Già vincitori del primo live, hanno evitato la semifinale, staccando direttamente il biglietto per la finale e poi si sono portati a casa il biglietto per Copenaghen grazie al voto misto di pubblico da casa e giuria.
I cinque ragazzi (Topi Latukka voce e chitarra, Ossi Mäkelä chitarra e tastiere, Eero Keskinen al basso, Henri Oskár alle tastiere e Tuomo Alarinta alla batteria) hanno superato Mikko Pohjola e le MIAU. Nati nel 201, il loro primo album autoprodotto ha avuto un buon successo, tanto da garntire loro la firma con una major che adesso li accompgnerà in questa avventura eurovisiva e produrrà il loro nuovo lavoro. Fra le loro influenze dichiarate ci sono Coldplay, Thiry Seconds to Mars e la band punk rock finlandese dei Dico Ensemble.
L’ultima band nel vero senso della parola a rappresentare la Finlandia erano stati i Terasbetoni nel 2008 (ventiduesimi in finale) ma giusto due anni prima i Lordi avevano regalato l’unico successo al paese. Nel 2009 era toccato alla ensemble dance Waldo’s People e poi al duo delle Kunkuiskajaat. La Finlandia si esibirà nella semifinale di giovedì 8, quando voterà l’Italia.
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
picpiera ha scritto:Eurovision Song Contest 2014: per la Svizzera il ticinese SebAlter
...Nel momento cover, da segnalare l’omaggio di Nino Colonna alla musica italiana, con il brano L’italiano di Toto Cutugno (Sanremo 1983)....
piera, grazie mille per la fondamentale segnalazione
il brano non è nemmeno male, ma la pronunciaaaaaaaaaaa...
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
picpiera ha scritto:La Finlandia ha scelto i Softengine con “Something better”...
mi piaceva di più quella dell'anno scorso, la sposa da discoteca
posso dire comunque che mi piacciono tutte più della nostra?
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
ubik ha scritto:mi piaceva di più quella dell'anno scorso, la sposa da discotecapicpiera ha scritto:La Finlandia ha scelto i Softengine con “Something better”...
posso dire comunque che mi piacciono tutte più della nostra?
picpiera- inviata specialissima
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
Eurovision 2014: la Georgia sceglie Mariko Ebralidze e gli Shin
La tv georgiana GPB, attraverso i rappresentanti dello scorso anno Nodi e Sophie, ha svelato quest’oggi che saranno gli Shin, accompagnati dalla cantante Mariko Ebralidze, a difendere la bandiera della Georgia all’Eurovision Song Contest 2014.
Una scelta “popolare”. Gli Shin sono infatti un ensemble di successo nel paese caucasico e non solo, noto per il loro sofisticato mix di stili legato alle radici della musica popolare. Il nome scelto è emblematico: shin in georgiano significa “tornare a casa”. Popolari anche gli strumenti utilizzati dal quartetto. Ai più comuni, chitarra, basso e percussioni, si uniscono due elementi tradizionali georgiani: il panduri e il doli.
Il gruppo, originariamente un trio, si è formato in Germania nel 1998 dall’incontro fra Zaza Miminoshvili, Zurab J. Gagnidze e Aleksandre Chumburidze. Nel 2002 si è unito a loro Mamuka Gaganidze. Descrivono la loro musica in modo davvero affascinante: “Le nostre sonorità si pongono come il punto d’incontro fra la Georgia e il mondo. I giochi di voce, l’intricata polifonia e il virtuosismo musicale tipici del paese si fondono con il jazz, il funk, la fusion, il flamenco, la musica carnatica“.
Della carriera della vocalist Mariko Ebralidze si conosce poco ma in rete sono diversi i video che la vedono protagonista in esperienze musicali live di vario tipo, dal pop, alla dance, alla musica classica e liturgica e sanciscono la sua versatilità musicale. Il brano con cui concorreranno nella prossima edizione dell’Eurovision sarà annunciato nelle prossime settimane.
http://eurofestivalnews.com/
La tv georgiana GPB, attraverso i rappresentanti dello scorso anno Nodi e Sophie, ha svelato quest’oggi che saranno gli Shin, accompagnati dalla cantante Mariko Ebralidze, a difendere la bandiera della Georgia all’Eurovision Song Contest 2014.
Una scelta “popolare”. Gli Shin sono infatti un ensemble di successo nel paese caucasico e non solo, noto per il loro sofisticato mix di stili legato alle radici della musica popolare. Il nome scelto è emblematico: shin in georgiano significa “tornare a casa”. Popolari anche gli strumenti utilizzati dal quartetto. Ai più comuni, chitarra, basso e percussioni, si uniscono due elementi tradizionali georgiani: il panduri e il doli.
Il gruppo, originariamente un trio, si è formato in Germania nel 1998 dall’incontro fra Zaza Miminoshvili, Zurab J. Gagnidze e Aleksandre Chumburidze. Nel 2002 si è unito a loro Mamuka Gaganidze. Descrivono la loro musica in modo davvero affascinante: “Le nostre sonorità si pongono come il punto d’incontro fra la Georgia e il mondo. I giochi di voce, l’intricata polifonia e il virtuosismo musicale tipici del paese si fondono con il jazz, il funk, la fusion, il flamenco, la musica carnatica“.
Della carriera della vocalist Mariko Ebralidze si conosce poco ma in rete sono diversi i video che la vedono protagonista in esperienze musicali live di vario tipo, dal pop, alla dance, alla musica classica e liturgica e sanciscono la sua versatilità musicale. Il brano con cui concorreranno nella prossima edizione dell’Eurovision sarà annunciato nelle prossime settimane.
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
Malta ha deciso: il country dei Firelight all’Eurovision
Si è conclusa poco fa la finale del MESC (Malta Eurovision Song Contest), trasmessa in diretta dalla tv pubblica maltese PBS a partire dalle ore 20:45, per stabilire chi inviare a Copenaghen a difendere i colori della piccola isola del Mediterraneo. La scelta è caduta sul gruppo dei Firelight che hanno trionfato portando un brano in lingua inglese dal titolo Coming home, composta da Richard Micallef. Un gruppo nato da poco, che vede spiccare le voci di Richard Edwards e Michelle Mifsud, un tempo solisti.
Una canzone dal sapore country orecchiabile ed originale, un genere abbastanza inedito rispetto alle passate scelte maltesi (di solito distanti dal country/folk), che è riuscita a prevalere sui favoriti della vigilia che erano i giovani Daniel Testa, la cui One last ride si è fermata al secondo posto, e Jessika (Muscat) che con Hypnotica era risultata la più votata al televoto ma non è riuscita ad arrivare in top-3 (il terzo posto lo conquisterà invece De Bee). Coming home, solo quarta al televoto, ha potuto vincere grazie al supporto della giuria (composta da cinque esperti internazionali), prevalendo così sugli altri 13 finalisti qualificati dopo la semifinale trasmessa venerdì 7 febbraio, ove pure non sono mancate sorprese (su tutte le eliminazioni “eccellenti” di Fabrizio Faniello e di Miriam Christine). Ricordiamo che, come tradizione degli ultimi anni, una fetta d’Italia era presente nella giuria maltese grazie alla presenza fra i votanti di Nicola Caligiore, delegato Rai.
La finale, infarcita di numerose interruzioni pubblicitarie, è andata in onda dal Ta’ Qali Center, sede che ospita ormai da diversi anni lo show per la selezione nazionale maltese. Una serata fiume, musicalmente molto godibile nonostante le quattro ore di durata (come nella migliore – o peggiore – tradizione sanremese), con diverse canzoni interessanti, che ha visto la proclamazione del vincitore avvenire intorno alla mezzanotte. Cerimonieri della finale Moira Delia, presentatrice locale, affiancata da due “glorie” nazionali dell’ESC, ovvero Gianluca Bezzina (in gara lo scorso anno ottenne un brillante 8° posto) ed Ira Losco (che sfiorò una storica vittoria per Malta nel lontano 2002, in Estonia).
Una serata impreziosita anche da diversi ospiti “eurofestivalieri”: Gaia Cauchi, la bimba fresca vincitrice dell’ultimo Junior Eurovision Song Contest; SebAlter, il giovane ticinese prossimo rappresentante eurovisivo per la Svizzera, che ha eseguito la sua originale Hunter of Stars ed Emmelie de Forest, la danese vincitrice in carica che è riuscita a presentare, nonostante un iniziale problema tecnico, la canzone Rainmaker che sarà il tema musicale ufficiale del prossimo Eurovision Song Contest, con il supporto di tutti i finalisti maltesi (un coro ed una esibizione simile dovremmo rivederli a maggio con tutti i finalisti). A completare il parterre della serata anche i Winter Moods, interessante band locale dal sound internazionale, ed il duo comico Gorg u Pawlu, che pure hanno dato vita ad una stravagante performance musicale.
Ricordiamo che Malta parteciperà alla seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest, quella in cui l’Italia ha diritto di voto
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Si è conclusa poco fa la finale del MESC (Malta Eurovision Song Contest), trasmessa in diretta dalla tv pubblica maltese PBS a partire dalle ore 20:45, per stabilire chi inviare a Copenaghen a difendere i colori della piccola isola del Mediterraneo. La scelta è caduta sul gruppo dei Firelight che hanno trionfato portando un brano in lingua inglese dal titolo Coming home, composta da Richard Micallef. Un gruppo nato da poco, che vede spiccare le voci di Richard Edwards e Michelle Mifsud, un tempo solisti.
Una canzone dal sapore country orecchiabile ed originale, un genere abbastanza inedito rispetto alle passate scelte maltesi (di solito distanti dal country/folk), che è riuscita a prevalere sui favoriti della vigilia che erano i giovani Daniel Testa, la cui One last ride si è fermata al secondo posto, e Jessika (Muscat) che con Hypnotica era risultata la più votata al televoto ma non è riuscita ad arrivare in top-3 (il terzo posto lo conquisterà invece De Bee). Coming home, solo quarta al televoto, ha potuto vincere grazie al supporto della giuria (composta da cinque esperti internazionali), prevalendo così sugli altri 13 finalisti qualificati dopo la semifinale trasmessa venerdì 7 febbraio, ove pure non sono mancate sorprese (su tutte le eliminazioni “eccellenti” di Fabrizio Faniello e di Miriam Christine). Ricordiamo che, come tradizione degli ultimi anni, una fetta d’Italia era presente nella giuria maltese grazie alla presenza fra i votanti di Nicola Caligiore, delegato Rai.
La finale, infarcita di numerose interruzioni pubblicitarie, è andata in onda dal Ta’ Qali Center, sede che ospita ormai da diversi anni lo show per la selezione nazionale maltese. Una serata fiume, musicalmente molto godibile nonostante le quattro ore di durata (come nella migliore – o peggiore – tradizione sanremese), con diverse canzoni interessanti, che ha visto la proclamazione del vincitore avvenire intorno alla mezzanotte. Cerimonieri della finale Moira Delia, presentatrice locale, affiancata da due “glorie” nazionali dell’ESC, ovvero Gianluca Bezzina (in gara lo scorso anno ottenne un brillante 8° posto) ed Ira Losco (che sfiorò una storica vittoria per Malta nel lontano 2002, in Estonia).
Una serata impreziosita anche da diversi ospiti “eurofestivalieri”: Gaia Cauchi, la bimba fresca vincitrice dell’ultimo Junior Eurovision Song Contest; SebAlter, il giovane ticinese prossimo rappresentante eurovisivo per la Svizzera, che ha eseguito la sua originale Hunter of Stars ed Emmelie de Forest, la danese vincitrice in carica che è riuscita a presentare, nonostante un iniziale problema tecnico, la canzone Rainmaker che sarà il tema musicale ufficiale del prossimo Eurovision Song Contest, con il supporto di tutti i finalisti maltesi (un coro ed una esibizione simile dovremmo rivederli a maggio con tutti i finalisti). A completare il parterre della serata anche i Winter Moods, interessante band locale dal sound internazionale, ed il duo comico Gorg u Pawlu, che pure hanno dato vita ad una stravagante performance musicale.
Ricordiamo che Malta parteciperà alla seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest, quella in cui l’Italia ha diritto di voto
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
Islanda, all’Eurovision 2014 i Pollapönk con “Enga fordóma”
L’Islanda ha deciso: sarà la band dei Pollapönk col brano “Enga fordóma” (Nessun pregiudizio) a rappresentare il paese al prossimo Eurovision Song Contest. Il gruppo, fra i favoriti dopo le semifinali, è arrivato all’ultimo atto insieme ad altri quattro aristi (l’attrice Sigríður Eyrún Friðriksdóttir, la calciatrice cantante Greta Mjöll Samúelsdóttir, il tenore di formazione italiana Gissur Páll Gissurarson, la band dei F.U.N.K e Ásdís María Viðarsdóttir). Un misto fra televoto e giurie ha decretato i due superfinalisti ed alla fine la band nella sfida a due finale Sigríður Eyrún Friðriksdóttir grazie al televoto.
Il palco eurovisivo sarà la consacrazione per questa band nata inizialmente come un duo nel 2006, che ha già all’attivo tre album e diverse canzoni di buon successo radiofonico in Islanda. Inizialmente rivolti soprattutto ai giovanissimi (il progetto nasce nell’Università islandese dell’Educazione e il primo album altro non era che una produzione per la loro tesi di laurea), gradualmente ha allargato i propri orizzonti ed oggi i Pollapönk si definiscono “una band per tutti”, continuando a fare musica con testi a sfondo sociale come questo, cantato in inglese ed islandese. L’Islanda canterà nella prima metà della prima semifinale, martedì 6 maggio. Nelle ultime sei edizioni il paese è sempre entrato in finale, chiudendo poi nelle posizioni di retroguardia, tranne che nel 2009 quando Yohanna chiuse seconda alle spalle di Alexander Rybak con il brano “Is it true?”.
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L’Islanda ha deciso: sarà la band dei Pollapönk col brano “Enga fordóma” (Nessun pregiudizio) a rappresentare il paese al prossimo Eurovision Song Contest. Il gruppo, fra i favoriti dopo le semifinali, è arrivato all’ultimo atto insieme ad altri quattro aristi (l’attrice Sigríður Eyrún Friðriksdóttir, la calciatrice cantante Greta Mjöll Samúelsdóttir, il tenore di formazione italiana Gissur Páll Gissurarson, la band dei F.U.N.K e Ásdís María Viðarsdóttir). Un misto fra televoto e giurie ha decretato i due superfinalisti ed alla fine la band nella sfida a due finale Sigríður Eyrún Friðriksdóttir grazie al televoto.
Il palco eurovisivo sarà la consacrazione per questa band nata inizialmente come un duo nel 2006, che ha già all’attivo tre album e diverse canzoni di buon successo radiofonico in Islanda. Inizialmente rivolti soprattutto ai giovanissimi (il progetto nasce nell’Università islandese dell’Educazione e il primo album altro non era che una produzione per la loro tesi di laurea), gradualmente ha allargato i propri orizzonti ed oggi i Pollapönk si definiscono “una band per tutti”, continuando a fare musica con testi a sfondo sociale come questo, cantato in inglese ed islandese. L’Islanda canterà nella prima metà della prima semifinale, martedì 6 maggio. Nelle ultime sei edizioni il paese è sempre entrato in finale, chiudendo poi nelle posizioni di retroguardia, tranne che nel 2009 quando Yohanna chiuse seconda alle spalle di Alexander Rybak con il brano “Is it true?”.
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
L’Ungheria all’ESC 2014 con “Running” di András Kállay-Saunders
Si è appena conclusa la finale di A Dal 2014, la selezione ungherese per l’Eurovision Song Contest. Salirà sul palco di Copenaghen con la bandiera “magiara” il 29enne András Kállay-Saunders con Running.
Otto gli artisti ai nastri di partenza questa sera, ma dopo le esibizioni la giuria ha selezionato quattro superfinalisti. Oltre a Kállay-Saunders avevano superato la fase Bogi con We all, i Fool Moon con It can’t be over e Viktor Király con Running out of time. András ha poi ottenuto il maggior numero di voti da casa.
András Kállay-Saunders è nato e cresciuto a New York, figlio della modella ungherese Katalin Kállay e del musicista statunitense Fernando Saunders. Nel 2011 si sposta in Ungheria e per puro caso decide di partecipare ai provini del talent show Megasztár in cui si classificherà poi quarto, ottenendo un contratto con la Universal Music. Sceglie così di trasferirsi definitivamente in Ungheria.
Ha già partecipato alle selezioni ungheresi per l’Eurovision lo scorso anno con il brano My baby, primo classificato per la giuria di qualità in finale, poi battuto al televoto da ByeAlex con Kedvesem (10° posto in finale a Malmoe). La vittoria di quest’anno suona come un vero e proprio riscatto.
http://eurofestivalnews.com/
Si è appena conclusa la finale di A Dal 2014, la selezione ungherese per l’Eurovision Song Contest. Salirà sul palco di Copenaghen con la bandiera “magiara” il 29enne András Kállay-Saunders con Running.
Otto gli artisti ai nastri di partenza questa sera, ma dopo le esibizioni la giuria ha selezionato quattro superfinalisti. Oltre a Kállay-Saunders avevano superato la fase Bogi con We all, i Fool Moon con It can’t be over e Viktor Király con Running out of time. András ha poi ottenuto il maggior numero di voti da casa.
András Kállay-Saunders è nato e cresciuto a New York, figlio della modella ungherese Katalin Kállay e del musicista statunitense Fernando Saunders. Nel 2011 si sposta in Ungheria e per puro caso decide di partecipare ai provini del talent show Megasztár in cui si classificherà poi quarto, ottenendo un contratto con la Universal Music. Sceglie così di trasferirsi definitivamente in Ungheria.
Ha già partecipato alle selezioni ungheresi per l’Eurovision lo scorso anno con il brano My baby, primo classificato per la giuria di qualità in finale, poi battuto al televoto da ByeAlex con Kedvesem (10° posto in finale a Malmoe). La vittoria di quest’anno suona come un vero e proprio riscatto.
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
ESC 2014, la Spagna ha scelto Ruth Lorenzo con “Dancing in the rain”
Sarà Ruth Lorenzo a rappresentare la Spagna all’Eurovision Song Contest sul palco di Copenaghen il prossimo 10 maggio. La cantante di Murcia salirà sul palco con “Dancing in the rain”. Una vittoria sudatissima, per Ruth Lorenzo, arrivata esclusivamente grazie al voto del pubblico, che come da regolamento, ha svolto ruolo discriminante in caso di parità.
I tre giurati Merche, Monica Naranjo e Bustamante avevano infatti messo al primo posto Brequette con il brano “Màs“. Il televoto ha premiato invece Ruth Lorenzo consegnando una classifica finale che le ha viste chiudere appaiata a 66 punti. I 12 points della gente da casa per l’artista murciana le hanno consegnato il biglietto per la Danimarca.
Il brano, una power ballad dal sound molto internazionale, porta la sua firma per quanto riguarda il testo e la musica, che però è stata scritta insieme a due autori britannici molto popolari, Jim Irwin e Julian Emery. I due formano da tempo un sodalizio autoriale e Irwin ha in carniere fra gli altri una collaborazione con Zucchero (nel brano “Devil in my mirror” e in “Spirit”) oltrechè fra gli altri con gente come Lana Del Rey, Gavin De Graw, David Guetta e Jack Savoretti.
Non è la prima volta che in Spagna si verifica un verdetto di parità e che sia il pubblico a decidere. Era successo già nel 2009 quando arrivarono a pari merito Melody con “Amante de la luna” e Soraya con “La noche es para mi”. Il pubblico decise di premiare Soraya, che poi a Mosca non sfruttò il numero di esibizione a ridosso del televoto e anche per colpa di una esecuzione imperfetta chiuse in penultima posizione.
Per Ruth Lorenzo è di fatto una sorta di debutto in patria visto che l’artista trentunenne ha cominciato la carriera nel Regno Unito prendendo parte all’edizione 2008 di X Factor. A questa partecipazione sono seguiti cinque singoli di medio riscontro, mentre il primo album “Planeta Azul” uscirà in occasione della sua partecipazione eurovisiva. La Spagna fa parte delle big five e dunque si esibirà direttamente in finale.
http://eurofestivalnews.com/
Sarà Ruth Lorenzo a rappresentare la Spagna all’Eurovision Song Contest sul palco di Copenaghen il prossimo 10 maggio. La cantante di Murcia salirà sul palco con “Dancing in the rain”. Una vittoria sudatissima, per Ruth Lorenzo, arrivata esclusivamente grazie al voto del pubblico, che come da regolamento, ha svolto ruolo discriminante in caso di parità.
I tre giurati Merche, Monica Naranjo e Bustamante avevano infatti messo al primo posto Brequette con il brano “Màs“. Il televoto ha premiato invece Ruth Lorenzo consegnando una classifica finale che le ha viste chiudere appaiata a 66 punti. I 12 points della gente da casa per l’artista murciana le hanno consegnato il biglietto per la Danimarca.
Il brano, una power ballad dal sound molto internazionale, porta la sua firma per quanto riguarda il testo e la musica, che però è stata scritta insieme a due autori britannici molto popolari, Jim Irwin e Julian Emery. I due formano da tempo un sodalizio autoriale e Irwin ha in carniere fra gli altri una collaborazione con Zucchero (nel brano “Devil in my mirror” e in “Spirit”) oltrechè fra gli altri con gente come Lana Del Rey, Gavin De Graw, David Guetta e Jack Savoretti.
Non è la prima volta che in Spagna si verifica un verdetto di parità e che sia il pubblico a decidere. Era successo già nel 2009 quando arrivarono a pari merito Melody con “Amante de la luna” e Soraya con “La noche es para mi”. Il pubblico decise di premiare Soraya, che poi a Mosca non sfruttò il numero di esibizione a ridosso del televoto e anche per colpa di una esecuzione imperfetta chiuse in penultima posizione.
Per Ruth Lorenzo è di fatto una sorta di debutto in patria visto che l’artista trentunenne ha cominciato la carriera nel Regno Unito prendendo parte all’edizione 2008 di X Factor. A questa partecipazione sono seguiti cinque singoli di medio riscontro, mentre il primo album “Planeta Azul” uscirà in occasione della sua partecipazione eurovisiva. La Spagna fa parte delle big five e dunque si esibirà direttamente in finale.
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
La Polonia sceglie Donatan & Cleo per l’ESC 2014. Ma TVP….
Dovevano dare l’annuncio ufficiale in esclusiva all’interno del programma “Świat się kręci” (un programma quotidiano sulle notizie nazionali date in modo ironico) in onda alle 18:30 su TVP1, la rete pubblica, ma nell’era di internet capita che le notizie si diffondano prima del tempo. E così infatti è accaduto che nel sito ufficiale della TVP sia apparso, per errore e con un’ora di anticipo, un articolo con la notizia relativa al brano e agli artisti che rappresenteranno la Polonia al prossimo Eurovision Song Contest in Danimarca. Articolo poi prontamente rimosso, ma sono bastati pochi minuti affinché i profili dei fan polacchi fossero “invasi” rovinando così la sorpresa.
Saranno dunque Donatan e Cleo a riportare in gara la Polonia dopo un’assenza durata due anni. La canzone è anch’essa nota e si tratta di My Słowianie, singolo già pubblicato dall’inizio di novembre in lingua polacca. Dall’inizio di febbraio è anche disponibile la versione in inglese dal titolo Slavic Girls. La scelta è stata tutta interna: un’apposita commissione composta da giornalisti ed esperti di musica e dell’Eurovision ha vagliato le candidature pervenute. Tale decisione rispecchia l’intento di TVP di tornare in competizione con una proposta dal sapore moderno ma che al tempo stesso non tradisca le radici musicali locali, coinvolgendo possibilmente artisti noti.
La canzone, un pezzo hip hop arricchito da sonorità di folk slavo, è una hit che ha avuto un grande successo commerciale in patria, che ha raggiunto la posizione n°1 della chart polacca e su youtube ha già qualcosa come 38 milioni di visualizzazioni, dal testo e video irriverenti: si tratta infatti di una sorta di parodia in cui si esaltano la bellezza e le qualità delle donne slave (“We’re Slavic girls … We know how to use our charming beauty … Now shake what your mama gave ya … Clap your hands to this music…” ed altre frasi del genere). Cleo è la voce femminile del pezzo mentre Donatan è produttore, dj nonché compositore del brano.
Quest’ultimo è un nome molto noto in patria: ha alle spalle diverse collaborazioni di successo con artisti del panorama musicale polacco e nel 2013 è stato candidato per Best Polish Act agli MTV European Music Awards
Pare che in Danimarca dovrebbero presentare la versione in inglese del pezzo, intervallata da parti in lingua polacca. La Polonia si esibirà nella prima parte della seconda semifinale. A seguire il video della canzone Slavic girls nella versione inglese.
http://eurofestivalnews.com/
il video promette bene
Dovevano dare l’annuncio ufficiale in esclusiva all’interno del programma “Świat się kręci” (un programma quotidiano sulle notizie nazionali date in modo ironico) in onda alle 18:30 su TVP1, la rete pubblica, ma nell’era di internet capita che le notizie si diffondano prima del tempo. E così infatti è accaduto che nel sito ufficiale della TVP sia apparso, per errore e con un’ora di anticipo, un articolo con la notizia relativa al brano e agli artisti che rappresenteranno la Polonia al prossimo Eurovision Song Contest in Danimarca. Articolo poi prontamente rimosso, ma sono bastati pochi minuti affinché i profili dei fan polacchi fossero “invasi” rovinando così la sorpresa.
Saranno dunque Donatan e Cleo a riportare in gara la Polonia dopo un’assenza durata due anni. La canzone è anch’essa nota e si tratta di My Słowianie, singolo già pubblicato dall’inizio di novembre in lingua polacca. Dall’inizio di febbraio è anche disponibile la versione in inglese dal titolo Slavic Girls. La scelta è stata tutta interna: un’apposita commissione composta da giornalisti ed esperti di musica e dell’Eurovision ha vagliato le candidature pervenute. Tale decisione rispecchia l’intento di TVP di tornare in competizione con una proposta dal sapore moderno ma che al tempo stesso non tradisca le radici musicali locali, coinvolgendo possibilmente artisti noti.
La canzone, un pezzo hip hop arricchito da sonorità di folk slavo, è una hit che ha avuto un grande successo commerciale in patria, che ha raggiunto la posizione n°1 della chart polacca e su youtube ha già qualcosa come 38 milioni di visualizzazioni, dal testo e video irriverenti: si tratta infatti di una sorta di parodia in cui si esaltano la bellezza e le qualità delle donne slave (“We’re Slavic girls … We know how to use our charming beauty … Now shake what your mama gave ya … Clap your hands to this music…” ed altre frasi del genere). Cleo è la voce femminile del pezzo mentre Donatan è produttore, dj nonché compositore del brano.
Quest’ultimo è un nome molto noto in patria: ha alle spalle diverse collaborazioni di successo con artisti del panorama musicale polacco e nel 2013 è stato candidato per Best Polish Act agli MTV European Music Awards
Pare che in Danimarca dovrebbero presentare la versione in inglese del pezzo, intervallata da parti in lingua polacca. La Polonia si esibirà nella prima parte della seconda semifinale. A seguire il video della canzone Slavic girls nella versione inglese.
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
La spagnola iniziava decentemente...poi...la vedo dura tra lei ed Emma
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
L’Irlanda ha scelto: all’ESC Can-linn ft Kasey Smith con “Heartbeat”
Suonerà celtico ma anche pop la entry irlandese per l’Eurovision Song Contest. Toccherà infatti a Can-linn ft Kasey Smith con “Heartbeat” rappresentare la repubblica d’Irlanda nella massima rassegna europea. Una vittoria netta: la somma dei voti delle cinque giurie e del televoto ha messo “Heartbeat” e “You don’t remember me” di Laura O’Neill al primo e secondo posto, ma ben distanziati anche se sul tabellone elettronico, che non aveva numeri sufficienti, comparivano alla pari.
C’è voluto l’intervento dei funzionari per consegnare al conduttore la soluzione del problema. Grande sconfitto Eoghan Quigg, molto apprezzato in platea e con un gruppo nutrito di fans nate dopo la sua partecipazione alla stessa edizione di X Factor UK a cui aveva preso parte anche la neo eletta rappresentante spagnola Ruth Lorenzo. Derby sfiorato, dunque, ma non sarà così.
Coi Can- Linn ritroveremo sul palco, oltre a dei ballerini, anche il bodhran, il tamburo tipico del folk irlandese che nel 2007 fu portato sul palco eurovisivo dai Dervish in “They cant’ stop the spring” e anche il fiddle, una sorta di violino tipico del folk celtico. Kasey Smith invece è una ex componente della girl band Wonderland, già in gara l’anno scorso. La canzone che porteranno in concorso, scritta da Jonas Gladnikoff (già autore di “Et cetera” di Sinead Mulvey & Black Daisy, 2009 e “It’s for you” di Niamh Kavanagh nel 2010), insieme a Rasmus Palmgren (autore della canzone del vincitore 2013 di Swedish Idol, Kevin Walker) Patrizia Helander e Hazel Kaneswaran, che è la loro mentore per la finale nonchè ex componente delle Girls Aloud.
E’ stata una finale, per così dire, leggermente convulsa con il banco degli opinionisti, al quale sedeva anche Linda Martin, vincitrice nel 1992 con “Why me?” molto agitato tanto che la eurostar si è scontrata in maniera verbale piuttosto veemente con Billy Mc Guinness, musicista e componente della rock band irlandese degli Aslan e mentore di Laura O’Neill, il quale faceva notare, rispetto alla preferenza della Martin per Eoghan Quigg, come questi fosse avvantaggiato per via dei 17 milioni di followers dovuti in gran parte al fatto che aveva preso parte al talent show britannico.
E anche il fatto che dietro a Kasey Smith, ma anche a Quigg c’è quel Louise Walsh che già ha lanciato i Jedward nelle ultime edizioni sia di X Factor che dell’Eurovision e che dunque la competizione, a livello di fans, fosse giocata su piani ben diversi: fu Walsh infatti a selezionare la Smith per le Wonderland (band da lui stessa messa insieme) e a guidare come coach Quigg ad X Factor. Dunque secondo McGuinness, avrebbe in qualche modo orientato la finale nazionale. Da qui lo scontro verbale con Linda Martin, sostenitrice delle due entries, che ha apostrofato Mc Guinness come “piccolo uomo odioso”.
Per il resto, è stata la solita serata lunga ed interminabile, inserita nel tradizionale appuntamento del venerdì sera, il talk show di attualità The Late Late Show condotto da Ryan Tubridy, che ha faticato non poco per evitare che il suo solitamente pacato salotto si trasformasse in una specie di ring eurovisivo. In compenso, c’è stata però la possibilità di ascoltare ancora una volta Johnny Logan, mister Eurovision, vincitore nel 1980 e nel 1987 ed autore anche del brano vittorioso di Linda Martin, ma anche “Rock ‘n roll kids” cantata da Harrington & Mc Gettigan, la vittoria forse più clamorosa del Trifoglio (anno 1994), col duo selezionato con la chiara intenzione di stare lontano dai vertici dopo anni di vittorie consecutive e invece anche loro trionfatori. L’Irlanda si esibirà nella seconda metà della seconda semifinale, giovedì 8 maggio.
http://eurofestivalnews.com/
Suonerà celtico ma anche pop la entry irlandese per l’Eurovision Song Contest. Toccherà infatti a Can-linn ft Kasey Smith con “Heartbeat” rappresentare la repubblica d’Irlanda nella massima rassegna europea. Una vittoria netta: la somma dei voti delle cinque giurie e del televoto ha messo “Heartbeat” e “You don’t remember me” di Laura O’Neill al primo e secondo posto, ma ben distanziati anche se sul tabellone elettronico, che non aveva numeri sufficienti, comparivano alla pari.
C’è voluto l’intervento dei funzionari per consegnare al conduttore la soluzione del problema. Grande sconfitto Eoghan Quigg, molto apprezzato in platea e con un gruppo nutrito di fans nate dopo la sua partecipazione alla stessa edizione di X Factor UK a cui aveva preso parte anche la neo eletta rappresentante spagnola Ruth Lorenzo. Derby sfiorato, dunque, ma non sarà così.
Coi Can- Linn ritroveremo sul palco, oltre a dei ballerini, anche il bodhran, il tamburo tipico del folk irlandese che nel 2007 fu portato sul palco eurovisivo dai Dervish in “They cant’ stop the spring” e anche il fiddle, una sorta di violino tipico del folk celtico. Kasey Smith invece è una ex componente della girl band Wonderland, già in gara l’anno scorso. La canzone che porteranno in concorso, scritta da Jonas Gladnikoff (già autore di “Et cetera” di Sinead Mulvey & Black Daisy, 2009 e “It’s for you” di Niamh Kavanagh nel 2010), insieme a Rasmus Palmgren (autore della canzone del vincitore 2013 di Swedish Idol, Kevin Walker) Patrizia Helander e Hazel Kaneswaran, che è la loro mentore per la finale nonchè ex componente delle Girls Aloud.
E’ stata una finale, per così dire, leggermente convulsa con il banco degli opinionisti, al quale sedeva anche Linda Martin, vincitrice nel 1992 con “Why me?” molto agitato tanto che la eurostar si è scontrata in maniera verbale piuttosto veemente con Billy Mc Guinness, musicista e componente della rock band irlandese degli Aslan e mentore di Laura O’Neill, il quale faceva notare, rispetto alla preferenza della Martin per Eoghan Quigg, come questi fosse avvantaggiato per via dei 17 milioni di followers dovuti in gran parte al fatto che aveva preso parte al talent show britannico.
E anche il fatto che dietro a Kasey Smith, ma anche a Quigg c’è quel Louise Walsh che già ha lanciato i Jedward nelle ultime edizioni sia di X Factor che dell’Eurovision e che dunque la competizione, a livello di fans, fosse giocata su piani ben diversi: fu Walsh infatti a selezionare la Smith per le Wonderland (band da lui stessa messa insieme) e a guidare come coach Quigg ad X Factor. Dunque secondo McGuinness, avrebbe in qualche modo orientato la finale nazionale. Da qui lo scontro verbale con Linda Martin, sostenitrice delle due entries, che ha apostrofato Mc Guinness come “piccolo uomo odioso”.
Per il resto, è stata la solita serata lunga ed interminabile, inserita nel tradizionale appuntamento del venerdì sera, il talk show di attualità The Late Late Show condotto da Ryan Tubridy, che ha faticato non poco per evitare che il suo solitamente pacato salotto si trasformasse in una specie di ring eurovisivo. In compenso, c’è stata però la possibilità di ascoltare ancora una volta Johnny Logan, mister Eurovision, vincitore nel 1980 e nel 1987 ed autore anche del brano vittorioso di Linda Martin, ma anche “Rock ‘n roll kids” cantata da Harrington & Mc Gettigan, la vittoria forse più clamorosa del Trifoglio (anno 1994), col duo selezionato con la chiara intenzione di stare lontano dai vertici dopo anni di vittorie consecutive e invece anche loro trionfatori. L’Irlanda si esibirà nella seconda metà della seconda semifinale, giovedì 8 maggio.
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Re: ESC Eurovision Song Contest 2014
La Romania ha deciso: tornano Paula Seling & Ovi per l’ESC 2014
E’ da poco terminata la Selecția Națională sulla rete di Stato rumena TVR1, trasmessa anche sul canale internazionale. Un’unica serata di spettacolo che ha visto 12 artisti locali contendersi l’onore e l’onere di rappresentare il proprio Paese alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest.
A spuntarla, gli strafavoriti della vigilia Paula Seling in coppia con Ovi, che con la loro Miracle, un brano pop-dance cantato in inglese, avevano riscosso un considerevole successo sul web. La messa in scena non ha tradito l’attesa, avendo la coppia eseguito il brano con una convincente (e non semplice) performance vocale. A stabilire la classifica finale il voto combinato di giuria di esperti e televoto, aventi lo stesso peso.
Lo show ha proposto alla platea rumena alcuni cliché tratti (forse) dai nostri Festival di Sanremo. Anzitutto ogni artista è stato presentato da un presentatore di programmi di TVR (un po’ come faceva fare Baudo negli anni ’90). Conclusasi la serie di esibizioni dei 12 protagonisti è stato lanciato il televoto ed è partita una lunga passarella di ospiti, per lo più agè, con qualche vecchia conoscenza eurovisiva. Tra questi Mihai Trăistariu (Esc 2006) che ha parlato in un’intervista registrata della sua esperienza in terra di Grecia; Stela Popescu, un vecchia gloria del cinema rumeno; Corina Chiriac e Luminita Dobrescu, due cantanti rumene con molti anni di carriera alle spalle; Monica Anghel (Esc 2002) della quale si è solo vista un’esibizione registrata tratta dallo show Cerbul de aur (di un decennio fa peraltro) e la band Proconsul. Doveva esibirsi anche Nico (Esc 2008), ma avendo avuto un piccolo incidente si è limitata a svolgere il ruolo di giurata.
Nel mezzo di queste esibizioni, per lo più in playback, sono stati svelati i dati relativi al televoto (non era ben chiaro se fosse previsto o sia avvenuto per un errore della grafica, anche perché i voti sono spuntati appena la presentatrice ha chiuso il televoto), che hanno visto in cima alla classifica provvisoria, un po’ a sorpresa, Vaida che con più di 7000 televoti ha notevolmente distanziato con la sua One more time i secondi dell’elenco, Paula Seling & Ovi, che hanno raccolto poco più di 2000 voti, mentre Anca Florescu era temporaneamente in terza posizione. A fine serata i voti del pubblico da casa, ed i relativi punti, sono stati combinati a quelli assegnati dalla giuria, grazie alla quale Paula Seling & Ovi hanno potuto trionfare.
Per la prima volta nella storia eurovisiva della Romania, tornano in gara degli artisti che avevano già calcato il palco dell’Eurovision. Vedremo se il loro ritorno sarà più felice rispetto a quello di altre “glorie” dell’Esc, come l’israeliana Dana International per citarne una, che al secondo tentativo hanno avuto meno fortuna. Ricordiamo infatti che Paula Seling & Ovi nel 2010 ottennero un lusinghiero terzo posto, il miglior risultato rumeno di tutti tempi (assieme al terzo posto ottenuto da Luminiţa Anghel & Sistem in gara nel 2005) con “Playing with fire”. La Romania si esibirà nella seconda parte della semifinale dell’Eurovision Song Contest, e potrebbe godere pertanto anche del supporto italiano giacché il nostro Paese, in veste di Big5, voterà proprio in tale serata.
http://eurofestivalnews.com/
https://www.youtube.com/watch?v=W0hzBHG2jc0
E’ da poco terminata la Selecția Națională sulla rete di Stato rumena TVR1, trasmessa anche sul canale internazionale. Un’unica serata di spettacolo che ha visto 12 artisti locali contendersi l’onore e l’onere di rappresentare il proprio Paese alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest.
A spuntarla, gli strafavoriti della vigilia Paula Seling in coppia con Ovi, che con la loro Miracle, un brano pop-dance cantato in inglese, avevano riscosso un considerevole successo sul web. La messa in scena non ha tradito l’attesa, avendo la coppia eseguito il brano con una convincente (e non semplice) performance vocale. A stabilire la classifica finale il voto combinato di giuria di esperti e televoto, aventi lo stesso peso.
Lo show ha proposto alla platea rumena alcuni cliché tratti (forse) dai nostri Festival di Sanremo. Anzitutto ogni artista è stato presentato da un presentatore di programmi di TVR (un po’ come faceva fare Baudo negli anni ’90). Conclusasi la serie di esibizioni dei 12 protagonisti è stato lanciato il televoto ed è partita una lunga passarella di ospiti, per lo più agè, con qualche vecchia conoscenza eurovisiva. Tra questi Mihai Trăistariu (Esc 2006) che ha parlato in un’intervista registrata della sua esperienza in terra di Grecia; Stela Popescu, un vecchia gloria del cinema rumeno; Corina Chiriac e Luminita Dobrescu, due cantanti rumene con molti anni di carriera alle spalle; Monica Anghel (Esc 2002) della quale si è solo vista un’esibizione registrata tratta dallo show Cerbul de aur (di un decennio fa peraltro) e la band Proconsul. Doveva esibirsi anche Nico (Esc 2008), ma avendo avuto un piccolo incidente si è limitata a svolgere il ruolo di giurata.
Nel mezzo di queste esibizioni, per lo più in playback, sono stati svelati i dati relativi al televoto (non era ben chiaro se fosse previsto o sia avvenuto per un errore della grafica, anche perché i voti sono spuntati appena la presentatrice ha chiuso il televoto), che hanno visto in cima alla classifica provvisoria, un po’ a sorpresa, Vaida che con più di 7000 televoti ha notevolmente distanziato con la sua One more time i secondi dell’elenco, Paula Seling & Ovi, che hanno raccolto poco più di 2000 voti, mentre Anca Florescu era temporaneamente in terza posizione. A fine serata i voti del pubblico da casa, ed i relativi punti, sono stati combinati a quelli assegnati dalla giuria, grazie alla quale Paula Seling & Ovi hanno potuto trionfare.
Per la prima volta nella storia eurovisiva della Romania, tornano in gara degli artisti che avevano già calcato il palco dell’Eurovision. Vedremo se il loro ritorno sarà più felice rispetto a quello di altre “glorie” dell’Esc, come l’israeliana Dana International per citarne una, che al secondo tentativo hanno avuto meno fortuna. Ricordiamo infatti che Paula Seling & Ovi nel 2010 ottennero un lusinghiero terzo posto, il miglior risultato rumeno di tutti tempi (assieme al terzo posto ottenuto da Luminiţa Anghel & Sistem in gara nel 2005) con “Playing with fire”. La Romania si esibirà nella seconda parte della semifinale dell’Eurovision Song Contest, e potrebbe godere pertanto anche del supporto italiano giacché il nostro Paese, in veste di Big5, voterà proprio in tale serata.
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