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I Film di DarkOver
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Re: I Film di DarkOver
sembra interessante
ubik- admin ubik
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Re: I Film di DarkOver
"BEHIND THE CANDELABRA"
Marco Giusti per Dagospia
Cannes. Da quando seguiamo l'ingresso di Matt Damon, nei panni del biondone ingenuo Scott Thurson in un bar da "Cruising" in pieno 1977 a quando lo vediamo assistere al suo primo concerto di Liberace, uno strepitoso Michael Douglas, a meta' tra Bracardi con la parrucca e Paolo Limiti con Floradora, e sentiamo il celebre pianista che suona con il candelabro sul piano dedicare il brano alla sua vecchia mamma, nientedimeno che Debbie Reynolds, siamo gia' completamente conquistati e abbiamo interamente capito il progetto di Steven Soderberg e del suo sceneggiatore Richard LaGrevanese.
"Behind the Candelabra", sorta di biografia del pianista più camp di ogni tempo (certo che lo adoravo, avevo visto anche il suo incredibile film della Republic, "Sincerally Yours") e storia del suo amore con il giovane Scott Thurson, fra Las Vegas e Los Angeles dei folli anni 70 prima e dopo l'arrivo dell'Aids, che si portera' via Liberace nel 1986, non e' solo un capolavoro di messa in scena, di direzione di attori (subito il premio a Michael Douglas e a Matt Damon come migliori attori), ma un viaggio nel gusto di un'epoca, la nostra, e del cosa c'e' dietro i candelabri della cultura pop americana.
Affidando i due ruoli maggiori a due attori considerati "molto" eterosessuali (certo la sicurezza..), e filmandoli nella loro intimita' sessuale, quando mai avete visto baci tra Douglas e Damon nudi a letto?, Soderberg sfonda sia la cortina difensiva del camp e del trash televisivo, sia quella della rilettura, ormai attualissima, della cultura e della rivoluzione gay anni 70.
Affrontando, con un numero incredibile di vestiti, mantelli, anelli, il look del tempo, che e' diventato parte della nostra cultura più' alta (non solo televisiva) e la follia della chirurgia invasiva che ha massacrato il mondo hollywoodiano, e non solo, da allora fino a oggi.
L'entrata in scena del dottore col volto tiratissimo, un incredibile Rob Lowe, che portera' al restauro folle del volto di Liberace (ne verra' fuori un Berlusconi 2012) e alla costruzione del suo amante, Scott, come simil-Liberace ci introduce al tema fondamentale per tutti gli anni 80 della nascita delle star immortali e da imitare, un percorso che ci portera' a Madonna e a Lady Gaga e a tutte le loro imitatrici.
Certo, Liberace, diviso tra giovani amanti che sbatte fuori di casa quando ne trova uno più invitante, o che quando muore la mamma non fa altro che dire "Sono libero", e' una specie di mostro costruito dalla tv e dello spettacolo che ben conosciamo. Ma non e' solo lui e la sua vita il tema del film, quanto l'autopsia della follia collettiva che tra gli anni 70 e gli anni 80 ha portato a quello.
Non c'e' mai niente di eccessivo o di volgare, ma e' tutto tenuto sotto stretto controllo da Soderberg e dai suoi collaboratori, perche' uno scivolamento sul trash con un soggetto simile avrebbe portato al ridicolo e alla parodia. E gia', proprio la scelta di due star ‘mache' e popolari, toglie il film dal ghetto della commedia gay friendly, e ne fa qualcosa se non di maggiore, di diverso e meno facile. E, credo, più' di culto anche per il pubblico gay. Costumi, scenografie e balletti incredibili. Musiche adattate dal mitico Marvin Hamlisch, alla cui cara memoria il film e' dedicato.
dagospia
Marco Giusti per Dagospia
Cannes. Da quando seguiamo l'ingresso di Matt Damon, nei panni del biondone ingenuo Scott Thurson in un bar da "Cruising" in pieno 1977 a quando lo vediamo assistere al suo primo concerto di Liberace, uno strepitoso Michael Douglas, a meta' tra Bracardi con la parrucca e Paolo Limiti con Floradora, e sentiamo il celebre pianista che suona con il candelabro sul piano dedicare il brano alla sua vecchia mamma, nientedimeno che Debbie Reynolds, siamo gia' completamente conquistati e abbiamo interamente capito il progetto di Steven Soderberg e del suo sceneggiatore Richard LaGrevanese.
"Behind the Candelabra", sorta di biografia del pianista più camp di ogni tempo (certo che lo adoravo, avevo visto anche il suo incredibile film della Republic, "Sincerally Yours") e storia del suo amore con il giovane Scott Thurson, fra Las Vegas e Los Angeles dei folli anni 70 prima e dopo l'arrivo dell'Aids, che si portera' via Liberace nel 1986, non e' solo un capolavoro di messa in scena, di direzione di attori (subito il premio a Michael Douglas e a Matt Damon come migliori attori), ma un viaggio nel gusto di un'epoca, la nostra, e del cosa c'e' dietro i candelabri della cultura pop americana.
Affidando i due ruoli maggiori a due attori considerati "molto" eterosessuali (certo la sicurezza..), e filmandoli nella loro intimita' sessuale, quando mai avete visto baci tra Douglas e Damon nudi a letto?, Soderberg sfonda sia la cortina difensiva del camp e del trash televisivo, sia quella della rilettura, ormai attualissima, della cultura e della rivoluzione gay anni 70.
Affrontando, con un numero incredibile di vestiti, mantelli, anelli, il look del tempo, che e' diventato parte della nostra cultura più' alta (non solo televisiva) e la follia della chirurgia invasiva che ha massacrato il mondo hollywoodiano, e non solo, da allora fino a oggi.
L'entrata in scena del dottore col volto tiratissimo, un incredibile Rob Lowe, che portera' al restauro folle del volto di Liberace (ne verra' fuori un Berlusconi 2012) e alla costruzione del suo amante, Scott, come simil-Liberace ci introduce al tema fondamentale per tutti gli anni 80 della nascita delle star immortali e da imitare, un percorso che ci portera' a Madonna e a Lady Gaga e a tutte le loro imitatrici.
Certo, Liberace, diviso tra giovani amanti che sbatte fuori di casa quando ne trova uno più invitante, o che quando muore la mamma non fa altro che dire "Sono libero", e' una specie di mostro costruito dalla tv e dello spettacolo che ben conosciamo. Ma non e' solo lui e la sua vita il tema del film, quanto l'autopsia della follia collettiva che tra gli anni 70 e gli anni 80 ha portato a quello.
Non c'e' mai niente di eccessivo o di volgare, ma e' tutto tenuto sotto stretto controllo da Soderberg e dai suoi collaboratori, perche' uno scivolamento sul trash con un soggetto simile avrebbe portato al ridicolo e alla parodia. E gia', proprio la scelta di due star ‘mache' e popolari, toglie il film dal ghetto della commedia gay friendly, e ne fa qualcosa se non di maggiore, di diverso e meno facile. E, credo, più' di culto anche per il pubblico gay. Costumi, scenografie e balletti incredibili. Musiche adattate dal mitico Marvin Hamlisch, alla cui cara memoria il film e' dedicato.
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Re: I Film di DarkOver
questa sera vado a vedere La grande bellezza
poi magari scrivo cosa ne penso
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Re: I Film di DarkOver
nuovo film di fantascienza di cui si sente parlare bene
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Re: I Film di DarkOver
sabato non avendo la linea ADSL ne ho approfittato per andare al cinema e ho visto Man of steel il nuovo Superman, insomma
sarò franco, mi è piaciuto e anche parecchio una vera sorpresa, soprattutto tutta la parte che si svolge su Krypton (il pianeta di origine di Superman) che mi è sembrata una delle più belle rappresentazioni di un pianeta diverso dalla terra (direi quasi a livello del pianeta di Avatar ) ovviamente in particolare dal punto di vista scenografico e delle invenzioni immaginifiche
forse un po' troppo simile all'Hulk di Ang Lee, ma è normale che a volte ci si ispiri ad un capostipite
una vera sorpresa anche l'invecchiamento di Kevin Costner (che in fondo ha solo 58 anni )
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Re: I Film di DarkOver
questa sera, per distrarmi un po', sono andato a vedere questoubik ha scritto:
sembra il prequel di Io sono leggenda, nel senso che il genere è quello della catastrofe globale, dove milioni di persone diventano come degli zombie idrofobi, che se ti beccano e ti mozzicano diventi come loro
a me di solito i film su questo tema divertono, ma questa pellicola mi ha divertito solo nella prima metà finché ci sono effetti speciali e scene di massa
la seconda metà, tutta la parte dedicata alla ricerca della soluzione del problema (soluzione che ovviamente risulta oltremodo fantastica, nel senso di assurda fantasia ) l'ho trovata estremamente noiosa, quasi tutta girata negli interni di un ipotetico centro di ricerca scientifico, quasi che avessero terminato il budget decidendo quindi di concludere al risparmio
Anche in questo film (prodotto da Pitt stesso che ne è il protagonista principale (si vede che la storia lo ha proprio appassionato ) ) recita Pierfrancesco Favino, che ormai quando c'è da fare la parte di un italiano in un film hollywoodiano viene scritturato sempre lui
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Re: I Film di DarkOver
Volevo vederlo ma l'ho perso nelle sale e non ne sono rimasta molto dispiaciuta
il genere catastrofico si intuiva ho letto che è stato fortemente voluto di Pitt
e la realizzazione è andata avanti per parecchio tempo con molti ostacoli
il genere catastrofico si intuiva ho letto che è stato fortemente voluto di Pitt
e la realizzazione è andata avanti per parecchio tempo con molti ostacoli
picpiera- inviata specialissima
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Re: I Film di DarkOver
Venezia 2013 - non in concorso
se la caveranno da soli o arriveranno i soliti extraterrestri buoni a salvarli?
se la caveranno da soli o arriveranno i soliti extraterrestri buoni a salvarli?
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Re: I Film di DarkOver
Venezia 2013 - in concorso
animazione e colori fantastici, speriamo lo sia altrettanto la storia
animazione e colori fantastici, speriamo lo sia altrettanto la storia
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Re: I Film di DarkOver
Clooney si era già cimentato con un film di fantascienza credo Solaris non ebbe molto successoubik ha scritto:Venezia 2013 - non in concorso
se la caveranno da soli o arriveranno i soliti extraterrestri buoni a salvarli?
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Re: I Film di DarkOver
Il film racconta la vita e la tragica storia d'amore di Jirō Horikoshi, l'ingegnere aeronautico che durante il secondo conflitto mondiale progettò numerosi aerei da combattimento utilizzati dai giapponesi nelle azioni di guerra contro gli americani, tra i quali il Mitsubishi A6M, utilizzato nell'attacco di Pearl Harbor.ubik ha scritto:Venezia 2013 - in concorso
animazione e colori fantastici, speriamo lo sia altrettanto la storia
wiki
......naturalmente ci sono già state polemiche
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Re: I Film di DarkOver
Altro film fuori concorso
"Die andere heimat" (un'altra casa )
DIE ANDERE HEIMAT - CHRONIK EINER SEHNSUCHT (HOME FROM HOME - CHRONICLE OF A VISION) - EDGAR REITZ
A metà del XIX secolo centinaia di migliaia di europei emigrarono in America del Sud nel tentativo disperato di sottrarsi alle carestie, alla povertà e al dispotismo che dominavano i loro paesi. Il loro motto era: “Qualunque sorte è migliore della morte”. Die andere Heimat è un dramma familiare e una storia d’amore ambientata sullo sfondo di questa tragedia dimenticata. Il film si incentra su due fratelli consapevoli del fatto che solo i loro sogni potranno salvarli. Il più giovane, Jakob, legge tutti i libri su cui riesce a mettere le mani e sogna di lasciare il suo villaggio, Schabbach, per vivere avventure in un continente sconosciuto. Il ragazzo studia le lingue dei nativi sudamericani e tiene nota dei suoi eroici tentativi di spingersi oltre i confini delle campagne dello Hunsrück in un diario stupefacente, che non solo racconta la sua storia, ma rispecchia le aspirazioni e le filosofie di un’intera epoca. Chiunque incontri Jakob è trascinato nel vortice dei suoi sogni: i suoi genitori, il suo bellicoso fratello Gustav e soprattutto Henriette, l’avvenente figlia di un intagliatore di gemme caduto in disgrazia. Il ritorno di Gustav dal servizio militare è destinato a mandare in frantumi il mondo di Jakob e il suo amore per Henriette.
http://www.labiennale.org/it/cinema/70-mostra/film/sel-uff/fuori-concorso/heimat.html
"Die andere heimat" (un'altra casa )
DIE ANDERE HEIMAT - CHRONIK EINER SEHNSUCHT (HOME FROM HOME - CHRONICLE OF A VISION) - EDGAR REITZ
A metà del XIX secolo centinaia di migliaia di europei emigrarono in America del Sud nel tentativo disperato di sottrarsi alle carestie, alla povertà e al dispotismo che dominavano i loro paesi. Il loro motto era: “Qualunque sorte è migliore della morte”. Die andere Heimat è un dramma familiare e una storia d’amore ambientata sullo sfondo di questa tragedia dimenticata. Il film si incentra su due fratelli consapevoli del fatto che solo i loro sogni potranno salvarli. Il più giovane, Jakob, legge tutti i libri su cui riesce a mettere le mani e sogna di lasciare il suo villaggio, Schabbach, per vivere avventure in un continente sconosciuto. Il ragazzo studia le lingue dei nativi sudamericani e tiene nota dei suoi eroici tentativi di spingersi oltre i confini delle campagne dello Hunsrück in un diario stupefacente, che non solo racconta la sua storia, ma rispecchia le aspirazioni e le filosofie di un’intera epoca. Chiunque incontri Jakob è trascinato nel vortice dei suoi sogni: i suoi genitori, il suo bellicoso fratello Gustav e soprattutto Henriette, l’avvenente figlia di un intagliatore di gemme caduto in disgrazia. Il ritorno di Gustav dal servizio militare è destinato a mandare in frantumi il mondo di Jakob e il suo amore per Henriette.
http://www.labiennale.org/it/cinema/70-mostra/film/sel-uff/fuori-concorso/heimat.html
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Re: I Film di DarkOver
ubik ha scritto:
nuovo film di fantascienza di cui si sente parlare bene
l'ho visto questa sera
non posso certamente definirlo un capolavoro, però ritengo che, dal punto di vista del montaggio e scenografico, senza nulla togliere ai loro meriti storici mandi in un sol colpo in pensione film come Robocop, quelli di Carpenter (1997 fuga da New York, Fuga da Los Angeles), forse anche Strange Days della Bigelow e qualcun altro che ora non mi sovviene, che improvvisamente sembrano dimostrare 150 anni
Matt Damon è bravo e Jodie Foster svolge egregiamente il ruolo della fetentona
Il soggetto è interessante, anche se non totalmente originale in campo fantascientifico; alcune cose richiamano vagamente Blade Runner (la società dei poveri vs la società dei ricchi) che rimane ineguagliabile e soprattutto 2022: i sopravvissuti (tratto dal bellissimo romanzo Largo! Largo! di Harry Harrison, di cui consiglio la lettura a tutti gli appassionati del genere fantascienza).
La sceneggiatura regge per i primi tre quarti, poi, purtroppo, come al solito paga lo scotto del finale rocambolesco e d'azione in stile hollywoodiano, mentre forse sarebbe stata più interessante una conclusione meno spettacolare (solite scazzottate...) e un po' più "filosofica".
Impressionanti le riprese dell'ipotetica Los Angeles reietta del futuro, soprattutto pensando che le immagini sono reali e se ho capito bene riprendono la favela di Città del Messico
D'altra parte il regista, Neill Blomkamp, è conosciuto per un unico precedente film, un cult sempre di fantascienza, District 9, credo tutto girato nella periferia di baracche di Città del Capo. Un film decisamente inquietante
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Re: I Film di DarkOver
prima di Elysium hanno mostrato il trailer di una nuova pellicola, Comic Movie
è una pellicola comica (lo dice il titolo stesso ) ad episodi, girati da vari registi e con una folta schiera di noti attori: Dennis Quaid, Naomi Watts, Richard Gere, Uma Thurman, Halle Berry, ...
guardate quanto è incredibile quello cui si sono sottoposti i poveri Hugh Jackman e Kate Winslet nell'episodio da loro interpretato; direi che per far ridere il pubblico ormai si sta altro che grattando il fondo del barile
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