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Bellaprincipessa- satellite artificiale
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Re: Addio a.....
altro pezzo della mia gioventù che se ne va
picpiera- inviata specialissima
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Re: Addio a.....
Morto l'attore Georges Descrieres noto da noi soprattutto per essere stato il protagonista del Telefilm Arsenio Lupin uno dei miei preferiti
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Re: Addio a.....
Lou Reed R.I.P.
l'ho scoperto da adolescente con questa canzone
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Re: Addio a.....
E' morta la scrittrice Doris Lessing: premio Nobel e "cantrice del femminismo"
La scrittrice era nata a Kermanshah e cresciuta in Zimbabwe, ma viveva a Londra da oltre mezzo secolo. Il suo editore, Harper Collins, ha precisato che si è spenta serenamente questa mattina. Tra le sue circa 55 opere 'L'erba canta' (1950) e 'Il taccuino d'oro' (1962)
La scrittrice britannica Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura nel 2007, è morta: aveva 94 anni. Il suo editore, Harper Collins, ha precisato che si è spenta serenamente questa mattina.
E' stata l'autrice della libertà. In un'epoca in cui il libero pensiero femminile era una frontiera inesplorata. Un viaggio, il suo, cominciato in un'impero britannico impreparato a implodere, e rimodellarsi. Un secolo di vita che ha attraversato la fine di una guerra e la Seconda, gli anni Cinquanta, i Sessanta, fino a un nuovo millennio. Quando nel 2007 la informarono che le era stato asegnato il Nobel, lei rispose: "Oh Christ! I couldn't care less".
Diretta, impaziente, indipendente, appassionata. Una scrittura di fuoco. Mai ferma, mai arresa. Negli ultimi anni aveva bersagliato il presidente americano George W. Bush che definiva "una calamità mondiale", ma se la prendeva anche con l'immgine della donna moderna ("sfacciata, ma anche bigotta"). Non aveva paura di creare scompiglio. Come quando definì l'attacco terroristico dell'11 settembre in America "non così terribile".
Nata in Iran nel 1919, quando ancora era protettorato britannico, Lessing ha scritto oltre 55 libri, novelle, poesie e opere celebri come L'erba canta (1950), Il taccuino d'oro (1962), considerato il suo capolavoro e definito una sorta di "bibbia del femminismo", Sotto la pelle (1994), Il senso della memoria (2006).
Fu premiata dall'Accademia di Svezia come "cantrice dell'esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa".
Quell'anno - il 2007 - Philip Roth era considerato il favorito. Lessing era l'unidicesima donna a vincere il più importante premio letterario e il più anziano autore ad essere premiato, avendo allora 88 anni. Commentò con ironia: "Visto che non possono assegnare il Nobel a un morto, penso semplicemente che abbiano scelto me perché temevano morissi prima di avere un'altra occasione".
Nata da genitori inglesi con il nome di Doris May Taylo a Kermanshah, nel 1919, si trasferì bambina nella Rhodesia meridionale, oggi Zimbabwe, dove L'erba canta è ambientato. Studiò in un convento, poi in una scuola femminile, ma a 15 anni lasciò gli istituti per continuare gli studi da autodidatta. Nella vita adulta ha vissuto per mezzo secolo a Londra, si è sposata due volte, divorziando da entrambi i mariti, e ha avuto ha tre figli. Il cognome Lessing è quello del secondo marito, Gottfried Lessing, un emigrante comunista tedesco.
Nel 2001 ha ricevuto il Premio Prìncipe de Asturias nella categoria Letteratura per le sue opere in difesa della libertà e del Terzo Mondo e il Premio Grinzane Cavour. Ha ricevuto anche il David Cohen British Literature Prize.
Fonte
La scrittrice era nata a Kermanshah e cresciuta in Zimbabwe, ma viveva a Londra da oltre mezzo secolo. Il suo editore, Harper Collins, ha precisato che si è spenta serenamente questa mattina. Tra le sue circa 55 opere 'L'erba canta' (1950) e 'Il taccuino d'oro' (1962)
La scrittrice britannica Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura nel 2007, è morta: aveva 94 anni. Il suo editore, Harper Collins, ha precisato che si è spenta serenamente questa mattina.
E' stata l'autrice della libertà. In un'epoca in cui il libero pensiero femminile era una frontiera inesplorata. Un viaggio, il suo, cominciato in un'impero britannico impreparato a implodere, e rimodellarsi. Un secolo di vita che ha attraversato la fine di una guerra e la Seconda, gli anni Cinquanta, i Sessanta, fino a un nuovo millennio. Quando nel 2007 la informarono che le era stato asegnato il Nobel, lei rispose: "Oh Christ! I couldn't care less".
Diretta, impaziente, indipendente, appassionata. Una scrittura di fuoco. Mai ferma, mai arresa. Negli ultimi anni aveva bersagliato il presidente americano George W. Bush che definiva "una calamità mondiale", ma se la prendeva anche con l'immgine della donna moderna ("sfacciata, ma anche bigotta"). Non aveva paura di creare scompiglio. Come quando definì l'attacco terroristico dell'11 settembre in America "non così terribile".
Nata in Iran nel 1919, quando ancora era protettorato britannico, Lessing ha scritto oltre 55 libri, novelle, poesie e opere celebri come L'erba canta (1950), Il taccuino d'oro (1962), considerato il suo capolavoro e definito una sorta di "bibbia del femminismo", Sotto la pelle (1994), Il senso della memoria (2006).
Fu premiata dall'Accademia di Svezia come "cantrice dell'esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa".
Quell'anno - il 2007 - Philip Roth era considerato il favorito. Lessing era l'unidicesima donna a vincere il più importante premio letterario e il più anziano autore ad essere premiato, avendo allora 88 anni. Commentò con ironia: "Visto che non possono assegnare il Nobel a un morto, penso semplicemente che abbiano scelto me perché temevano morissi prima di avere un'altra occasione".
Nata da genitori inglesi con il nome di Doris May Taylo a Kermanshah, nel 1919, si trasferì bambina nella Rhodesia meridionale, oggi Zimbabwe, dove L'erba canta è ambientato. Studiò in un convento, poi in una scuola femminile, ma a 15 anni lasciò gli istituti per continuare gli studi da autodidatta. Nella vita adulta ha vissuto per mezzo secolo a Londra, si è sposata due volte, divorziando da entrambi i mariti, e ha avuto ha tre figli. Il cognome Lessing è quello del secondo marito, Gottfried Lessing, un emigrante comunista tedesco.
Nel 2001 ha ricevuto il Premio Prìncipe de Asturias nella categoria Letteratura per le sue opere in difesa della libertà e del Terzo Mondo e il Premio Grinzane Cavour. Ha ricevuto anche il David Cohen British Literature Prize.
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Re: Addio a.....
Tony Musante è morto
La sua ultima apparizione sul grande schermo era stata nel 2007 con I padroni della notte, al fianco di Joaquin Phoenix.
E’ deceduto nella notte in seguito alle complicazioni di un intervento chirurgico, l’attore settantasettenne Tony Musante, famoso in Italia per ruoli da villain negli spaghetti western, ma soprattutto per essere stato il protagonista de L’uccello dalle piume di cristallo e di Anonimo veneziano.
Nato nel 1936 nel Connecticut da una famiglia di origini italiane, aveva iniziato a recitare nei teatri off di Broadway all’inizio degli anni ‘60. Specializzato in ruoli da duro e da teppista, aveva esordito sul grande schermo nel ‘67 in New York ore tre: l’ora dei vigliacchi di Larry Peerce, al fianco di un esordiente Martin Sheen.
La notorietà arrivò grazie a Il mercenario, diretto da Corbucci nel ‘68, dove Musante interpretò il rivoluzionario messicano Paco. Nel ‘70 Dario Argento lo scritturò come protagonista del suo capolavoro L’uccello dalle piume di cristallo e da lì in poi la carriera di Musante conobbe una vera impennata: l’attore divenne un icona del genere e Enrico Maria Salerno lo volle con Florinda Bolkan nel suo Anonimo Veneziano. Tornato negli States ebbe grande successo grazie alla serie Tv poliziesca Toma e successivamente a Sulle strade della California.
Nella seconda metà degli anni ‘70 lavorò anche per Damiano Damiani in Goodbye & Amen, con Claudia Cardinale, per poi girare, nell’85 La Gabbia, secondo lavoro con il regista Giuseppe Patroni Griffi, un torbido triangolo amoroso ambientato a Parigi dove Musante veniva torturato da Laura Antonelli, sedotta e abbandonata. La sua carriera ebbe poi una battuta d’arresto a livello cinematografico, anche se in tv continuò a lavorare con successo nella serie Tv Oz, nel ruolo del boss Nino Schibetta e in produzioni per il piccolo schermo, interpretando spesso il mafioso o il poliziotto. Il suo ultimo ruolo al cinema risale al 2007 ne I padroni della notte dove interpretò il Capitano Jack Shapiro.
http://www.cineblog.it/post/344245/tony-musante-e-morto-il-ricordo-di-cineblog
La sua ultima apparizione sul grande schermo era stata nel 2007 con I padroni della notte, al fianco di Joaquin Phoenix.
E’ deceduto nella notte in seguito alle complicazioni di un intervento chirurgico, l’attore settantasettenne Tony Musante, famoso in Italia per ruoli da villain negli spaghetti western, ma soprattutto per essere stato il protagonista de L’uccello dalle piume di cristallo e di Anonimo veneziano.
Nato nel 1936 nel Connecticut da una famiglia di origini italiane, aveva iniziato a recitare nei teatri off di Broadway all’inizio degli anni ‘60. Specializzato in ruoli da duro e da teppista, aveva esordito sul grande schermo nel ‘67 in New York ore tre: l’ora dei vigliacchi di Larry Peerce, al fianco di un esordiente Martin Sheen.
La notorietà arrivò grazie a Il mercenario, diretto da Corbucci nel ‘68, dove Musante interpretò il rivoluzionario messicano Paco. Nel ‘70 Dario Argento lo scritturò come protagonista del suo capolavoro L’uccello dalle piume di cristallo e da lì in poi la carriera di Musante conobbe una vera impennata: l’attore divenne un icona del genere e Enrico Maria Salerno lo volle con Florinda Bolkan nel suo Anonimo Veneziano. Tornato negli States ebbe grande successo grazie alla serie Tv poliziesca Toma e successivamente a Sulle strade della California.
Nella seconda metà degli anni ‘70 lavorò anche per Damiano Damiani in Goodbye & Amen, con Claudia Cardinale, per poi girare, nell’85 La Gabbia, secondo lavoro con il regista Giuseppe Patroni Griffi, un torbido triangolo amoroso ambientato a Parigi dove Musante veniva torturato da Laura Antonelli, sedotta e abbandonata. La sua carriera ebbe poi una battuta d’arresto a livello cinematografico, anche se in tv continuò a lavorare con successo nella serie Tv Oz, nel ruolo del boss Nino Schibetta e in produzioni per il piccolo schermo, interpretando spesso il mafioso o il poliziotto. Il suo ultimo ruolo al cinema risale al 2007 ne I padroni della notte dove interpretò il Capitano Jack Shapiro.
http://www.cineblog.it/post/344245/tony-musante-e-morto-il-ricordo-di-cineblog
picpiera- inviata specialissima
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Re: Addio a.....
Addio Nelson Mandela
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Re: Addio a.....
Nkosi Sikelel’ iAfrika. Composto da Enoch Sontonga, Nkosi Sikelel’ iAfrika è stato un canto popolare di lotta contro l’apartheid e inno dell’African national congress. Mandela l’ha introdotto come secondo inno nazionale nel 1994 a fianco dell’inno tradizionale. Una delle versioni più famose del brano è quella del 1987, cantata da Miriam Makeba, Ladysmith Black Mambazo e Paul Simon
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Re: Addio a.....
una figura indimenticabile
picpiera- inviata specialissima
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Re: Addio a.....
Morto Peter O’Toole, leggendario Lawrence d’Arabia
Addio Lawrence D’Arabia: Peter O’Toole, il leggendario attore britannico, è morto a 81 anni in un ospedale di Londra. L’annuncio del suo agente Steve Kenis è rimbalzato sui media americani.
fonte
Addio Lawrence D’Arabia: Peter O’Toole, il leggendario attore britannico, è morto a 81 anni in un ospedale di Londra. L’annuncio del suo agente Steve Kenis è rimbalzato sui media americani.
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Re: Addio a.....
Morta Joan Fontaine, Oscar per "Il sospetto"
Una carriera segnata dalla collaborazione con Hitchcock e dalla rivalità artistica con la sorella maggiore, Olivia De Havilland. Entrambe vincitrici della Statuetta, rappresentano un caso 'familiare' unico nella storia del cinema
Joan Fontaine, star di Hollywood di prima grandezza degli anni '40, è morta per cause naturali nella sua casa di Carmel, in California, all'età di 96 anni. Sorella minore di Olivia de Havilland, con cui visse una grande rivalità artistica, era nata il 22 ottobre del 1917 a Tokyo.
Cittadina britannica, ma naturalizzata americana nel 1943, Fontaine ha conquistato tre nomination e un Oscar nel 1942 per il film di Alfred Hitchcock 'Suspicion', distribuito in Italia con il titolo "Il sospetto". L'anno prima per Hitchcock era stata la protagonista di "Rebecca - La prima moglie", il film che segnò il debutto americano del regista.
Lavorò con altri registi di culto quali Billy Wilder ("Il valzer dell'imperatore"), Fritz Lang ("L'alibi era perfetto"), George Cukor ("Donne") e Nicholas Ray ("La seduttrice"). Sposata quattro volte, ha avuto due figlie. Il suo nome è iscritto nella Hollywood Walk of Fame di Los Angeles.
Figlia di un avvocato britannico e di un attrice che vivevano a Tokyo, ebbe un'infanzia segnata d aproblemi di salute e dalla separazione dei genitori, si trasferì negli Stati Uniti con la madre e la sorella Olivia. Adottando il congome d'arte della madre, debuttò sul grande schermo nel 1935, e nel 1941 fu voluta da Alfred Hitchcock accanto a Laurence Olivier per il suo film d'esordio americano, 'Rebecca, la prima moglie' che le valse la prima nomination all'Oscar.
La vittoria le arrise l'anno dopo, quando ottenne il premio alla migliore attrice protagonista per 'Il sospetto' ancora con Hitchcock, dove recitò al fianco di Cary Grant. Il riconoscimento la rese l'unico interprete di un'opera del regista inglese, donna o uomo, a ottenere l'ambita statuetta. Una soddisfazione aumentata dal fatto di aver sconfitto nell'occasione proprio la sorella, a sua volta candidata con 'La porta d'oro' di Mitchell Leisen. Olivia De Havilland si sarebbe poi rifatta nel 1946, imponendosi con 'A ciascuno il suo destino', sempre per la regia di Leisen, e doppiando il successo tre anni dopo con 'L'ereditiera' di William Wyler.
Nel frattempo, Joan Fontaine aveva ottenuto un'ulteriore candidatura nel 1943 per 'Il fiore che non colsi' diretto da Edmund Goulding, a conferma di una competizione a distanza che non conobbe mai tregua. Per la cronaca, nessun'altra coppia di fratelli o sorelle nella storia è mai riuscita ad aggiudicarsi la più importante onorificenza del cinema. Dai suoi quattro matrimoni, si sono sempre conclusi con un divorzio, Fontaine ebbe una figlia, Deborah Leslie, e nel 1952 ne adottò una seconda, Martina, di origini peruviane, che però se ne andò di casa già nel 1963. Una delle vicende più dolorose per l'artista, come lei stessa raccontò nell'autobiografia data alle stampe nel 1978: 'No Bed of Roses', nessun letto di rose per lei.
fonte
Una carriera segnata dalla collaborazione con Hitchcock e dalla rivalità artistica con la sorella maggiore, Olivia De Havilland. Entrambe vincitrici della Statuetta, rappresentano un caso 'familiare' unico nella storia del cinema
Joan Fontaine, star di Hollywood di prima grandezza degli anni '40, è morta per cause naturali nella sua casa di Carmel, in California, all'età di 96 anni. Sorella minore di Olivia de Havilland, con cui visse una grande rivalità artistica, era nata il 22 ottobre del 1917 a Tokyo.
Cittadina britannica, ma naturalizzata americana nel 1943, Fontaine ha conquistato tre nomination e un Oscar nel 1942 per il film di Alfred Hitchcock 'Suspicion', distribuito in Italia con il titolo "Il sospetto". L'anno prima per Hitchcock era stata la protagonista di "Rebecca - La prima moglie", il film che segnò il debutto americano del regista.
Lavorò con altri registi di culto quali Billy Wilder ("Il valzer dell'imperatore"), Fritz Lang ("L'alibi era perfetto"), George Cukor ("Donne") e Nicholas Ray ("La seduttrice"). Sposata quattro volte, ha avuto due figlie. Il suo nome è iscritto nella Hollywood Walk of Fame di Los Angeles.
Figlia di un avvocato britannico e di un attrice che vivevano a Tokyo, ebbe un'infanzia segnata d aproblemi di salute e dalla separazione dei genitori, si trasferì negli Stati Uniti con la madre e la sorella Olivia. Adottando il congome d'arte della madre, debuttò sul grande schermo nel 1935, e nel 1941 fu voluta da Alfred Hitchcock accanto a Laurence Olivier per il suo film d'esordio americano, 'Rebecca, la prima moglie' che le valse la prima nomination all'Oscar.
La vittoria le arrise l'anno dopo, quando ottenne il premio alla migliore attrice protagonista per 'Il sospetto' ancora con Hitchcock, dove recitò al fianco di Cary Grant. Il riconoscimento la rese l'unico interprete di un'opera del regista inglese, donna o uomo, a ottenere l'ambita statuetta. Una soddisfazione aumentata dal fatto di aver sconfitto nell'occasione proprio la sorella, a sua volta candidata con 'La porta d'oro' di Mitchell Leisen. Olivia De Havilland si sarebbe poi rifatta nel 1946, imponendosi con 'A ciascuno il suo destino', sempre per la regia di Leisen, e doppiando il successo tre anni dopo con 'L'ereditiera' di William Wyler.
Nel frattempo, Joan Fontaine aveva ottenuto un'ulteriore candidatura nel 1943 per 'Il fiore che non colsi' diretto da Edmund Goulding, a conferma di una competizione a distanza che non conobbe mai tregua. Per la cronaca, nessun'altra coppia di fratelli o sorelle nella storia è mai riuscita ad aggiudicarsi la più importante onorificenza del cinema. Dai suoi quattro matrimoni, si sono sempre conclusi con un divorzio, Fontaine ebbe una figlia, Deborah Leslie, e nel 1952 ne adottò una seconda, Martina, di origini peruviane, che però se ne andò di casa già nel 1963. Una delle vicende più dolorose per l'artista, come lei stessa raccontò nell'autobiografia data alle stampe nel 1978: 'No Bed of Roses', nessun letto di rose per lei.
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