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Messaggio Da Strawberry Fields Gio 17 Mag - 18:17

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Messaggio Da ubik Gio 17 Mag - 18:47



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Messaggio Da picpiera Gio 17 Mag - 19:49

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Messaggio Da miki Gio 17 Mag - 19:58

oooooo... non lo sapevo Addio a..... - Pagina 9 561231 mi dispiace tanto Addio a..... - Pagina 9 547033700 Addio a..... - Pagina 9 16239 Addio a..... - Pagina 9 16239
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Messaggio Da alexcda Gio 17 Mag - 21:04

J feel love mi ha accompagnato per tutta la prima estate in cui ho cominciato a fare cose da 'grandi' ... mi spiace
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Messaggio Da anna Lun 21 Mag - 9:07

Bee Gees, addio a Robin Gibb

Dopo la dipartita, lo scorso venerdì, di Donna Summer, la disco music piange la scomparsa di un altro suo eroe: Robin Gibb, cantante, chitarrista, violinista e tastierista dei Bee Gees, è morto a Londra dopo una lunga lotta contro un tumore all'età di 62 anni. A renderlo noto, riferisce l'agenzia Associated Press, è stata la famiglia dell'artista, che ne ha annunciato il decesso "con grande tristezza".

Da tempo affetto da problemi di salute, Gibb fu ricoverato in un primo momento nell'aprile dello scorso anno per apparenti problemi allo stomaco: qualche mese dopo, i medici diagnosticarono all'artista un tumore al fegato. La malattia non gli impedì di comporre e registrare un disco sinfonico, "Titanic requiem", alle session del quale parteciparono tanto la Royal Philharmonic Orchestra quanto suo figlio RJ. Il quadro clinico del fratello di Barry e Maurice (quest'ultimo scomparso nel 2003 a causa di un volvolo intestinale) lasciò sperare in un miglioramento fino allo scorso 14 aprile, quando la BBC annunciò un crollo delle sue condizioni di salute tanto grave da ridurlo in stato di coma: poco più di una settimana dopo, il 22 aprile, Gibb uscì dal coma, pur senza fare segnare netti miglioramenti tali da fare sperare in una soluzione positiva del decorso.


Robin Gibb - You Win Again on MUZU.TV

Robin Hugh Gibb è nato nell'Isola di Man il 22 dicembre del 1949; suo fratello gemello Maurice, che come il fratello maggiore Barry (classe 1946) faceva parte dei Bee Gees, è morto nel gennaio del 2003 per una patologia intestinale. Il più giovane dei Gibb, Andy, è scomparso invece nel marzo del 1988, a soli trent'anni, per una miocardite, malattia infiammatoria che colpisce il muscolo cardiaco.

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Messaggio Da anna Ven 25 Mag - 12:42

E’ morto Edoardo Mangiarotti, lo schermidore italiano più medagliato della storia

E’ morto Edoardo Mangiarotti. All’età di 93 anni è deceduto all’età di 93 anni presso la sua abitazione in via Solferino, il noto schermidore Edoardo Mangiarotti. Grande sportivo, l’uomo nella sua carriera, aveva ottenuto grandi risultati, quali tredici medaglie, sei ori, cinque argenti e due bronzi. Le cause sono da ricondurre a crisi cardiache.Mangiarotti è stato il più grande atleta italiano della storia. Figlio del grande Giuseppe, schermidore internazionale che aveva indossato la divisa azzurra ai Giochi Olimpici di Londra nel 1908 e maestro d’arma importatore in Italia delle varianti della scuola di scherma francese, Edoardo ha seguito le orme del padre arrivando ai suoi stessi livelli.Ai campionati del mondo Edoardo Mangiarotti ha conquistato 26 medaglie, la metà delle quali d’oro. Inoltre anche nella speciale classifica degli schermidori plurimedagliati ai mondiali è risultato lo sportivo più vincente di sempre. Il ritiro dalla scena sportiva è avvenuto alle Olimpiadi di Roma nel 1960.La camera ardente ci sarà oggi pomeriggio a Via Solferino a Milano, mentre invece i funerali si svolgeranno lunedì.

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Messaggio Da ubik Mer 6 Giu - 21:12

Addio a Ray Bradbury
maestro di sogni

L'autore di "Cronache marziane" e "Fahrenheit 451" aveva quasi 91 anni. Ha fatto viaggiare nel tempo e nello spazio milioni di lettori in tutto il mondo. Ha raccontato il futuro, ma non amava essere definito uno scrittore di fantascienza

di ERNESTO ASSANTE

"Immaginate un bambino di quasi nove anni che, seduto sulla soglia spalancata di una notte estiva, sparpaglia attorno a sé la sua raccolta di fumetti di Buck Rogers, con Buck e Wilma sul Pianeta Rosso. Il ragazzo raccoglie e legge un altro capitolo degli "Dei di Marte" di Edgar Rice Burroughs (...) Ora spalanca gli occhi e le labbra muovono silenziose parole pronunciate in un sussurro. "Marte. Oh Marte, portami a casa!". E dal suo corpo, l'anima scivola via silenziosa per navigare dolcemente verso Marte e non tornare più. Chi era quello strano e curioso ragazzino fermo nella distesa notturna di quel vuoto 1930? Potreste essere voi, posso essere io. Sì, io Raymond Bradbury, nato il 22 agosto del 1920 a Waukenag, Illinois, destinato a viaggiare su Marte e da quella notte non tornare più". Ray Bradbury ci ha lasciato, ma in tanti, in milioni, per tantissimi anni, hanno viaggiato nel tempo e nello spazio con lui, hanno visto mondi lontani, hanno vissuto avventure fantastiche, attraverso i suoi libri e in tanti, per moltissimi anni ancora, continueranno a farlo, perché le sue storie continueranno ad essere lette.

Bradbury aveva 91 anni. Quando ne aveva compiuti 85, amava dire, ridendo: "Non sono molti se usciamo da una prospettiva terrestre. Quando mi guardo allo specchio, la persona che ho di fronte è un giovane ragazzo, con la testa ed il cuore pieni di sogni ed eccitazione e un inarrestabile entusiasmo per la vita. Certo, ha i capelli bianchi,
e allora? Spesso la gente mi chiede come faccio a restare così giovane e la risposta è semplice: basta vivere una vita in cui ti mescoli con qualsiasi tipo di attività, qualsiasi tipo di metafora, qualsiasi tipo di amore. E nella quale trovare il tempo di ridere, trovare ogni volta qualcosa che ti rende veramente felice, ogni giorno della tua vita. E questo è quello che ho fatto io, dai miei primi giorni ad oggi. E per mia fortuna sono stato sostenuto dalla passione, soltanto passione. E' un dono divino, non ha nulla a che vedere con la disciplina o con qualche regola. Io scrivo senza regole precise. Credo che proporsi preventivamente un piano uccida la creatività. Io le storie le voglio vivere mentre le scrivo".

E' stato uno straordinario scrittore Ray Bradbury, uno dei più importanti e influenti del secolo scorso. Ci ha fatto sognare, viaggiare nel tempo e nello spazio, ci ha parlato di noi raccontando il futuro, ha immaginato cose che sono diventate realtà, ha capito prima e meglio di altri l'evoluzione delle tecnologie e come avrebbero cambiato la nostra vita. Non ha mai avuto paura delle cose sconosciute, non ha mai temuto il diverso, il nuovo, l'inatteso. E ha trasformato tutto questo in racconti, romanzi, articoli, studi e soprattutto in storie. Storie che, badate bene, non erano di "fantascienza": "Quei romanzi li leggi quando sei giovane, e io all'epoca ho divorato H. G. Wells. Poi cresci e leggi Shakespeare. Io ho scritto solo un libro di fantascienza, Fahrenheit 451. Il resto, i miei romanzi, i miei racconti, sono fantasy. La fantasy racconta cose che non possono accadere. La fantascienza racconta cose che possono, invece, accadere. Fahrenheit 451 è l'unico libro che ho scritto in cui parlo di cose che sono accadute o che possono accadere davvero. Per questo è un libro ancora attuale, e non solo per i temi legati alla censura, alle dittature che ancora nel mondo pensano di poter controllare il pensiero umano, decidendo cosa i cittadini possono leggere e cosa no. Lavorai a Fahrenheit 451 mentre Joseph McCarthy stava facendo vivere un brutto periodo a molta gente e la sua commissione non lavorava davvero secondo i dettami della nostra democrazia. Finii di scrivere il racconto e, visto che avevo bisogno di soldi perché la mia famiglia stava crescendo, pensai di venderlo a qualche rivista, prima della pubblicazione su libro, ma tutti quelli a cui la feci leggere avevano paura a pubblicarla per timore di finire proprio sotto le grinfie di McCarthy e della sua commissione. Finché venni contattato da un giovane editore. Mi disse che stava lanciando una nuova rivista, che aveva bisogno di materiali interessanti e che stava contattando una serie di scrittori. Mi disse anche che aveva poco, pochissimo denaro, ma che aveva letto quello che scrivevo e amava molto il mio stile. Poi fece una pausa. E aggiunse che poteva spendere solo 400 dollari. Io gli dissi che per quella cifra poteva avere un mio nuovo racconto, prima che lo pubblicassi su libro. Così Fahrenheit 451 uscì sul secondo, sul terzo e sul quarto numero di Playboy".


Avesse scritto anche soltanto quel libro Bradbury avrebbe meritato il successo che ha avuto. Ma di libri ne ha scritti molti di più, diverse centinaia, dall'esordio nel 1938 fino ad oggi. Libri che non sono fatti di robot, di macchine speciali, di invenzioni fantasiose, ma piuttosto di sentimenti, di passioni e di tensioni: "Il mio lavoro, in realtà, è quello di aiutarvi a farvi innamorare. Innamorare della vita, delle meraviglie del mondo che abbiamo attorno, delle persone che incontrate, delle scoperte meravigliose che ognuno di noi fa nel corso della sua vita". E infatti Bradbury non era legato alle tecnologie, non possedeva un'automobile, per molti anni non è salito su un aeroplano, non ha mai amato i cellulari e tantomeno Internet. Della tecnologia ha raccontato i rischi e i pericoli, non insiti nella tecnologia stessa ma nel modo in cui l'uomo tende ad usarla: "Ricordo una notte, nell'estate del '46 o del '47, quando i nostri scienziati stavano per fare il primo esperimento di superbomba in un atollo e nessuno, nemmeno i tecnici che l'avevano messa a punto, conoscevano tutte le possibili conseguenze di quella esplosione. Quella notte mi convinsi che lo sviluppo tecnologico ci stava portando dalla parte sbagliata. Molti dei miei pensieri di allora sono finiti nelle Cronache marziane. Certo, con gli anni ho cambiato idea, le cose sono migliorate, e molte scoperte sono state utilissime per l'uomo. Oggi ho un buon rapporto con la tecnologia. Insomma, non è la tecnologia il problema, ma il modo in cui la si usa".

E' stato un pensatore creativo, un conservatore in politica, un polemista accanito. I suoi pensieri sono raccolti in un libro, una raccolta di saggi intitolata Too Soon from the Cave, Too Far from the Stars, titolo ricavato da una frase che Bradbury diceva spesso, riferita all'uomo e all'esplorazioni spaziali: "Siamo usciti troppo presto dalle caverne e siamo ancora molto lontani dalle stelle. Andare nello spazio, cercare di scoprire parti sempre più grandi dell'universo fa parte del nostro sforzo per diventare immortali. Non ci fermeremo. Noi siamo figli di questo universo, non solo della Terra, di Marte o del nostro sistema solare, ma di tutto l'universo. E se siamo interessati a scoprire com'è questo universo è solo perché conosciamo il nostro passato e ci preoccupiamo terribilmente del nostro futuro". E aggiungeva "Predire il futuro è troppo facile, basta guardare la gente attorno a te, la strada dove vivi, l'aria che respiri, e predire che sarà ancora così. Al diavolo! Voglio di meglio".

Chissà se qualche abitante di un pianeta lontano arriverà mai sulla terra. Bradbury ha immaginato più volte che altri esseri, di galassie lontane potessero arrivare, prima o poi sulla terra. "Il problema è sapere quanto tempo, dopo la nostra scomparsa, arriverà qualcuno a scoprire chi siamo stati. E a seconda di quello che troverà penserà di noi che siamo stati grandi o pessimi. Se troverà solo le scorie nucleari il ricordo che ci sarà di noi non sarà granché. Se troverà i libri, l'arte le costruzioni, potrà dire che gli esseri umani hanno fatto il loro tempo sul pianeta terra". Se troverà i libri di Ray Bradbury saprà che l'essere umano sapeva davvero sognare.


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Messaggio Da mambu Mer 6 Giu - 22:26

Un universo si è spento Addio a..... - Pagina 9 16239


che qualche idiota non accenda la luce Addio a..... - Pagina 9 1532903768 (cit quizzz)
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Messaggio Da ubik Mer 6 Giu - 22:30

mambu ha scritto:Un universo si è spento Addio a..... - Pagina 9 16239


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e ce lo vieni a scrivere nel forum darkover accendi una luce? Addio a..... - Pagina 9 30341

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Messaggio Da mambu Mer 6 Giu - 22:36

ubik ha scritto:
mambu ha scritto:Un universo si è spento Addio a..... - Pagina 9 16239


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è vero schiusa Addio a..... - Pagina 9 2546660598

Qua idioti non ce ne stanno Addio a..... - Pagina 9 561231
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Messaggio Da ubik Mer 6 Giu - 22:40

mambu ha scritto:è vero schiusa Addio a..... - Pagina 9 2546660598

Addio a..... - Pagina 9 2546660598 di niente, anzi oggi si è iscritta Lorenza, conoscitrice di poesia, letteratura, teatro... Addio a..... - Pagina 9 79629
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Messaggio Da anna Lun 9 Lug - 9:59

ADDIO A ERNEST BORGNINE

"Chiamatemi Ernie", diceva sempre a chi gli rivolgeva la parola. Quando si parla di Ernest Borgnine, l'aggettivo più adatto per descriverlo è "grandissimo". L'attore ci lascia a 95 anni, morto per insufficeinza renale al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles. Lascia noi e un enorme vuoto artistico: lui che ha recitato sul grande schermo, in TV e a teatro per oltre sessanta anni.
"E' un giorno tristissimo – ha detto la sua manager Lynda Bensky – Il cinema ha perso una grande persona. Una vera icona. Ma soprattutto abbiamo perso un uomo saggio e adorabile che ci ha insegnato come ringiovanire costantemente. Il suo sorriso contagioso e le sue smorfie hanno reso il mondo un posto migliore".

Molti lo ricordano soprattutto per alcuni classici degli anni Sessanta come Quella sporca dozzina (1967) e Il mucchio selvaggio (1969). Dieci anni prima, nel 1956, Borgnine vince l'Oscar come migliore attore per Marty – Vita di un timido, pluripremiato dall'Academy e Palma d'Oro all'ottavo Festival di Cannes. In quel film - scritto dal grande Paddy Chayefsky - lo ricordiamo nei panni di un macellaio del Bronx. Unico di tanti figli ancora single: un bravo ragazzo che vive con la madre, finché non si innamora di Clara (Betsy Claire): "A te non piace, a mia madre non piace. Lei è racchia e io sono brutto e grosso! - diceva nel film – So solo che mi sono divertito con lei ieri sera, e voglio farlo anche stasera! E se staremo ancora bene insieme la pregherò in ginocchio, la supplicherò di sposarmi! E se c'è una festa per Capodanno, io ci verrò e ci verrò con lei! A voi non piace? Peggio per voi!".
Italo-americano (i suoi genitori erano entrambi italiani), Borgnine nasce nel 1917 in Connecticut e si trasferisce a Milano all'età di due anni. Tornato in patria, decide di arruolarsi in marina subito dopo il liceo. Serve il Paese per dieci anni. Finito il servizio, si iscrive alla Randall School of Dramatic Arts. Trasferitosi a New York, otteine il suo primo ruolo a Broadway in Harvey.

Nel '62 interpreta Quinton McHale nella serie McHale's Navy, andata in onda sulla ABC dal 1962 al 1966 (138 episodi) e diventata anche un film dal titolo Marinai, topless e guai. Lo ricordiamo anche nei panni di Fatso, il sergente che odia Frank Sinatra in Da qui all'eternità (1953). E ovviamente anche al fianco del "reverendo" Gene Hackman nel catastrofico L'avventura del Poseidon (1972). Nel 1981 è il tassista del cult di John Carpenter, 1997: Fuga da New York. Più recentemente lo ricordiamo al cinema come protagonista dell'episodio diretto da Sean Penn in 11 settembre 2001 (2002) e in un esilarante ruolo nello spassoso Red (2010), al fianco di tante superstar.

Nel 2007 segna il record di "attore più vecchio nominato al Golden Globe" quando la Hollywood Foreign Press lo ha candidato per il film TV A Grandpa for Christmas. Nel 2009 ottiene una nomination agli Emmy per il suo ruolo nell'ultima stagione di ER. Nel 2010 riceve il premio alla carriera agli Screen Actors Guild: "Per dieci decadi, Ernie ci ha intrattenuto con una carriera incredibile – ha detto il presidente dei SAG Ken Howard – Ci mancherà, così come il suo spirito generoso e pieno di gioia".

Il leggendario Borgnine, lascia la sua quinta moglie, Tova Traesnaes (sposata nel 73), figli avuti da precedenti matrimoni e tanti nipoti.

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Messaggio Da ubik Lun 9 Lug - 21:39

Marco Giusti per Dagospia

Con Dino Cassio, scomparso a Roma a 78 anni, se ne va un altro pezzo dei mitici Brutos, il nostro gruppo comico-musicale più celebre degli anni'60, e uno dei caratteristi più noti dell'avanspettacolo e del cinema comico italiano.

Unico barese del gruppo, si unirà ai Brutos, allora formato dai torinesi Gerry Bruno, Aldo Maccione e dal napoletano Gianni Zullo, solo nel 1964, quando già avevano perso il cantante, il "bello", Jack Guerrini, sostituito poi da Nat Pioppi, e una serie di comici di spalla, come Elio Piatti, Umberto Di Dario e Giorgio Astore.

E' proprio nella formazione Bruno, Maccione, Zullo e Cassio che i Brutos gireranno nel 1964 il loro primo e unico film da protagonisti, "I magnifici Brutos del West", diretto da Marino Girolami e prodotto da Alvaro Mancori (leggenda vuole che Mancori avesse capito che stava girando un film coi Beatles e non coi Brutos!). Con l'arrivo di Nat Pioppi, il cantante, i Brutos arriveranno a quella formazione che vediamo nei celebri Caroselli della Cera Grey.

Anche quando nel 1966 Maccione lascerà il gruppo sbattendo la porta, spostandosi prima in Spagna, dove formerà il gruppo Los Tontos, e poi in Francia, dove incontrerà Claude Lelouch e diventerà un vero e proprio protagonista al cinema, i Brutos proseguiranno in quattro per molti anni, ritornando più volte al successo in tv con programmi come "Risatissima", "Paperissima", "Carosello", "Fenomeni".

Coi Brutos, negli anni della loro popolarità internazionale, Dino Cassio, girerà il mondo, da Las Vegas a Broadway a Città del Messico e stringerà un grande rapporto di amicizia con Gianni Zullo, scomparso nel 2005, meglio noto come Gianni, "quello che prende gli schiaffi". Nato a Bari nel 1934 e già attivo, come Lino Banfi, nei teatrini dell'avanspettacolo pugliese, Cassio si unirà nel 1956 alla compagnia del comico Goffredo Pistoni, nella quale reciterà per cinque anni assieme a Nino Lembo, Luca Sportelli, Enzo Andronico e Nino Nini.

A Roma girerà da comparsa anche qualche film, "Ben Hur", "Risate di gioia", "Barabba", "Sedotti e bidonati" con Franchi e Ingrassia. Dopo l'insuccesso de "I magnifici Brutos del West", il gruppo decise di dedicarsi interamente alla tv e al palcoscenico lasciando perdere il cinema, anche se era già previsto un "Questi pazzi, pazzi, pazzi Brutos" diretto da Camillo Mastrocinque che non vedrà mai la luce.

Cassio, però, parallelamente alla sua attività coi Brutos, proseguì una sua carriera da caratterista nel cinema comico, ritagliandosi una serie di macchiette che andrà avanti dai primi anni '70 a pochi anni fa. Lo troviamo così nei film di Franchi e Ingrassia, "I due maghi nel pallone" e "Ma che musica, maestro!", nei primi decamerotici, "Finalmente... le mille e una notte" e "Decameron proibitissimo", in molte commedie sexy, come "La dottoressa ci sta col colonnello", "La moglie in bianco... l'amante al pepe", "L'onorevole con l'amante sotto il letto", "Una vacanza del cactus" . Ovviamente in molti film del compaesano Lino Banfi, da "Al bar dello sport", all' "Allenatore nel pallone" al fondamentale "Vieni avanti, cretino" di Luciano Salce, dove interpreta il prete di Cerignola che seguita a dare schiaffoni a Banfi.

Poi nei due film da regista di Renzo Arbore, "Il Pap'occhio", dove canta la meravigliosa "Non correre papà" ("la mamma è morta già nell'autostrà") e "F.F.S.S", dove recita assieme a Gigi Proietti un altro pezzo memorabile in un pugliese incomprensibile che è la punta di diamante del film.

Con la regia di Steno lo troviamo in "Mi faccia causa", "Bonnie e Clyde all'italiana", con quella di Bruno Corbucci in "Delitto sull'autostrada" e nella serie tv "Gran varietà", con Castellano e Pipolo in "Asso", "Mia moglie è una strega", "Il ragazzo di campagna", "Porca vacca", "Mani di velluto".

In questi ultimi anni lo abbiamo visto recitare anche con Pupi Avati, "I cavalieri che fecero l'impresa" e "Il cuore altrove", con Giorgio Panariello, "Al momento giusto", con Piotta nel superculto "Il segreto del Giaguaro", con Alessandro Paci in "Andata e ritorno", e perfino con Ciro Ippolito nel recente "Vaniglia e cioccolato", coi Vanzina in "E adesso sesso" e in "Un'estate al mare", che, assieme a "L'allenatore nel pallone 2" dovrebbero essere i suoi ultimi film, girati nel 2008, prima che l'Alzheimer gli impedisse di proseguire in un lavoro che ha molto amato e che molto ha praticato con grande divertimento per tutti.

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Messaggio Da anna Lun 9 Lug - 21:57

Addio a..... - Pagina 9 466972 quanti ricordi... Addio a..... - Pagina 9 4081003426 ciao
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