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Rassegna Stampa - Pagina 33 Empty Re: Rassegna Stampa

Messaggio Da anna Gio 7 Lug - 12:40

Rassegna Stampa - Pagina 33 1532903768 intanto tra la norma senza genitori, il matrimonio di Brunetta e amenità varie, succede altro


Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani.
Ma sui loro "corpi" sì, eccome.


A parte che stanno mettendo LE MANI ANCHE NELLE NOSTRE TASCHE, in Parlamento in questi giorni è stata discussa e sta per essere approvata una legge che mette le mani sui nostri corpi.

Questa maggioranza ha deciso di puntare sulla LEGGE SUL BIOTESTAMENTO per questioni esclusivamente di "opportunismo" e non perché ne sia convinti: portare a casa questa legge significa una boccata di ossigeno. Pare che sia stato proprio un deputato del Pdl a confessare ad Andrea Sarubbi del Pd: Nel Pdl si sono convinti della necessità di un accanimento terapeutico nei confronti del governo: per questo motivo, e non per convinzioni intime, sarebbero disposti ad accanirsi terapeuticamente anche contro una bambola di gomma.

Stefano Rodotà, su La Repubblica di oggi, definisce la nuova legge che disciplina il testamento biologico ideologica e violenta, quintessenza di un dispotismo etico che vuole imporre a tutti il parzialissimo, controverso punto di vista di una sola parte a chi ha convinzioni, fedi, stili di vita diversi. E indovinate chi la vuole e la sta votando senza incontrare ostacoli, nonostante i frequenti voti segreti? Pdl, Lega e... Udc di Casini (sì quello del modello Macerata, che piace tanto a D'Alema). Contro Pd, Idv e ovviamente i sei deputati Radicali.

Sempre secondo Rodotà siamo di fronte a una legge truffa e ad un testo clamorosamente incostituzionale.
"Legittimi punti di vista non possono essere trasformati in norme che si impongono alla volontà delle persone violando i loro diritti fondamentali. La discrezionalità del legislatore, in questi casi, è esclusa esplicitamente dall`articolo 32 della Costituzione: «la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». E la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto della persona di «disporre del proprio corpo»; ha severamente escluso che il legislatore possa arrogarsi il ruolo del medico e dello scienziato: e soprattutto ha affermato in modo nettissimo che l'autodeterminazione è un "diritto fondamentale" della persona. Proprio quell'autodeterminazione che il voto della Camera vuole cancellare".

E la cosa più grave è che "questo scempio" sta avvenendo nel silenzio assoluto.

Perché l`opposizione, oltre ad impegnarsi in una purtroppo vana battaglia di emendamenti, non ha praticato nemmeno per un minuto un ostruzionismo che avrebbe almeno avuto la funzione di informare l`opinione pubblica del gravissimo scippo che si sta consumando a danno di tutti? Il Pd continua a rimanere prigioniero delle sue divisioni interne, che sono divenute un ostacolo alla cultura e alla ragione? Perché persiste il timore di dispiacere alle gerarchie vaticane, non al ricco e aperto mondo dei cattolici? Perché, soprattutto, a nulla è servita la lezione delle elezioni amministrative e dei referendum che mostrano una società viva, reattiva, alla quale bisogna fare appello tutte le volte che sono in questione i diritti fondamentali delle persone?

Certo è difficile stare dietro a un Governo e ad una maggioranza concentrati a sottrarre diritti ai cittadini (vedi legge porcellum, che ci ha tolto il diritto di scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento, vedi attacco al nostro diritto di sapere attraverso i ripetuti tentativi di approvare la legge bavaglio, vedi tentativi di censurare la Rete...) quando non sono impegnati ad approvare leggi ad personam e/o ad aziendam.

Però è nostro dovere mobilitarci. Il tempo a disposizione è poco, usiamolo. Oggi le votazioni proseguiranno fino alle 13, per aggiornarsi poi a martedì prossimo quando è previsto il voto finale sul testo. Testo che tornerà al Senato, essendo stato modificato il provvedimento approvato a palazzo Madama oltre due anni fa.

Il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha voluto sottolineare che "quando si arriverà all'approvazione finale" il neosegretario del Pdl Angelino Alfano "potrà vantare un primo risultato di una storia pregressa, che si pone in continuità con la battaglia del presidente del Consiglio Berlusconi nella vicenda di Eluana Englaro".
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Messaggio Da anna Gio 7 Lug - 14:23

Il parere di Stefano Rodotà

Testamento biologico: chi vuole rubarci la vita


I moribondi di Palazzo Montecitorio stanno per approvare una legge ideologica, violenta, bugiarda, sgrammaticata, incostituzionale: è la legge sul testamento biologico, quintessenza di un dispotismo etico che vuole imporre a tutti il parzialissimo, controverso punto di vista di una sola parte a chi ha convinzioni, fedi, stili di vita diversi.
I moribondi di Palazzo Montecitorio stanno per approvare una legge ideologica, violenta, bugiarda, sgrammaticata, incostituzionale. È la legge sul testamento biologico, altrimenti detta «dichiarazioni anticipate di trattamento». E faccio esplicito riferimento a un classico della critica parlamentare – I moribondi del Palazzo Carignano, scritto nel 1862 da Ferdinando Petruccelli della Gattina.

La maggioranza parlamentare sempre più delegittimata per gli scandali che l´attraversano, per l’impunita vocazione a secondare ogni pretesa del suo Capo, per la distanza abissale dal rispetto dovuto ai cittadini pretende di impadronirsi della vita stessa delle persone. Non si cura dei documenti analitici mandati a tutti i senatori e deputati da più di cento giuristi che mostrano i gravi limiti tecnici della legge. Disprezza l’opinione pubblica perché, come da anni ci dicono le periodiche rilevazioni dell´Eurispes, il 77% degli italiani è favorevole al diritto di decidere liberamente sulla fine della vita. Mentre ripetono la sempre più mendace formula "non mettiamo le mani nelle tasche degli italiani", il presidente del Consiglio e la sua docilissima schiera mettono le mani sul corpo di ciascuno di noi.

La legge è ideologica e violenta, quintessenza di un dispotismo etico che vuole imporre a tutti il parzialissimo, controverso punto di vista di una sola parte a chi ha convinzioni, fedi, stili di vita diversi. Afferma la «indisponibilità» della vita: ma questa è una affermazione in palese contrasto con l´ormai consolidato diritto al rifiuto e alla sospensione delle cure, che in moltissimi casi è già stato esercitato con la consapevolezza che si trattava di una decisione che avrebbe portato alla morte. Nega il diritto di rifiutare trattamenti come l’alimentazione e l’idratazione forzata, escludendone il carattere terapeutico in contrasto con l’opinione delle società scientifiche e con l´evidenza della pratica medica. Riflette un fondamentalismo cattolico incomprensibile: il muro alzato dalle gerarchie vaticane contrasta clamorosamente, ad esempio, con l’apertura mostrata dalla Conferenza episcopale tedesca. Varcate le Alpi, quel che lì è materia di legittimo dibattito pubblico improvvisamente diventa questione di fede?

È bugiarda, perché il suo titolo – che si richiama al consenso informato, all’alleanza terapeutica tra medico e paziente, alla rilevanza delle dichiarazioni fatte dalla persona per decidere consapevolmente sul come morire – è clamorosamente contraddetto dal contenuto delle singole norme. Il consenso della persona è sostanzialmente vanificato, perché le sue dichiarazioni non hanno valore vincolante e non possono riguardare questioni essenziali come quelle dell’alimentazione e dell’idratazione forzata. L’alleanza terapeutica si risolve nello spostamento del potere della decisione tutto nella direzione del medico. Le «dichiarazioni anticipate di trattamento» sono vere macchine inutili, frutto di un delirio burocratico che impone faticose procedure alla fine delle quali vi è il nulla, visto che sono prive di ogni forza vincolante.

Siamo di fronte ad una vera "legge truffa", ad un testo clamorosamente incostituzionale. Legittimi punti di vista non possono essere trasformati in norme che si impongono alla volontà delle persone violando i loro diritti fondamentali. La discrezionalità del legislatore, in questi casi, è esclusa esplicitamente dall’articolo 32 della Costituzione: «la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». E la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto della persona di «disporre del proprio corpo»; ha severamente escluso che il legislatore possa arrogarsi il ruolo del medico e dello scienziato: e soprattutto ha affermato in modo nettissimo che l’autodeterminazione è un "diritto fondamentale" della persona. Proprio quell’autodeterminazione che il voto della Camera vuole cancellare.

Questo scempio si sta consumando nel più assoluto silenzio. Perché l´opposizione, oltre ad impegnarsi in una purtroppo vana battaglia di emendamenti, non ha praticato nemmeno per un minuto un ostruzionismo che avrebbe almeno avuto la funzione di informare l´opinione pubblica del gravissimo scippo che si sta consumando a danno di tutti? Il Pd continua a rimanere pr igioniero delle sue divisioni interne, che sono divenute un ostacolo alla cultura e alla ragione? Perché persiste il timore di dispiacere alle gerarchie vaticane, non al ricco e aperto mondo dei cattolici? Perché, soprattutto, a nulla è servita la lezione delle elezioni amministrative e dei referendum che mostrano una società viva, reattiva, alla quale bisogna fare appello tutte le volte che sono in questione i diritti fondamentali delle persone?

Ricordo una volta di più Montaigne: «la vita è un movimento ineguale, irregolare, multiforme». La legge deve abbandonare la pretesa di impadronirsi d’un oggetto così mobile, sfaccettato, legato all’irriducibile unicità di ciascuno. Quando ciò è avvenuto, libertà, dignità e umanità sono state sacrificate e gli ordinamenti giuridici hanno conosciuto una inquietante perversione. Non a caso «la rivoluzione del consenso informato» nasce come reazione alla pretesa della politica e della medicina di impadronirsi del corpo delle persone, che ha avuto nell’esperienza nazista la sua manifestazione più brutale. L’autoritarismo non si addice alla vita, né nelle sue forme aggressive, né in quelle «protettive». Riconoscere l’autonomia d’ogni persona, allora, non significa indulgere a derive individualistiche, ma disegnare un sistema di regole che mettano ciascuno nella condizione di poter decidere liberamente.
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Messaggio Da anna Sab 9 Lug - 9:41

Lodo Mondadori con sconto
Berlusconi pagherà 560 milioni


Sentenza con maxi-sconto. Poco meno di 200 milioni. Di tanto è stato abbassato il conto (comunque salatissimo) che Silvio Berlusconi dovrà pagare al suo storico avversario Carlo De benedetti. Si conclude così la vicenda del cosiddetto lodo Mondadori. Questa mattina, infatti, i giudici della seconda corte civile di Milano hanno depositato le motivazioni della sentenza. In primo grado la Fininvest del Cavaliere era stato condannata a pagare 750 milioni di risarcimento. L’intera vicenda in sede civile prende spunto dall’iter penale che ha visto le condanne di Previti, Metta, Pacificio e Acampora per corruzione dello stesso giudice Metta che, fu provato dall’accusa, ricevette denaro per modellare a favore del Cavaliere la disputa con Formenton prima e con la Cir di De Benedetti poi per la conquista della maggiore casa editrice italiana. La sentenza d’appello le cui motivazioni sono state depositate questa mattina è immediatamente esecutiva.

La somma fissata dai magistrati prevede il risarcimento in 540 milioni. Quindi gli interessi legali pari al 2,5% e contabilizzati na partire dall’emisisone della sentenza di primo grado, vale a dire dall’ottobre 2009. Quindi le spezse legali fissata a 8 milioni. Alla base, poi, del maxi-sconto ci sono le conclusioni della consulenza tecnica. Obiettivo capire “se fra giugno 1990 e aprile 1991 siano intervenute variazioni dei valori delle società e delle aziende oggetto di scambio tra le parti”. Risultato: i periti hanno calcolato una riduzione del 18,8%.
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periodo di saldi anche per le sentenze Rassegna Stampa - Pagina 33 2546660598
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Messaggio Da Lucy Gordon Sab 9 Lug - 9:57

ma quanti soldi sono? Suspect .......... ci scappa una cuccia nuova per Malaffare? Rassegna Stampa - Pagina 33 197349
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Messaggio Da anna Sab 9 Lug - 10:01

Suspect forse anche una per Gatta

Rassegna Stampa - Pagina 33 30341 ti dirò che non so rendermi conto di quanti siano, ho solo capito che sono taaaaaaaaantiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
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Messaggio Da Lucy Gordon Sab 9 Lug - 10:21

Parlando di pecunia mi è tornata in mente una paginella .........adesso la cerco.......


trovata Rassegna Stampa - Pagina 33 378480 ...........mi come sono veloce


Banca d’Italia: Il 45 per cento della ricchezza in mano al 10 per cento delle famiglie

La distribuzione della ricchezza in Italia è molto squilibrata: il 10 per cento delle famiglie possiede il 45 per cento della ricchezza, mentre c’è un 50 per cento delle famiglie che in totale arriva a mettere insieme il 10 per cento della ricchezza totale. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi dalla Banca d’Italia, che ha presentato il bollettino sulla ricchezza delle famiglie (dati riferiti al 2008). Il rapporto descrive un Paese fortemente diviso tra chi conduce una vita agiata e chi, per usare un’espressione abusata, “fatica ad arrivare alla fine del mese”.

Al di là delle percentuali, è analizzando i dati assoluti che si coglie il vero significato di questo squilibrio: la ricchezza netta dei 24 milioni di famiglie italiane è di 8.600 miliardi. Questo significa che, in media, ogni famiglia possiede un patrimonio di 358.000 euro. Una cifra ragguardevole, che infatti pone il nostro Paese nella media degli stati dell’Occidente (e di gran lunga più in alto degli Stati Uniti). Ragionando però sulla distribuzione di questa ricchezza, la musica cambia. Eccome. Dividendo il 44 per cento del patrimonio per il 10 per cento delle famiglie, si ottiene una media per famiglia di oltre un milione e mezzo di euro. La metà delle famiglie italiane, invece, ha un patrimonio medio di poco più di 70mila euro. Non stiamo parlando di reddito, ma di patrimonio: case, terreni, beni intestati. La banca centrale italiana, infatti, lo riconosce: “Molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza, mentre all’opposto poche dispongono di una ricchezza elevata”. E se gli italiani conservano comunque un patrimonio “competitivo” è grazie soprattutto alle scelte di investimento abituali: il 62 per cento della ricchezza è distribuita in “attività reali”, e tra queste l’82 per cento sono costituite da case di proprietà.

Il patrimonio immobiliare delle famiglie italiane – continuna l’analisi di Bankitalia – alla fine del 2009 era era stimabile in circa 4.800 miliardi di euro, con un aumento in termini reali dello 0,4 per cento rispetto a un anno prima. Sempre alla fine del 2009, le passività finanziarie delle famiglie italiane erano costituite per circa il 41 per cento da mutui per l’acquisto dell’abitazione. Proprio perché “concentrate” in larga parte sui mutui, le nostre famiglie risultano meno indebitate rispetto alla media dei Paesi occidentali. Da un confronto internazionale emerge infatti come alla fine del 2008 l’ammontare dei debiti fosse pari al 78 per cento del reddito disponibile lordo: in Germania e in Francia tale valore era pari a circa del 100 per cento, negli Stati Uniti e in Giappone al 130 per cento.

Complessivamente, i numeri dicono che l’Italia appartiene alla parte più ricca del mondo, in termini di ricchezza netta pro-capite: il 60% delle famiglie italiane ha una ricchezza netta superiore a quella del 90% delle famiglie di tutto il mondo. Le cifre non fanno sfigurare il nostro Paese a un confronto internazionale, ma è la loro analisi a far emergere un problema serio. “I dati sulla ricchezza delle famiglie italiane sono drammaticamente eloquenti: un’insostenibile disuguaglianza, una distribuzione tra le più inique delle economie sviluppate e che frena la crescita”. E’ il commento del responsabile Economia e Lavoro del Pd, Stefano Fassina, ai dati di Bankitalia. Ancora più diretto Antonio di Pietro, leader dell’Italia dei Valori: “E’ una situazione da Repubblica delle banane”, scrive sul suo blog: “Questo è diventato un Paese in cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, un Paese fondato sull’ingiustizia. Se il governo e le grandi aziende fossero davvero liberali come dicono di essere, se non fossero abituati a predicare sempre bene e a razzolare sempre male, le cose andrebbero un po’ meglio. Non per noi politici ma per quel 90% delle famiglie italiane che deve accontentarsi delle briciole”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/20/banca-ditalia-il-45-della-ricchezza-in-mano-al-10-della-famiglia/82840/

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Messaggio Da anna Lun 11 Lug - 14:37

La speculazione che verrà
Le tensioni sul debito non dipendono ancora dai fondi speculativi ma dai grandi investitori preoccupati per la tenuta dei conti dell'Italia e per la crisi politica



I mercati, la Bce e i politici non parlano più lo stesso linguaggio. Ci ha provato Mario Draghi venerdì a chiedere una tregua con una dichiarazione irrituale a mercati aperti: “Le banche italiane sono solide e la manovra finanziaria è un importante passo avanti”. Ma anche lui ha usato un linguaggio antico per investitori che già provano a immaginarsi un mondo dopo l’euro.

I trader che venerdì per tutto il giorno si sono scambiati opinioni e informazioni sanno che il capitale della più solida istituzione europea copre a stento il 10 per cento dell’attivo e che i passi avanti non bastano: le finanze pubbliche andrebbero risanate subito con tagli immediati. Il comunicato di Palazzo Chigi “la manovra finanziaria sarà approvata entro luglio” alle orecchie degli operatori come una barzelletta mentre lo spread dei Btp decennali raggiungeva il 2,40 per cento aumentando dello 0,70 in una settimana. Una “barzelletta”, una “commedia”, queste sono le parole più usate da chi con un click del mouse può vendere o comprare 100 milioni di Btp. Sono i market maker che macinano profitti o perdite anticipando gli ordini dei “real money”, fondi e compagnie assicurative che comprano per detenere i titoli, per offrire ai propri clienti rendimenti sui prodotti finanziari collocati al pubblico.

Più di un market maker si è lamentato venerdì sera di non aver realizzato abbastanza profitti: a inizio giornata tutti avevano venduto Btp alle poche banche italiane che acquistavano con lo spread al 2,20 per cento. Ma intorno al 2,30 per cento si erano ricoperti vendendo Bund pensando che fosse finita. E invece sul più bello sono arrivati i grossi fondi tedeschi e americani a scaricare i Btp, complici i dati sulla disoccupazione Usa che lasciano presagire un rallentamento della crescita mondiale. Quindi una minor crescita dell’Italia e una maggior difficoltà nel ripagare il debito. La cattiva notizia è che gli speculatori veri, gli hedge fund che comprano e vendono a soli fini speculativi non hanno ancora venduto. Solo un paio erano come si dice in gergo “corti”, avevano cioè venduto allo scoperto (senza averli mai comprati) i Btp.

Il meccanismo perverso della speculazione ancora non si è messo in moto, le vendite sono nella maggior parte reali. L’Europa e l’Italia non sono affidabili, hanno avuto innumerevoli aperture di credito dagli operatori in quest’ultimo anno, la Grecia il Portogallo e l’Irlanda sono problemi che un establishment che ha perso completamente il senso del pericolo. E ora i nodi vengono al pettine sia per la Spagna sia per l’Italia.
Chi ha perso soldi credendo che si sarebbero risolte le situazioni debitorie più problematiche non è disposto a perderne altri. E si allontana da tutto quello che è troppo rischioso, troppo indebitato o troppo difficile da capire. Ci sono altri mercati e altri Paesi dove allocare la ricchezza: una famosa società di gestione del risparmio organizza a Milano lo Yuan Happy Hour presentando i suoi nuovi prodotti in valuta cinese, altro denaro che se ne va, altri flussi di real money che non torneranno a comprare i Btp.

C’è qualcuno che in mezzo a ogni bufera invoca nuove regole contro gli speculatori, venerdì lo ha fatto l’onorevole Francesco Boccia del Pd che voleva vietare la vendita dei Credit defaults swap (Cds, le assicurazioni sul rischio di fallimento dei paesi): la notizia apparsa fugacemente su Bloomberg mentre lo spread fra Btp e Bund aveva appena toccato il massimo storico del 2,47 per cento ed i Bonos spagnoli addirittura il 2,82 per cento ha provocato una nuova ondata di ilarità. I Cds non c’entrano niente: chi vende allo scoperto lo fa prendendo in prestito i Btp da altri, per lo più assicurazioni, e restituendoli dopo aver lucrato fra il prezzo di vendita ed il prezzo di riacquisto.

Per fermare le vendite allo scoperto bisognerebbe proibire i pronti contro termine, (o REP0), impossibile perché tutto il sistema si basa su questo strumento, la stessa Bce quando eroga denaro alle banche lo fa sulla base di un prestito titoli. Ma proprio questo comprensibile errore è la cartina di tornasole di due mondi che non parlano più la stessa lingua: i regolatori gridano alla speculazione, gli operatori chiedono soluzioni che non arrivano. Nella conferenza stampa di giovedì il presidente della Bce Jean Claude Trichet, interrogato sulle soluzioni per il debito dei Paesi in crisi, ha risposto: “Non chiedete a me, chiedete ai governi, noi ci occupiamo di stabilità dei prezzi e della moneta”.

Se si vuole fermare la caduta, non chiedete di farlo agli operatori finanziari: loro si occupano di fare profitti non di salvare gli Stati.
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Suspect in parole povere? tra poco ci diranno bambole non c'è una lira? e saranno cavoli sempre più amari?
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Messaggio Da anna Lun 11 Lug - 14:40

Spread, Rating e short selling
Le parole chiave per capire la crisi


BTP-BUND – Sono titoli di Stato pluriennali italiani (Btp, buoni del tesoro poliennali) e tedeschi (Bund). Con le loro emissioni i due stati si finanziano sui mercati. Il loro rendimento, che viene fissato con un’asta, è un indice della salute finanziaria e della credibilità dei due paesi. Questa mattina sul mercato secondario il Btp decennale ha raggiunto il massimo spread (vedi voce) con i Bund tedeschi: questo significa non solo che per l’Italia diventa più caro ripagare il debito pubblico (vicino al 120% del Pil), ma anche che le previsioni dei mercati sulla salute finanziaria del paese sono negative.

SPREAD – E’ una misura del rischio di insolvenza associato a un titolo di stato e, di conseguenza, della salute finanziaria di un Paese. Tecnicamente è il differenziale, valutato dal mercato, tra il rendimento di quel titolo e il rendimento di un titolo corrispondente di uno Stato considerato privo di rischio, come la Germania. Questa mattina lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi a 10 anni ha superato i 260 punti. E’ un record dall’introduzione dell’euro e indica un aumento del costo per l’Italia di finanziarsi sui mercati. Nuovi picchi hanno raggiunto anche gli spread di Portogallo (1.048 punti) e Irlanda (1.019 punti), ma anche la Francia (62,3 punti) è al massimo livello da marzo 2009.

RATING – Le agenzie di rating sono società private indipendenti che valutano il rischio associato a un titolo o a chi lo emette, sia un ente privato o pubblico, come uno Stato. Il loro giudizio è sintetizzato nel rating, un punteggio (espresso in lettere e cifre) che rappresenta la capacità dell’emittente di far fronte ai propri impegni e ha un enorme impatto sulle decisioni degli investitori. Le principali agenzie di rating – Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch – sono oggetto di forti critiche per il loro ruolo nella crisi. L’Unione europea e l’Fsb sono al lavoro a una riforma per limitare la loro influenza sui mercati.

SOSPENSIONE TITOLI – Per evitare turbolenze eccessive sui mercati, al variare dei prezzi di un titolo oltre una certa soglia (che per le azioni è del 10%) le negoziazioni su quel titolo vengono automaticamente sospese. La sospensione può avvenire anche su decisione discrezionale della Consob. Alla sospensione segue un’asta di volatilità per fissare un nuovo prezzo. Per esempio, questa mattina le azioni della Cir sono state sospese per eccesso di ribasso. In seguito all’asta di volatilità sono state riammesse agli scambi.

VENDITE ALLO SCOPERTO – Le vendite allo scoperto (o ‘short selling’) sono operazioni che sfruttano la possibilità, prevista sui mercati finanziari, di vendere titoli senza averne l’effettivo possesso e di acquistarli solo in seguito per consegnarli alla controparte. Di solito sono legate ad attese – o a speculazioni – su un prezzo in calo e possono rappresentare un ‘pericolo’ e una fonte di ulteriore instabilità dei mercati, se effettuate da grandi investitori come gli hedge fund. Per questo ieri la Consob ha imposto un obbligo di comunicazione per le vendite allo scoperto di dimensioni importanti. L’obbligo scatta per le operazioni che raggiungono lo 0,2% del capitale della società e, successivamente, a ogni variazione pari o superiore allo 0,1% del capitale.
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Messaggio Da anna Lun 11 Lug - 19:10

per esempio, in poche parole...


No all’unità nazionale, la crisi la devono pagare i ricchi

L’Italia si è svegliata dal lungo e ottuso sogno berlusconiano, precipitando in un incubo. Dopo tre anni, nei quali si è negata la crisi o ci si è solo affidati al mercato per uscirne, sempre di più i conti affondano e la ripresa è cancellata persino dalle ipotesi possibili.

Il crollo del modello e delle politiche di Berlusconi, però, non apre ancora una prospettiva positiva. In tutta Europa il governo unico delle banche e della finanza sta imponendo, attraverso uno scellerato patto di stabilità, un massacro sociale senza precedenti. E’ cominciato in Grecia ma adesso, passando per Spagna, Portogallo e Irlanda, arriva anche da noi.

Bisogna allora essere chiari, anche di fronte alle dichiarazioni del Presidente della Repubblica. Non accettiamo alcuna coesione o unità nazionale di fronte a una crisi che è provocata dalla finanza e dalla speculazione internazionale e nella quale per salvare le banche e i ricchi si distruggono lo stato sociale, il salario, i diritti. Non stiamo nella stessa barca. Non accettiamo la medicina greca, così come non l’accettano i lavoratori di quel paese.

Già l’accordo firmato da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil sulle deroghe ai contratti nazionali e sulla limitazione del diritto di sciopero dimostra che, se si accetta il modello proposto dalle banche e dalla finanza, i lavoratori sono gli unici a pagare tutto. Ora le misure del governo aprono la via ai tagli delle pensioni, della sanità, alla distruzione di ciò che resta dello stato sociale. Non c’è nulla che possiamo accettare di queste misure, la crisi va pagata dalle banche, dalla finanza, dai ricchi, dall’evasione fiscale.

Bisogna tagliare drasticamente le spese militari e i costi dei politici. Ci vuole un’altra politica economica che ripristini il controllo pubblico sui mercati e sulla finanza, in Italia come in Europa. Bisogna seriamente pensare a nazionalizzare le banche e a controllare la finanza. Per questo non c’è nessuna unità nazionale con i ricchi e gli speculatori da costruire, ma c’è un grande movimento di lotta che cambi le cose e faccia pagare la crisi a chi l’ha provocata.

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Messaggio Da seunanotte Lun 11 Lug - 20:10

Grazie Anna per gli articoli postati......caspita,"siamo sull'orlo della bancarotta economica" per dirla alla Di Pietro Rassegna Stampa - Pagina 33 30341
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Messaggio Da anna Mar 12 Lug - 14:44

“Il mercato ha sfiduciato Berlusconi”

L'economista Giacomo Vaciago: "Occorre una svolta anche politica per tornare credibili. Mario Draghi? Non è stato ascoltato. Lui chiede da sei anni di far ripartire la crescita




“La speculazione è una cosa brutta, che esiste dai tempi di Adamo ed Eva. Però ha sempre ragione. Stavolta ha sfiduciato il governo Berlusconi. Nessun italiano potrebbe darle torto”. Ironico e arrabbiato l’economista Giacomo Vaciago spiega la tempesta finanziaria come farebbe con i suoi studenti.

Come esplode la crisi?
I mercati finanziari temono che il debito pubblico italiano sia insostenibile. Moody’s e Standard & Poor hanno dato l’allarme già da mesi. Tremonti ha risposto con una manovra finanziaria fatta con l’urgenza del decreto legge per rimandare gli interventi fra tre anni. Il governo mostra di avere altre priorità, la giustizia, il lodo Mondadori, Milanese e Bisignani. Gli investitori reagiscono vendendo i titoli di Stato italiani.

Quanto ci costerà questo scherzo?
In dieci giorni il rendimento richiesto dai mercati per il debito italiano è salito talmente da incrementare il costo per interessi almeno del dieci per cento. Sul 2012 si può prevedere un maggior costo di 8-10 miliardi di euro, che vanno naturalmente aggiunti alla manovra di Tremonti.
Lacrime e sangue?
Certo, con proteste di piazza. Tutto questo per non aver ascoltato il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che da sei anni chiede di far ripartire la crescita.

Che nesso c’è tra crescita dell’economia e debito pubblico?
Aumentando il prodotto interno lordo crescono le entrate fiscali e lo Stato ha le risorse per ridurre il debito. Se l’economia cresce, come sta accadendo in Italia, meno dell’inflazione, i conti pubblici non posso che peggiorare, e il debito aumenta.

Diventiamo come la Grecia?
Purtroppo sì. E la colpa è di tutta l’Europa. La crisi di debito e bassa crescita parte a novembre 2009 per tutta l’Unione, e tutti i 17 governi hanno fatto finta di niente. L’Italia ha fatto la sua parte, approfittando dei bassi tassi d’interesse per fare nuovi debiti, ma non per investire, per finanziare le spese correnti. E adesso con le ricette lacrime e sangue le cose non potranno che peggiorare. L’economia frenerà ulteriormente, e rischiamo di passare da una manovra all’altra, con la gente sempre più inferocita.

Questo attacco dei mercati al debito italiano può chiudersi in pochi giorni come una fiammata?
Negli altri Paesi quando è partito non si è più fermato.

Che cosa si può fare per fermare la frana
Cambiare l’immagine del Paese, rapidamente. Mi aspetto che il presidente Napolitano convochi Berlusconi e i capi dell’opposizione per decidere, insieme, che cosa fare. Ma chi avrà il coraggio dell’impopolarità?

Quale ricetta dovrebbe uscire dal caminetto bipartizan?
Una convincente terapia di severi tagli di spesa pubblica e misure per la crescita. La Germania sta crescendo e noi non la seguiamo più come una volta, quando si diceva la locomotiva tedesca. Il vagone Italia si è sganciato e va verso la Grecia.

Per placare la furia dei mercati è necessario un cambio di governo?
In tutti i Paesi europei colpiti dalla crisi del debito gli esecutivi sono caduti. Ripeto, quello che serve è una svolta nella politica economica, perché i mercati hanno colpito la politica di Tremonti, hanno sfiduciato il governo Berlusconi per le sue politiche dell’ultimo anno, non degli ultimi giorni. Questo è un governo debole, diviso sulle ricette economiche. Non so se sarà in grado di dare il colpo di reni.

All’origine di questa crisi ci sono speculatori che vogliono male all’Italia e al suo governo, magari comunisti?
Ma figuriamoci. La crisi è di tutta la zona euro, e a un certo punto gli operatori fanno di tutte l’erbe un fascio, e non è che ci trattano peggio degli altri. I mercati sono globali, e seguono il debito sovrano di 192 Paesi, ma mica tutti i giorni. E così concentrano la loro attenzione in modo casuale su questo o quel Paese. Oggi tocca a noi, e lo sapevamo che prima o poi sarebbe capitato. L’unica cosa da non dire è che altri Paesi stanno peggio dell’Italia: è vero ma non serve a niente. Chi lo dice non sa come funzionano i mercati.
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Messaggio Da Lucy Gordon Mer 13 Lug - 12:23

I responsabili Rassegna Stampa - Pagina 33 30341 , le zoccole, i ladri, i mafiosi e compagnia bella; hanno deciso pure come e quando dobbiamo morire. Personalmente credo sia l'atto più violento che un parlamento possa fare nei confronti dei propri cittadini. Questa legge è una vergogna sia dal punto di vista pratico che etico. Per ogni persona in coma irreversibile l'istituto che se ne prende carico riceve 165.000 euro l'anno. Forse la risposta è tutta qua, siamo merce e fonte di guadagno anche da morti. E comunque sia, rimane un soppruso dittatoriale senza precedenti.



La Camera dice sì al biotestamento: su cibo e idratazione la volontà del paziente non conta.



Via libera dalla Camera al ddl sul biotestamento, passato in tarda serata con 278 voti, 205 contrari e 7 astenuti. Il testo, con le modifiche apportate dagli emendamenti approvati nell'aula di Montecitorio, tornerà ora al Senato per il disco verde definitivo. A far discutere è soprattutto l'articolo 3 del provvedimento che descrive "Contenuti e limiti della dichiarazione anticipata di trattamento Dat". In particolare si prevede che sulla sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale (per mesi al centro del dibattito nazionale per il caso di Eluana Englaro) non conta la volontà del paziente, espressa nella Dat, tranne in alcuni casi eccezionali (scheda).Coscioni: è una legge-schifezza - E' una "legge-schifezza'', è il duro commento di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e co-presidente dell'Associazione Luca Coscioni. ''E' l'unica definizione che si puo' dare a una legge sul fine vita imposta da una maggioranza clericale e oscurantista, che non trova riscontro in alcun paese europeo e occidentale; una legge che ci condanna a stati vegetativi anche quando preventivamente, in piena coscienza, abbiamo comunicato la nostra volonta' in senso contrario. Con l'approvazione in particolare dell'articolo 3, con questa legge, se verra' confermata anche dal Senato, si negherà ogni valore alla volontà del singolo".Sacconi: riaffermato il principio del primato del Parlamento - Per il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, invece, "la legge sulla vita approvata dalla Camera dei deputati rappresenta la riaffermazione del primato del Parlamento rispetto ai provvedimenti creativi dell'ordine giudiziario".Gasparri: arginare possibili derive eutanasiche - "Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione alla Camera del disegno di legge sul fine vita. Si tratta di un atto di civiltà che difende un diritto universale, la vita, e pone un argine a possibili derive eutanasiche anche nel nostro Paese": lo afferma il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. "Il gruppo del Pdl al Senato - sottolinea - si impegna sin da ora a fare in modo che il trattamento di fine vita diventi al più presto legge dello Stato".Il sì della Lega - In Italia "non ci sono file di vecchietti che vogliono chiedere l'eutanasia, ma che sono alla Asl che chiedono più cure". Lo ha detto Massimo Polledri della Lega annunciando nell'Aula della Camera il sì al ddl sul testamento biologico Ricordando il no della Lega all'eutanasia citando i paesi che la permettono, Polledri ha spiegato: "Sapete cosa succede in Svizzera? Se sei indigente e sei un po' messo male vien qualcuno e ti dice 'scusi, ma la sua vita forse e' indegna di essere vissutà".Vendola: legge violenta e cattiva - ''L'obbligo di soffrire per legge non è umano, non è dignitoso. E' una legge che sottrae agli italiani la liberta' di decidere sulla propria vita. E' una legge che chiede ai medici non di curare, ma di costringere alle cure''. E' netto il giudizio di Sinistra Ecologia Liberta' alla legge sul biotestamento, affidato al presidente Nichi Vendola. ''E' una legge violenta - insiste il leader di Sel - che invade un terreno dove lo Stato deve rispettare, non imporre. Ancora una volta - conclude Vendola - questo Parlamento dimostra - come la settimana scorsa sulle Province - di essere lontano dalla realta' e dalla vita degli italiani. Una distanza ed un arroccamento che mettono tristezza''.Englaro: legge palesemente anticostituzionale - Quella sul biotestamento è una legge ''palesemente anticostituzionale''. Beppino Englaro esprime un giudizio totalmente negativo sulla normativa approvata dalla Camera: ''Con queste norme - afferma - l'Italia è il primo paese del mondo civile ad imporre il 'sondino di Stato'''. ''L'incostituzionalità di questa legge - sottolinea Englaro - è stata riconosciuta da molti costituzionalisti e giuristi, dunque non si tratta di una novità''. I motivi, precisa, sono chiari: ''Il non lasciare la libertà ai cittadini, stabilendo che siano altri a disporre della salute del singolo, è qualcosa che si pone oltre i 'confini' del mondo civile''. Una legge giusta, prosegue il padre di Eluana, ''sarebbe invece una normativa che tuteli tutti: coloro che vogliono essere mantenuti in vita anche con le macchine e coloro i quali, invece, tale possibilità la rifiutano decisamente. Il principio è che nessuno può disporre della salute degli altri e bisogna lasciare la libertà di scelta''."Sul referendum sto con Marino" - Una libertà di decidere che, secondo Englaro, deve riguardare a maggior ragione i trattamenti eventuali di idratazione e alimentazione artificiali: ''Si tratta di vere e proprie terapie - afferma - come hanno sostenuto varie società scientifiche, ed è il singolo che deve poter decidere se effettuarle o meno quando e se dovesse trovarsi in condizioni estreme''. Insomma, rileva Englaro, ''questa normativa altro non è che la condanna a vivere in un modo che è estraneo, per molti, alla concezione stessa della vita, il tutto imposto per legge''. Quanto alle iniziative future, ''concordo con la proposta del senatore del Pd Ignazio di Marino di promuovere un referendum contro la legge, ma solo come ultima possibilità'', dice Englaro. Nel senso, chiarisce, ''che credo ci siano altre vie più veloci per contrastare questa legge. Ad esempio - conclude Beppino Englaro - attraverso l'impugnazione davanti alla magistratura da parte di un cittadino per uno specifico caso''.


http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/11/07/13/biotestamento_si_camera.html
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Messaggio Da anna Mer 13 Lug - 12:28

Lucy stavo proprio cercando l'articologiusto da postare, sono d'accordo con te
E' orribile
E la cosa più orribile è che hanno approfittato del caos su governo, sentenze, speculazioni, per far passare una legge orrenda
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Messaggio Da Lucy Gordon Mer 13 Lug - 12:41

anna ha scritto:Lucy stavo proprio cercando l'articologiusto da postare, sono d'accordo con te
E' orribile
E la cosa più orribile è che hanno approfittato del caos su governo, sentenze, speculazioni, per far passare una legge orrenda

Anna, sinceramente sono sempre più spaventata da questo paese, leggendo i commenti da dove ho preso questao articolo, sono rimasta ancora più basita. 20 di lavaggio del cervello ha creato una generazione di dementi che non capiscono più nenache le basi della civiltà. Stamattina, come sempre, venendo in ufficio ho ascoltato Marco Galli su radio105 che parlava di questa legge e di come i media ieri sera non l' avessero nenache riportata. Ce l'aveva anche con La7 che di solito è attenta su questioni così importanti. Poi si è scatenato appostrofando questa classe politica con i peggiori termini possibili, ha fatto fermare anche la solita musica di sottofondo per dare ancora più valenza alle sue parole. Questa legge fa capire l'arroganza e l'incompetenza di certa gente che la maggioranza del popolo italiano ha votato. Nessun politico , ripeto nessun, si può permettere di decidere della mia vita. E' ancor più grave della somma delle defandezze di cui sono già stati artefici.

E giusto per far capire che bel paese siamo leggetevi pure questa, anche noi abbiamo il nostro piccolo Mengele:


G8 di Genova, il medico
di Bolzaneto ha fatto carriera



Giaomo Toccafondi ( che si sappia bene il nome )partecipò ai soprusi della caserma vicino a Genova. Adesso viene premiato dalla sua Asl. Il dottore è uscito dal processo solo grazie alla prescrizione. Per i giudici agì con "particolare crudeltà"


È il medico in mimetica ricordato da tanti ragazzi rinchiusi nella caserma di Bolzaneto. È uno dei dottori chiamati a rispondere civilmente per gli orrori del G8. Ma per lui nessuna sanzione. Anzi, la sua Asl ha deciso di premiarlo.

Genova il 23 luglio ricorderà le giornate più buie della sua storia recente: dieci anni fa si teneva il G8 segnato dalla morte di Carlo Giuliani, dalle violenze inaudite nelle strade della città, nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto. La città vuole chiudere le ferite, ma non è facile: sulle responsabilità è sceso il velo della prescrizione, dell’impunità. Molti protagonisti di quei giorni non hanno subìto conseguenze, anzi, hanno ottenuto pro-mozioni. Sono diventati alti dirigenti, questori.

MA NON si parla soltanto degli appartenenti alle forze dell’ordine. Ecco il dottor Giacomo Toccafondi. A dieci anni dal G8 il medico genovese non ha subìto alcuna conseguenza. Eppure è uno dei quattro dottori che, secondo i magistrati, avrebbero partecipato alle violenze di Bolzaneto. Il processo penale, con decine di testimonianze, ha ricostruito nei dettagli le violenze nella caserma alle porte di Genova. Furono ore di delirio, sopraffazioni, umiliazioni e libero sfogo alle peggiori inclinazioni di alcuni poliziotti e agenti penitenziari. È perfino difficile riuscire a leggere le parole dei testimoni. I magistrati nella sentenza parlano di un inferno, ricordano che “lo shock di questa esperienza fu tale che a molte donne iniziò il ciclo (mestruale, Ndr) prima del ritmo naturale”.

Il dottor Toccafondi è uscito indenne dal processo. Ha ottenuto la prescrizione anche se dovrà rispondere civilmente. Per la Corte di Appello è stato un medico “che anziché lenire la sofferenza delle vittime di altri reati, l’aggravò, agendo con particolare crudeltà su chi inerme e ferito, non era in grado di opporre alcuna difesa, subendo in profondità sia il danno fisico, che determina il dolore, sia quello psicologico dell’umiliazione causata dal riso dei suoi aguzzini”.

Toccafondi è il dottore che “visitava” in mimetica ricordato da tanti ragazzi ospiti di Bolzaneto. Ma neanche l’ombra di una sanzione è arrivata da parte del suo ordine professionale. Già, non sono state soltanto le forze dell’ordine a fare muro per difendere i loro appartenenti. Dall’Ordine dei Medici non è arrivato alcun provvedimento per Toccafondi.

MA IL MEDICO di Bolzaneto oltre a non essere punito è stato anche premiato: oggi è un dirigente medico della Asl 3 Genovese, la più importante della Liguria e una delle maggiori d’Italia. Non solo: nel 2004 è stato invitato, proprio dalla sua Azienda Sanitaria Locale, a fare il capo del “Medical Service” in Kosovo al seguito dell’esercito. Un onore cui molti medici aspirano.

Adesso, però, ecco l’ultima sorpresa: si scopre che nel 2010, lo stesso anno della sentenza, la Asl 3 oltre a riconoscergli lo stipendio, gli ha attribuito la cosiddetta “retribuzione di risultato” ossia il premio per il conseguimento degli obiettivi. Così Toccafondi ha intascato 4.548,79 euro.

Una decisione contro cui Sel ha presentato un ordine del giorno al Consiglio Regionale della Liguria. Scrive Simone Leoncini, coordinatore di Sinistra Ecologia e Libertà: “Esprimiamo sdegno per questa decisione. Chiediamo alla Regione Liguria, al suo Presidente Claudio Burlando e all’assessore alla Sanità Claudio Montaldo di intervenire e di ritirare questo premio offensivo. Chiediamo che sia chiarito l’iter che ha portato a questa decisione, e quali siano i criteri deontologici con i quali viene valutato l’operato del personale medico”. Alessandro Benzi, capogruppo della Federazione della Sinistra, aggiunge: “Il dottor Toccafondi ha chiaramente violato le norme etiche alla base della sua professione, quelle norme che sarebbe stato normale considerare prima di assegnargli un riconoscimento”. Valter Ferrando (Pd) e Matteo Rossi (Sel) sono ancora più duri: “Chiediamo a Burlando di verificare al più presto se il comportamento di Toccafondi non si configuri come incompatibile con l’esercizio della professione medica in una struttura pubblica”.

E pensare che la sentenza di Appello per le violenze di Bolzaneto (dove passarono 252 ragazzi fermati dopo gli scontri di piazza) era stata particolarmente severa: tutti colpevoli i 44 imputati (funzionari, agenti, ufficiali dell’Arma, generali e guardie carcerarie, militari, medici).

Ma pochi o nessuno pagherà. La commissione d’inchiesta parlamentare non è stata fatta e la quasi totalità dei reati – calunnia, lesioni non gravi, abusi vari – contestati ai poliziotti della Diaz così come agli imputati di Bolzaneto sono stati spazzati dalla prescrizione. Restano in piedi le lesioni gravi, che però vanno in prescrizione dopo dieci anni e sei mesi (gennaio 2012) e i falsi che di anni ne prevedono dodici e mezzo (gennaio 2014). I dieci anni dal G8 si celebreranno all’insegna dell’impunità. Così diversa dal perdono invocato da molti.



http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/13/g8-di-genova-il-medico-di-bolzaneto-ha-fatto-carriera/144896/



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Messaggio Da anna Mer 13 Lug - 13:04

Rassegna Stampa - Pagina 33 30341 stamattina siamo sulla stessa lunghezza d'onda, seguiamo le stesse cose
che mi indignano ancora di più di un governo incapace che pensa solo alle sue cose, dela crisi economica, perchè come dici tu si tratta delle basi della civiltà e senza civiltà e rispetto un paese non può crescere, nemmeno politicamente o economicamente
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