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Messaggio Da anna Mar 27 Dic - 12:05

Giorgio Bocca, l’ultimo dei grandi

Quando muore un grandissimo, come Giorgio Bocca, che se n’è andato oggi, giorno di Natale, a 91 anni, tutte le parole sono inutili tranne le sue. Ricordiamoci com’era, che cosa diceva, che cosa scriveva e soprattutto come scriveva. Acquistiamo i suoi libri, leggiamoli. Io vorrei ricordarlo con l’intervista che gli feci per il Fatto Quotidiano nel febbraio 2010, in occasione dell’uscita del suo penultimo libro, Annus Horribilis.

Giorgio Bocca, lei ha appena scritto Annus Horribilis (Feltrinelli): ma si riferiva al 2009. Il 2010 si annuncia ancora più horribilis…
Vedremo. Il 2009 mi è sembrato il più orribile per una tendenza irresistibile alla democrazia autoritaria. Più Berlusconi ne combinava di cotte e di crude, più i sondaggi lo premiavano. Ora, con questi ultimi scandali, la gente potrebbe cominciare a stancarsi e capire qualcosa.

Quindi c’è speranza?
Non esageriamo. Qualche barlume. E’ come all’inizio della guerra partigiana, ma allora ero giovane e forte dunque fiducioso. Ora sono vecchio e fragile, mi è più difficile essere ottimista. La cecità degli italiani mi ricorda la Germania all’ascesa di Hitler: tutti potevano vedere che tipo era, Hitler, eppure i tedeschi, e anche gli europei, gli cascarono tra le braccia come trascinati da un vento ineluttabile.

Che cosa la spaventa di più?
Il muro di gomma. Succedono cose terribili, o terribilmente ridicole, e nessuno reagisce. Lanci allarmi, provocazioni anche forti, e non risponde nessuno. Come dicono i giudici dello scandalo Bertolaso? “Sistema gelatinoso”. Ecco, è tutto gelatinoso. Non resta che sperare, come sempre nella nostra storia, in qualche minoranza coraggiosa che cambi la storia.

Che cosa la colpisce di più negli ultimi scandali?
La loro incomprensibilità. Leggo la confessione di questo consigliere comunale di Milano beccato con la tangente in mano: ‘Mi sono rovinato per 5 mila euro’.O è un pazzo incapace di ragionare, o faceva sempre così. Almeno Berlusconi ha le sue giustificazioni: è ricco sfondato, ha ville dappertutto. Almeno Tangentopoli era un sistema di corruzione che portava almeno una parte dei soldi ai partiti: una logica, sia pure perversa e criminale, c’era. Ma qui i partiti non ci sono più. E questi si vendono in cambio di qualche massaggiatrice, di qualche viaggio gratis, di pochi spiccioli… La corruzione dilaga a tal punto che c’è gente che ruba senza nemmeno sapere il perché.

Anche Tangentopoli, 18 anni fa, partì da una mazzettina di 7 milioni a Mario Chiesa.
Andai a intervistare Borrelli e gli domandai perché i magistrati fossero riusciti a scardinare il sistema così tardi. Mi rispose che la magistratura in Italia riesce a incidere nel profondo solo quando nella società c’è un grande allarme, quando si accende una grande luce. Oggi la luce non si accende, non ancora. Ce ne sarebbero tutti i presupposti, la corruzione ci costa decine di miliardi all’anno, siamo in fondo alle classifiche di tutti gli indicatori civili, scavalcati anche da metà del Terzo Mondo, eppure tutto va ben madama la marchesa.

Possibile che, in Italia, le classi dirigenti non riescano a smettere di rubare?
Quando esplose Tangentopoli, a costo di essere frainteso, dissi che i gerarchi fascisti rubavano molto meno dei democristiani e dei socialisti. Arrivai a elogiare i “barbari” della Lega che ce li avevano tolti dai piedi. Ora questi rubano ancor più della Dc e del Psi. E lo fanno alla luce del sole, con trucchetti da ciarlatani: invitiamo i capi del mondo al G8 e buttiamo centinaia di milioni. Ma non possono farsi una telefonata, i capi del mondo?

Paolo Mieli dice che sta per saltare il tappo, come nel ’92.
Eh eh, Mieli è un mielista, furbo ma intelligente. Siamo in attesa della grande luce di Borrelli. Forse Berlusconi finirà per stancare, ma siamo ancora all’accecamento della morale: quegli imprenditori che si fregano le mani per il terremoto dicono che la febbre del denaro è ancora alta. E’ come nella Bibbia: Mosè che scende dal Sinai con le tavole della legge e trova gli ebrei che festeggiano attorno al vitello d’oro. Noi li abbiamo superati.

Che idea si è fatto di Bertolaso?
Non credo che abbia rubato di suo, ma che abbia lasciato rubare gli altri. Quando si vuol fare tutto in fretta, si aboliscono i controlli e succede di tutto. L’ha perduto la vanità: si credeva Superman, uno che va a dare lezioni agli americani… Non era difficile capire cosa succedeva. Se gli italiani fossero raziocinanti gli avrebbero impedito di buttare i soldi in tante opere inutili.

Forse, con più informazione e più opposizione, sarebbe più facile ribellarsi.
La cosa più deprimente è la lettura dei giornali, per non parlare della televisione. La nostra democrazia diventa autoritaria anche perché ci sono giornalisti comprati con prebende e privilegi, ma soprattutto terrorizzati. Incontro colleghi, si finisce per parlare di quel che combina Berlusconi, e quelli cambiano subito discorso. Se diventi nemico, sei segnato. Tu ce l’hai spesso col Corriere: credo che la carta stampata sia rimasta democratica, ma ha paura di lui. Si inventa di tutto, pur di parlar d’altro: chiamano ‘terzismo’ il doppiogiochismo. Dicono persino che, a parlar male di Berlusconi, si fa il suo gioco. Ma a chi la danno a bere?

Lei guarda molta televisione?
Sì, ho il gusto dell’orrido. E’ una galleria di mostri. Non riesco a levarmi l’incubo di Feltri, Belpietro, quel Sallusti… E le facce di Ghedini, di Brunetta… Quando li critichi, ti rispondono che sei un vecchio arteriosclerotico. Ma come si fa a diventare così?

La beatificazione di Craxi, i dossier su Di Pietro e ora l’immunità parlamentare d’accordo col Pd.
Beh, è tutto collegato. E’ la complicità fra colpevoli delle due parti. Di Pietro lo attaccano perché ha il merito di essere l’unica opposizione. Craxi piace tanto a questa destra e a questa sinistra per due motivi: intanto perché era un corrotto, e poi perché, con l’idea della Repubblica presidenziale, ha dato un’ideologia alla democrazia autoritaria che questi selvaggi di oggi inseguono ma non riescono nemmeno a teorizzare. Questa democrazia malata la dobbiamo pure a questa sinistra alla D’Alema che collabora da 15 anni con Berlusconi. Hanno capito che, se non partecipano in qualche modo alla sua greppia, non campano più.

Dicono che non bisogna attaccarlo, che i problemi sono altri.
E quando ne parlano, degli altri problemi?Allora almeno parlino male di un aspirante tiranno, no? Prima avevamo i Bobbio, i Foa, ora che fine han fatto gli intellettuali di sinistra? Possibile che non nascano più persone intelligenti?

Violante si spende molto per l’immunità parlamentare, dice che la magistratura non deve scalare il trono del principe.
Perché lo fa? Boh, vorrà fare carriera anche lui. Che personaggio viscido, non lo sopporto.

Il presidente Napolitano non le pare troppo condiscendente?
Va considerato nella sua biografia. E’ sempre stato un comunista prudente. Vuole durare, e non so se sia un bene o no. Ogni tanto tira un colpetto, ma chiedergli di fare l’eroe è troppo.

Che speranza abbiamo?
Che la gente si accorga del suicidio di farsi governare da uno abilissimo a fare soldi: quello i soldi, invece di darteli, te li porta via. Che gli italiani si vergognino almeno per le sue cadute di stile, tipo gli sghignazzi sulle belle ragazze mentre parla del dramma degli immigrati col presidente albanese. Che capiscano come un minimo di decenza e legalità è meglio di questa anarchia lurida. Non dico la virtù, l’onestà: un po’ di normalità e di civiltà. L’unica bella notizia degli ultimi anni è il Popolo viola, spero che le prossime manifestazioni siano ancora più massicce e visibili. Se si ribellano i ragazzi, non tutto è perduto.

Marco Travaglio
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Messaggio Da anna Mar 27 Dic - 14:43

Riconquistare la sovranità”. Dal 15M a Occupy, “il 2012 sarà l’anno del 99%”

Dalla primavera araba alle piazze di tutta Europa, fino a Zuccotti il 2011 è stato l'anno delle proteste. Contro la mancanza di democrazia. O anche semplicemente contro la sua distorsione, contro la sua trasformazione in dipendenza dalle economie di mercato. Ma il cammino dei movimenti - 15-M, Indignati, Draghi ribelli, Occupy wall street - è solo all'inizio. Per il 2012 il "99%" promette di tornare per le strade. Primo appuntamento in Italia l'11 febbraio, nella piazza della Fiom


Il 2011 è stato l’anno della protesta e della rabbia, della primavera araba, del riconoscimento mondiale (e delle copertine di Time). L’anno degli Indignati. Un movimento deflagrato nelle piazze di tutto il mondo contro la dittatura della finanza e la crisi che ha colpito l’Occidente. Hanno sfilato per le strade dalla Spagna all’Australia, e con Occupy Wall Street si battono perché la dignità dell’uomo non sia calpestata dal profitto. Ma questo è stato solo l’inizio perché sono pronti a ripartire nel 2012: negli Stati Uniti interverranno nei comizi per la corsa alle presidenziali, occuperanno edifici a scopo abitativo in Spagna e in Inghilterra terranno a gennaio la seconda conferenza nazionale a Sheffield. Mentre gli omologhi italiani sono impegnati in particolare sul fronte della riforma del lavoro e tanti di loro si daranno appuntamento alla manifestazione della Fiom l’11 febbraio.

Nati col nome di 15-M, ovvero 15 maggio 2011, a una settimana dalle elezioni amministrative in Spagna, hanno mostrato il loro volto pacifico e determinato dalla Puerta del Sol di Madrid alla Plaza Catalunya a Barcellona al grido di “Yes we camp”, grazie al supporto di oltre 200 associazioni e ai messaggi su twitter e Facebook. Studenti, giovani e precari accampati in 58 città spagnole per combattere contro la dittatura economica, a cui si sono uniti anche adulti e pensionati e le istanze del movimento Democracia Real Ya! che denunciava un sistema elettorale ingiusto, incapace di dare piena rappresentanza ai cittadini.

Ispirati dalle rivolte in Maghreb all’inizio del 2011 e in opposizione al sistema politico e al modello dello sfruttamento capitalista, il 17 settembre gli indignati “sbarcano” oltreoceano sotto il nome di Occupy Wall Street, supportati anche da Anonymous, il collettivo hacker a favore di Wikileaks e della libera informazione.

L’idea era nata due mesi prima in Canada dalla Adbusters Foundation, associazione per il consumo responsabile, che voleva organizzare una protesta nel cuore pulsante del capitalismo occidentale ispirandosi a Piazza Tahrir e agli Indignati spagnoli. La prima tappa è l’occupazione di Zuccotti Park: gli aggiornamenti vanno su Twitter con l’hashtag #OWS, tra la gente la maschera di V di Vendetta, usata come simbolo.

“Siamo il 99%”, scrivono sui manifesti, e il loro slogan politico si diffonde rapidamente in altri movimenti dall’Australia fino al Regno Unito e l’Italia. Il rimanente 1%, infatti, è quello che detiene la ricchezza a scapito della quasi totalità della popolazione che paga le conseguenze dell’avidità e delle disuguaglianze sociali.

In Italia, a rappresentare la protesta contro la finanza, ci sono i Draghi Ribelli, dal nome di Mario Draghi. Paradossalmente, lo stesso presidente della Bce alla vigilia della manifestazione del 15 ottobre giustifica le loro motivazioni. E a sostenere la loro causa ci prova anche l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, che condanna gli scontri di Roma ma riconosce che “oggi la distribuzione del reddito è iniqua”.

“Le violenze di Roma incarnano i problemi irrisolti dell’Italia del ’900 e la tensione verso le sfide del nuovo secolo – spiega il sociologo Aldo Bonomi – Occupy e gli Indignados hanno promosso una rappresentazione del conflitto simbolica che invece nel nostro paese è arroccata a una logica ormai vecchia, incapace di interpretare il tempo che viviamo. Se non si fa strada una coscienza collettiva, ovvero “quella del 99%”, si rimane fermi alla modalità degli scontri di piazza”. Inoltre l’indignazione che dalle proteste del Maghreb è arrivata a Wall Street ha fatto prendere coscienza del “rapporto ancillare che la politica ha vissuto con l’economia, escludendo i cittadini”. “Per vent’anni la società è stata scartata e oggi, grazie a questi movimenti, prende voce nella sua scomposizione. Hanno creato un’opposizione sociale e scosso la crisi delle rappresentanze, dai sindacati ai partiti. E questo dovrebbe aiutare la politica a riprendere un ruolo di primo piano. Solo con la politica, infatti, usciremo da questa crisi”.

Un risultato a cui gli Indignati lavoreranno anche per il 2012. “Per la prima volta un movimento acquisisce una dimensione internazionale contro la dittatura della finanza – spiega Claudio Riccio, portavoce della Rete della Conoscenza che ha fatto parte dei Draghi Ribelli – e anche gli Stati Uniti, storicamente addormentati dal consumismo, hanno riscoperto il senso della protesta collettiva”. L’obiettivo del prossimo anno per gli Indignati italiani sarà quello di proseguire nel “sovvertimento rapporti di forza, contro la politica che ha ceduto la sovranità alle speranza dei mercati” aggiunge Riccio. Sulle battaglie degli Indignati italiani per il prossimo anno l’impegno a “schierarsi sulla riforma per il mercato del lavoro” e, ad esempio, “sostenere la Fiom alla prossima manifestazione dell’11 febbraio”. Mentre nel resto del mondo proseguiranno le mobilitazioni contro il ‘turbocapitalismo’ che sfrutta l’uomo, le occupazioni a scopo abitativo e i meetup di coordinamento.

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Messaggio Da anna Ven 6 Gen - 15:05

Tertium non datur

Nero o bianco, sinistra o destra, pdl o pdmenolelle. Tertium non datur. Si deve stare o di qua o di là. Non ci son altri posti in cui andare. La libertà risiede nella possibilità di sottrarsi a questa scelta, ma non abbiamo scelta. Sei catalogato. Comunista o anticomunista. Razzista o anti razzista. Fascista o antifascista. E' il trionfo del conformismo biforcuto. La stessa lingua di serpente spaccata a metà. Comunque tu scelga, il Sistema ti incasella. Ti etichetta. Ti annulla. E' un mondo a due dimensioni che ha la stessa sostanza del nulla. I no global sono, devono esseredegli anarco insurrezionalisti, dei nimby, dei poco di buono. La sinistra è sempre progressista anche con la faccia di Bersani, la destra è conservatrice con qualunque faccia. Il mondo gira e tu stai fermo, immobile, in questa paralisi mentale indotta. Ma invece puoi fare un salto di livello. Dipende da te. Tertium datur, anche quartum, anche quintum! Pensare è l'azione più pericolosa per il Sistema. Fallo. Fallo ora. Pensa.
Se affermare che bisogna capire le origini della violenza, oltre che condannarla, è rivoluzionario, come è avvenuto per Equitalia, allora questo Paese duale, binario, 0 e 1, è sulle ginocchia, terrorizzato che gli italiani possano uscire dal recinto dove sono stati rinchiusi. Fuori c'è l'ignoto, le traversine della ferrovia sono più sicure, ma a cavallo si può scartare di lato, cambiare direzione, nessun macchinista decide per te dove andare. La sicurezza è la droga della mente. L'oppiaceo che ti offre il tertium non datur è così semplice, tranquillo, rilassante. Puoi scegliere tra due non scelte. Apparentarti con il gregge. Girare nella stessa direzione. Non ci sono una pillola rossa e una pillola blu. Le pillole sono sempre due, entrambe grigie di una diversa tonalità, la scelta è una sola. I vecchi al comando di questa Nazione, Napolitano e Monti, sono puro cloroformio, anestetizzanti. Spread o default? Io voglio l'infinito. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. Ci vediamo in Parlamento!

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Messaggio Da anna Gio 12 Gen - 17:38

La Lega, il referendum e i polli d'allevamento

Il referendum per l'abolizione del Porcellum è stato dichiarato incostituzionale. E' una non notizia. Si sapeva già. Non si può cancellare una legge elettorale e ritornare in modo automatico a quella precedente. Lo aveva scritto Sartori a suo tempo e anche questo blog. Dove sta la sorpresa? Cosentino è stato salvato dalla galera dal Pdl con il concorso della Lega. Anche qui, dove sta la sorpresa? Qualcuno credeva alla Lega? Qualunque bookmaker avrebbe scommesso sul fatto che la Camera non avrebbe autorizzato l'arresto. La sorpresa è per chi si sorprende e non si accorge di essere preso per i fondelli.

Beppe Grillo
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Messaggio Da anna Lun 16 Gen - 9:51

La Sicilia grida la sua indignazione con il Movimento dei Forconi
Dal 16 al 20 Gennaio la Sicilia si fermerà con la manifestazione di protesta annunciata sull’intero territorio regionale dal Movimento dei Forconi, un’associazione di agricoltori, artigiani, allevatori e pastori costituitasi per lottare contro lo status quo e contro il potere costituito.


“Prima svegliarla e poi cambiarla”. Questa è l’idea che intende portare avanti il Movimento dei Forconi costituitosi in Sicilia alcuni mesi fa. “È la rivoluzione di un popolo che è ai limiti della sopportazione, stanco della classe politica e dell’intero sistema che ci emargina e ci prevarica”: queste le parole di uno dei fondatori del Movimento, Mariano Ferro.

Il Movimento dei Forconi è un’associazione di agricoltori, artigiani, allevatori e pastori costituitasi per lottare contro lo status quo e contro il potere costituito. Già negli scorsi mesi era sceso in piazza a più riprese ma, con la quattro giorni di Gennaio, incalza con maggiore veemenza per denunciare le criticità e la disperazione della gente. Il Movimento, che si dichiara libero politicamente e al di fuori di ogni strumentalizzazione, ha pensato in grande decidendo di occupare pacificamente tutti i punti nevralgici della Sicilia.

Della situazione siciliana e di questa nuova forma di protesta annunciata abbiamo parlato con Mariano Ferro, un agricoltore che da mesi ha abbandonato la sua terra per dedicarsi con tutte le sue energie a quella che chiama la “rivoluzione del popolo siciliano”.

Da dove nasce la vostra rabbia e qual è la situazione attuale in Sicilia?

Vogliamo scrivere una pagina di storia e la scriveremo. Non si può più fare filosofia, in Sicilia c’è disperazione. Non siamo più disposti ad accettare lo stato delle cose e a scendere a compromesso. Siamo contro la politica, le banche, i sindacati e anche contro la Chiesa. Siamo vittime del sistema e non possiamo affiancarci a chi ci ha uccisi. Vogliamo essere liberi e vogliamo poter contare sulle nostre forze. Siamo stanchi del disinteresse da parte delle istituzioni locali e nazionali. Vogliamo portare avanti una vera lotta contadina. La crisi è un treno che ha permesso a tutti i siciliani di prendere coscienza e adesso è giunta l’ora di salirci su.


Per decenni abbiamo avuto la mafia adesso ci ritroviamo anche con lo Stato come nemico numero uno
È finito il tempo delle raccomandazioni e del protezionismo, per decenni abbiamo avuto la mafia, adesso ci ritroviamo anche con lo Stato come nemico numero uno. Le tasse e le iniquità sono ormai più pesanti ed onerose del pizzo. Oggi siamo già in tanti e non solamente agricoltori ma tanti cittadini esasperati. Occorre continuare a svegliare la gente per poi pensare a cambiare le cose. Dentro il Palazzo non fanno nulla e hanno portato la nostra regione ad un reale fallimento, l’unica cosa che ci rimane è la strada, la rivoluzione pacifica.

Cosa succederà nella quattro giorni di gennaio?

Con l’aiuto e la partecipazione anche degli autotrasportatori, la nostra intenzione è quella di fermare pacificamente l’intera Sicilia bloccando i punti cruciali del trasporto regionale. Saremo sui porti, sulle autostrade e sugli scorrimenti veloci di ogni parte della regione, saremo nei pressi delle raffinerie di Gela e Priolo, ecc.

Di certo creeremo disagi ma è il minimo sacrificio che si possa chiedere ai siciliani per ascoltarci, faremo volantinaggio ed informeremo i cittadini dell’inizio della rivolta popolare. Ci aspettiamo di trovare consenso ma anche partecipazione della gente comune. Sappiamo che tanti studenti si uniranno a noi, tante donne e speriamo che i siciliani scendano per le strade a manifestare il loro malessere


Dal 16 al 20 Gennaio la Sicilia sarà paralizzata con la manifestazione di protesta annunciata sull’intero territorio regionale dal Movimento dei Forconi
Nascete come lotta contadina anche se sperate di coinvolgere la società civile siciliana, quali sono le vostre idee e le vostre rivendicazioni? In poche parole, quali sono le prime 2-3 misure concrete ed immediate che volete che si mettano in piedi, che si realizzino?

Potremmo parlare di defiscalizzazione dei carburanti e dell’energia elettrica, potremmo parlare di blocco delle procedure esecutive della Serit-Equitalia, potremmo parlare di Piano di Sviluppo Rurale siciliano, potremmo parlare dell’intervento della Giustizia affinché si penalizzi e si lotti il taroccaggio dei prodotti (prodotti provenienti dall’estero che vengono venduti come prodotti siciliani), potremmo parlare di necessità di maggiori controlli e di tracciabilità dei prodotti, ma innanzitutto la politica deve dirci se ha intenzione di portare avanti seriamente le nostre rivendicazioni e soprattutto se ne ha le capacità.

La nostra economia è in ginocchio. È il tempo di rilanciarla. La politica deve essere in grado di richiedere e realizzare atti forti. Quando c’è un terremoto si interviene d’urgenza, interviene la protezione civile. Quello è un atto forte legato all’eccezionalità della situazione. Ebbene in Sicilia occorrono atti forti; un altro esempio sarebbe quello di utilizzare in maniera più razionale e intelligente i fondi europei. La verità è che ci hanno svenduto ed ormai siamo alla periferia dell’Europa, per quello non abbiamo più fiducia in questo sistema. Per quello prepariamo la rivoluzione in Sicilia.

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Messaggio Da anna Lun 16 Gen - 11:31



Rassegna Stampa - Pagina 50 378480 scusate l'insistenza ma visto che i media nazionali non ne parlano...
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Messaggio Da ubik Mer 18 Gen - 21:52

Costa Concordia è la metafora dell'Italia. Una balena arenata sugli scogli. Il capitano prima ha causato il problema, poi lo ha negato e poi è scappato. Come Piè Veloce Berlusconi. Il capitano pretendeva di dare istruzioni dalla spiaggia, con i piedi all'asciutto, mentre i suoi secondi erano rimasti a bordo (conversazione). Esattamente come i partiti con il governo Monti. La nave ha un nome italiano, ma il proprietario è americano... come il nostro Paese. Il padrone americano si chiama Carnival, come la gestione della nostra finanza pubblica. L'equipaggio era formato da extracomunitari sottopagati, belìn, proprio come quelli che lavorano in Italia. Il titolo di Carnival è sprofondato in Borsa, come i nostri titoli pubblici. Per salvare il salvabile il personale di bordo si è ammutinato mentre la nave si inclinava sul fianco. Ecco, questo non è ancora successo sulla terraferma. Sulla Concordia l'equipaggio ha potuto ribellarsi soltanto perché non era presente la forza pubblica a manganellare agli ordini del comandante, come in Val di Susa. Il nome Concordia si riferisce all'unità fra le nazioni europee. I suoi tredici ponti hanno infatti nomi di Stati europei, tra cui Grecia, Italia, Gran Bretagna, Portogallo, Francia, Germania, un viatico mentre l'euro sta deflagrando e i tedeschi si farebbero tagliare un braccio piuttosto che finanziare Italia e Grecia. L'allarme è stato dato in ritardo, a imbarcazione rovesciata. Uguale-uguale alla catastrofe economica italiana, a Tremorti e alla "crisi dietro alle nostre spalle". I soccorsi sono arrivati da imbarcazioni private. Le scialuppe erano insufficienti, i giubbotti di salvataggio erano contesi tra i passeggeri e i pontili in preda al caos. Sembra un'ordinaria giornata italiana. Il disastro non è avvenuto per cause naturali, ma per disattenzione. Una regola per l'Italia. La Concordia è affondata per essersi avvicinata all'isola per "fare un omaggio" con la sirena spiegata a amici e autorità del Giglio a loro insaputa. Come per Scajola e Malinconico!
All'inaugurazione la bottiglia di champagne lanciata contro la fiancata rimbalzò, il disastro è avvenuto di venerdì 13. Se fossimo superstiziosi ci daremmo alla fuga.

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Messaggio Da miki Gio 19 Gen - 12:43

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Messaggio Da anna Mer 25 Gen - 9:46

Ore 9, il terremoto scuote il Nord Italia
Magnitudo 4,9, epicentro a Reggio Emilia, avvertito a Bologna, Torino, Genova TERREMOTO La scossa si sente fino a Milano


Dopo la scossa nel Veneto all'una di notte, una forte scossa si è avvertita in Lombardia e in Veneto

Una forte scossa di terremoto, poco dopo le 9 del mattino ha interessato il Nord Italia ed è stata distintamente avvertita dalla Lombardia al Veneto. Nella notte una prima scossa era stata avvertita a Verona.
La scossa di terremoto di questa mattina alcuni minuti dopo le 9 è stata di magnitudo 4.9 ed ha avuto l’epicentro nella pianura padana emiliana, in provincia di Reggio Emilia. Secondo quanto accertato dall’Istituto di geofisica, i comuni piu’ vicini all’epicentro sono Poviglio, Bresciello e Castel di Sotto.
Trema la terra anche in Liguria: decine le telefonate degli abitanti alle centrali operative dei vigili del fuoco. Non si registrano, al momento, danni a cose o persone.

La scossa di terremoto è stata avvertita anche a Torino: l’Istituto di Geofisica l’ha registrata alle 9:06 e l’ha definitiva significativa. Sono in corso le procedure per la localizzazione dell’epicentro, hanno riferito dalla Sala Operativa dello stesso Istituto.
Anche in Emilia Romagna una scossa di terremoto è stata avvertita attorno alle 9.10. La scossa, secondo le prime informazioni, e’ stata sentita distintamente dalla popolazione almeno nelle province di Parma e Reggio Emilia, dove in abitazioni sono cadute suppellettili.

LA SCOSSA IN VENETO - Una scossa di terremoto di grado 4.2. della Scala Richter è stata avvertita chiaramente verso l'una di notte in tutto il Veneto.
L’epicentro, secondo quanto confermato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è la provincia di Verona, nel distretto sismico delle Prealpi Venete tra Negrar e Grezzana. Il sisma ha avuto ipocentro a 10,3 km di profondità e epicentro in prossimità dei comuni di Bosco Chiesanuova, Cerro Veronese, Fumane, Grezzana, Marano di Valpolicella, Negrar, San Pietro in Cariano e Sant’Anna d’Alfaedo.
Non risultano al momento danni a persone o cose, ma la scossa si è sentita fino a Milano , dove molte persone hanno telefonato ai Vigili del fuoco e alla Polizia locale, preoccupati, per chiedere informazioni. Del resto ha tremato un'ampia zona del Nord Italia: le scosse sono state avvertite anche a Bergamo, Bologna, Reggio Emilia.

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Messaggio Da ubik Gio 26 Gen - 19:09

Intervista a Alberto Perino, leader movimento No Tav

"Quella di oggi non è stata una sorpresa perché era da prima di Natale che noi aspettavamo questo blitz. Questo blitz è stato fatto per due motivi ben precisi: 1) è per dare all’Italia un messaggio sbagliato, ma volutamente sbagliato in cui si fa credere alla gente che il movimento No Tav non è più un movimento popolare, ma è un movimento inquinato da un sacco di antagonisti di tutta Italia, non a caso hanno arrestato due persone della valle e tutti gli altri in giro per l’Italia, ma soprattutto questo messaggio è stato fatto qui dove oggi, ora, per dare un segnale fortissimo a tutti quelli che in questo momento stanno cercando di alzare la testa contro il Governo Monti e contro le porcate di Monti, per dire: "Cari signori state calmi, tranquilli, fatevi tosare in assoluto silenzio, perché chi si permette di contestare verrà sbattuto in galera". Questo è il segnale, perché siccome il movimento No Tav era un movimento di spicco del panorama italiano e era visto da molti come un faro di resistenza e di libertà, colpendo il movimento No Tav si vuole rimandare a cuccia tutti quelli che stanno cercando di rialzare la testa contro questo governo infame!
In valle hanno arrestato un Consigliere comunale stimatissimo in tutta la valle, accusato di avere utilizzato una stampella, in quel momento aveva una gamba fuori uso per resistere ai poliziotti che stavano sgombrando contro gli scudi dei poliziotti che venivano a sgombrare la Maddalena di Piemonte, il giorno 27 giugno del 2011 e l’altro è un barbiere di Bussoleno che non partecipava alla manifestazione del 3 luglio e erano la stessa zona dove c’era Beppe Grillo che ci hanno gasati tutti, compreso Beppe! Il movimento sta preparando tutta una serie di risposte che partiranno da stasera e vanno avanti, il movimento “Non abbassa la testa” la gente è incazzata, questi arresti hanno fatto arrabbiare moltissimo la gente, la gente è sempre più determinata a resistere e a continuare questa lotta.
Stasera ci sarà una fiaccolata a Bussoleno proprio contro questa repressione. Oggi a mezzogiorno ci sarà la conferenza stampa della Procura della Repubblica, dove Caselli ovviamente magnificherà la sua repressione nei confronti del movimento No Tav, perché in Piemonte non bisogna fare la lotta contro la mafia e l’’ndrangheta, bisogna fare la lotta contro il movimento No Tav, perché la mafia e la ’ndrangheta sono colluse e sono collegate con le cooperative rosse, invece il movimento No Tav non vuole che si faccia il Tav."

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Messaggio Da anna Ven 27 Gen - 16:16

Violenta scossa di terremoto al Nord

Una violenta scossa di terremoto è stata avvertita in tutto il Nord Italia. Il sisma è stato avvertito distintamente a Genova, Milano, Padova, Pisa, Livorno, Parma, Bolzano,Torino, Firenze. Per ora non si segnalano danni, ma molte persone si sono riversate in strada.

Un terremoto di magnitudo 5.4, secondo le primissime stime dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) avvenuto nella zona confine fra la provincia di Parma e Appennino tosco emiliano. L'epicentro del sisma nei pressi di Modena.

Paura anche in Veneto. Chiamate allarmate ai centralini dei vigili del fuoco sono giunte soprattutto a Verona. Il movimento tellurico è stato avvertito distintamente anche in altre città, come Venezia, Mestre e Vicenza, dove nelle abitazioni ai piani più alti gli oggetti hanno oscillato vistosamente.

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Messaggio Da Stellaneltempo Mer 1 Feb - 16:39

LETTERA ALL'Aga Khan: «lesive della dignità femminile, sessiste e discriminatorie»
In forma per contratto, Meridiana impone la 42
E le hostess non ci stanno: «Abbiamo 42 anni»
L'ex modella Ceolin, moglie dell'ad e dirigente: «Care, dovete dimagrire». E disegna le nuove divise


MILANO - Cambio di divisa per le hostess della compagnia Meridiana Fly. Il personale navigante, però, si ribella alle misure (anoressiche ) dei nuovi modelli disegnati dall'ex modella Cristina Ceolin, moglie dell'ad, Giuseppe Gentile. E alcune hostess scrivono al principe Aga Khan, che controlla la società, ed al presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. Una protesta, quella delle hostess che si schiera contro la decisione presa dalla compagnia che vorrebbe «l'applicazione di normative sul controllo del peso e l'adozione dell'uniforme Air Italy (la compagnia confluita nello scorso ottobre nel gruppo Meridiana, ndr) per il personale navigante di cabina», come ha sottolineato il personale in una lettera inviata anche ai vertici della compagnia e pubblicata su numerosi siti internet.

«NON INGRASSATE» - La Nuova Sardegna racconta che Cristina Ceolin, «assunta come dirigente nella compagnia aerea», incontrando le hostess avrebbe detto loro: «Care, non dovete ingrassare, e anzi, se è possibile, dovete dimagrire». E su questo consiglio le nuove divise sarebbero state disegnata a misura della signora Ceolin, 40/42. La nuova uniforme è già in uso in Air Italy. Ma le dipendenti di Meridiana Fly giudicano il nuovo regolamento «altamente lesivo della dignità femminile, marcatamente sessista e discriminatorio», scrivono nella lettera di protesta. E non ci stanno a modellarsi sulla taglia 42 dell'ex modella. «Facciamo notare alla Ceolin», scrivono nella lettera, «che l'etá media delle assistenti di volo del gruppo Meridiana fly è di 42 anni».

STEREOTIPO MANNEQUIN - L'applicazione della normativa è improponibile, scrivono, «sia per ragioni etiche, di rispetto del lavoratore, sia fisiologiche. Sempre per queste ragioni, l'adozione dell'uniforme Air Italy risulta poco consona a un tale profilo anagrafico». «Chiediamo - concludono le hostess - che non venga attuata nessuna irrispettosa norma sulle taglie delle uniformi e di mantenere quelle attuali, la cui sobrietà e vestibilità sono caratteristiche del ruolo ricoperto. Ruolo a cui progressivamente sono stati aggravati carichi di lavoro e oneri, tanto da renderlo ben distante da quello stereotipo desueto di hostess-mannequin a cui la Ceolin fa riferimento».

Redazione Corriere Online31 gennaio 2012 (modifica il 1 febbraio 2012)



Chissà...magari il marito della signora Ceolin la tradirà con una hostess... Rassegna Stampa - Pagina 50 561231

Roba da matti... Rassegna Stampa - Pagina 50 456612
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Messaggio Da Stellaneltempo Mer 1 Feb - 16:42

La storia svelata dal Tg de «La7»: Protesta sul sito dell'ente di previdenza degli psicologi
L'affare del senatore pdl Conti: 18 milioni guadagnati in poche ore
La compravendita attraverso una società immobiliare amministrata dal politico bresciano


ROMA - La strada è tra le più belle di Roma. Via della Stamperia, dove un tempo abitava Sandro Pertini, neanche un minuto a piedi dalla Fontana di Trevi. È qui, al numero 64, il palazzo che in un sol giorno ha raddoppiato il suo valore. Comprato per 26 milioni e mezzo di euro e rivenduto poche ore dopo a 44 milioni, più Iva. Un affarone per chi sta nel mezzo, l'immobiliare «Estate due» di Brescia, amministratore unico il senatore del Pdl Riccardo Conti. La storia è stata raccontata ieri sera dal Tg La7 , con un servizio firmato da Flavia Filippi.

L'immobiliare bresciana compra il palazzo il 31 gennaio del 2011 dal Fondo Omega, società immobiliare gestita dalla Fimit di Massimo Caputi per conto di Intesa Sanpaolo. Lo stesso 31 gennaio l'«Estate due» del senatore lo vende all'Enpap, l'Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli psicologi che lì dovrebbe trasferire la sua sede oggi più lontana dal centro. Un'operazione lampo, e un guadagno in un sol giorno di 18 milioni di euro per la società del senatore Conti, esperto del ramo perché l'immobiliarista lo fa da tempo. Non c'è un'inchiesta, non ci sono reati ma l'operazione ha destato qualche sospetto tra gli stessi iscritti dell'ente di previdenza degli psicologi che proprio sul sito Internet dell'Enpap hanno cominciato a chiedere chiarimenti. Cinque piani più un seminterrato, comprendendo anche l'Iva il palazzo è stato comprato a un prezzo di 14 mila euro al metro quadro. «La cifra appare molto elevata - scrivono gli iscritti dell'Enpap sul web - considerando l'attuale momento di pesante crisi anche del mercato immobiliare. E ci sono preoccupanti interrogativi visto che si sta parlando di milioni di euro dei nostri depositi e delle nostre pensioni».

Ma ci sono anche altri aspetti che sembrano singolari, almeno a prima vista. Il Fondo Omega è stato creato proprio per valorizzare il patrimonio immobiliare del gruppo Intesa: possibile che accetti un prezzo che poche ore dopo è già raddoppiato? Non solo. Perché - sempre secondo la ricostruzione del Tg La7 - il senatore non tira fuori nemmeno un euro di tasca sua: la proprietà del palazzo gli viene trasferita sulla parola. E paga la prima tranche da 5 milioni di euro il 3 febbraio 2011, due giorni dopo averne incassati 7 dall'ente degli psicologi.

Un passato nella Dc e poi nell'Udc, il senatore Conti ha prima seguito Follini per poi avvicinarsi a Giovanardi e aderire infine al Popolo della libertà. Al Senato è entrato in sostituzione del governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Oltre a fare l'immobiliarista ha una piccola partecipazione nella Lux Vide, la società che produce fiction per la tv fondata da Ettore Bernabei. E alcune quote anche nella Brevivet, tour operator con sede a Milano e Brescia che organizza pellegrinaggi e viaggi religiosi. È il senatore più ricco del bresciano, zona dove pure i redditi non sono proprio bassini, nel 2008 ha denunciato 608 mila euro. Anche se ormai a Brescia si vede poco, e vive tra Roma e Capalbio. Contattato, non ha voluto parlare di questa storia. Chi lo conosce ed è abituato alla sua riservatezza dice che non è una sorpresa.

Lorenzo Salvia 1 febbraio 2012 | 8:30
Corriere online


Ho sentito la notizia ieri sera durante la cena e sto ancora cercando di digerire... Rassegna Stampa - Pagina 50 227442
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Messaggio Da ubik Mer 1 Feb - 23:57

ROMA - ''Non e' un tabu'. L'articolo 18 puo' essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia''. Insomma, senza riforma del lavoro gli sforzi del governo per rilanciare il paese rischiano di rimanere incompleti e questo Mario Monti vuole assolutamente evitarlo. Cosi' il premier, prima al Tg5 e poi a Matrix, si rivolge direttamente ai cittadini per annunciare l'intenzione di mettere mano alla politica del lavoro, anche a costo di dover intervenire sulle regole di licenziamento. Si', perche' l'articolo 18 per il premier ha determinato ''un terribile apartheid nel mercato del lavoro tra chi e' gia' dentro e chi, giovane, fa fatica ad entrare''. I giovani pero' devono ''abituarsi all'idea di non avere piu' il posto fisso a vita: che monotonia - afferma - E' bello cambiare e accettare delle sfide''... bla, bla, bla................

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...difatti, lui lo vedrei bene a lustrare le scarpe fuori dalla stazione centrale, o a fare il lavapiatti Rassegna Stampa - Pagina 50 79629

Rassegna Stampa - Pagina 50 511968576 per lui e per tutti i delinquenti che continuano imperterriti a sedere in Parlamento
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Messaggio Da anna Gio 2 Feb - 0:09

ubik ha scritto: Si', perche' l'articolo 18 per il premier ha determinato ''un terribile apartheid nel mercato del lavoro tra chi e' gia' dentro e chi, giovane, fa fatica ad entrare''.

Rassegna Stampa - Pagina 50 28951 come ha detto benissimo Antonello da Carbonia ( Rassegna Stampa - Pagina 50 378480 l'operaio che ha mandato a quel paese Castelli) il patto generazionale l'hanno rotto loro con l'innalzamento dell'età pensionabile Rassegna Stampa - Pagina 50 675210 Rassegna Stampa - Pagina 50 675210 Rassegna Stampa - Pagina 50 675210
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